Black bloc a Roma: città nel caos

di Bianca Rita Cataldi

Photobucket

Unity colors of black-bloc, Illustrazione.

Fonte: questionedelladecisione.blogspot.com


E’ disordine a Roma durante la manifestazione degli indignati del 15 ottobre. Black bloc in fermento. Venti fermi e dodici arresti nella sola giornata di sabato.



Doveva essere una manifestazione pacifica quella degli indignati prevista per il 15 ottobre a Roma. Il corteo però, mossosi da piazza della Repubblica poco prima delle 14 e diretto a San Giovanni, è stato interrotto verso le 14,30 dall’arrivo di alcune centinaia di incappucciati che hanno seminato caos e disordine per quasi sei ore. Nella mischia in fermento, ragazzi di tutta Italia: tra i venti fermati a fine giornata e i dodici arrestati vi erano, infatti, giovani di Bari, Catania, Siracusa, Napoli e Trento.

BLACK BLOC...CHE?

E’ interessante scoprire come la nostra lingua si arricchisca giorno dopo giorno di espressioni nuove, quasi sempre “importate”. Come questa: black bloc. Chi sono i Black bloc? Letteralmente, l’espressione significa “blocco nero” e si riferisce a un gruppo di individui accomunati dalla dedizione per le proteste violente e gli scontri con le forze dell’ordine. Chiariamo: l’aggettivo “black” non ha nulla a che vedere con le ideologie naziste e fasciste. Il colore nero, infatti, è semplicemente legato agli indumenti (felpe con cappuccio) indossati da coloro che appartengono a questo gruppo di stampo anarchico. Il termine “bloc”, invece, è da riferirsi alla compattezza di questa massa di persone che, nel momento in cui entrano in scena, vanno a costituire un vero e proprio “blocco”, unito e impenetrabile. Lo scopo dei black bloc varia a seconda dei casi, ma ogni loro azione è fondata su un obiettivo comune: ribellarsi in modo violento ad un particolare stato di cose, senza evitare lo scontro (prevalentemente fisico) con le forze dell’ordine.

FUOCO E FIAMME

L’irruzione dei Black bloc durante la manifestazione degli indignati del 15 ottobre ha avuto una serie di inquietanti conseguenze. Poco tempo dopo l’arrivo degli incappucciati, un blindato dei carabinieri è stato sequestrato e dato alle fiamme, con conseguente pericolo per i due militari a bordo, che sono riusciti fortunatamente ad abbandonare il mezzo. Per non parlare delle venti bottiglie incendiarie che sono state ritrovate dalle forze dell’ordine in un borsone nero in via Cavour e delle spranghe di ferro nascoste in un angolo in piazza di Spagna. Il gruppo che aveva dato alle fiamme il blindato, inoltre, non si è fermato lì: non soddisfatto, si è spinto in via Matteo Bonardo, appiccando fuoco ad automobili e cassonetti lungo il percorso, come una processione di Pollicini piromani. Barricate in fiamme anche a piazza Vittorio, dove la calma è tornata solo dopo le 20.

LA QUIETE (MOMENTANEA) DOPO LA TEMPESTA

Al termine della giornata di assedio i feriti erano settanta, tra agenti e manifestanti. Ancora oggi continua la caccia ai Black bloc, tra perquisizioni e controlli che attraversano tutta la penisola, dal Trentino alla Sicilia. Si riaprono, intanto, le polemiche. Come ha sottolineato il sindaco di Roma Alemanno, “Non ci sono state azioni preventive perché c’è troppo buonismo in giro. [...] Ora mi auguro che non ci sia alcun buonismo e nessun permissivismo: bisogna colpire con l’adeguata durezza questi animali.”. Commento, questo, che non si discosta molto da quello del Presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il quale afferma “I Black bloc vadano all’inferno.”. Stesso tono anche per i Verdi e per il Pdl. E ciò che stupisce maggiormente, in un momento così critico per la storia italiana, è quanto un episodio di violenza e disordine come quello del sabato scorso possa “unire”, paradossalmente, tutti i partiti politici italiani. E’ proprio vero, allora, che non tutti i mali vengono per nuocere.

Post a Comment

Nuova Vecchia