di Claudio Severi



Nell'articolo della scorsa settimana (http://terpress.blogspot.com/2011/11/la-cultura-sostenibile-inizia-in.html) avevamo iniziato a parlare di come agire per rendere un classico ufficio più sostenibile e più attento ai consumi e all'inquinamento.
Se nella scorsa puntata avevamo affrontato la componente strutturale ed energetica dell'ambiente, oggi ci soffermiamo più sugli interni e sul materiale di consumo.

Praticamente in ogni ufficio sono presenti computer, stampanti ed altre apparecchiature elettroniche: l'accorgimento più banale è quello di spegnerle quando non vengono utilizzate, meglio sarebbe se la loro alimentazione venisse controllata attraverso l'utilizzo di dispositivi multipresa (le cosiddette “ciabatte”) con interruttore ON/OFF.
Ricordate inoltre che anche i led accesi dello schermo del PC consumano energia, così come i caricabatteria di cellulari o computer attaccati alla corrente ma non al loro dispositivo.
L'archiviazione informatica dei documenti e la pratica di inviare comunicazioni via e-mail, posta elettronica certificata o con firma digitale consentono un notevole abbattimento del consumo di carta, così come l'utilizzo, ove possibile, di entrambi i lati di un foglio. La carta stessa da utilizzare dovrebbe essere riciclata, oppure a ciclo di produzione controllato e certificato (FSC, Ecolabel). Per le stampanti/fotocopiatrici si consiglia l'uso di cartucce e toner rigenerabili, visto anche il loro grado inquinante e le non semplici procedure di smaltimento.
Questi ed altri accorgimenti, come ad esempio l'uso di posate e bicchieri lavabili per i pasti consumati in ufficio, permetteranno di minimizzare la produzione di rifiuti. La spazzatura prodotta dovrà essere totalmente differenziata, predisponendo quindi più contenitori per i diversi materiali da gettare, compresi i rifiuti organici “umidi” ed eventuali rifiuti speciali (toner, computer, etc.).
Un tocco di originalità può essere dato personalizzando l'arredamento dell'ufficio, magari ricavando scrivanie, sedie, armadi, mensole e mobili vari da oggetti (vecchi mobili, bancali, etc.) apparentemente inutilizzabili o destinati alla discarica. La creatività è una componente fondamentale del pensare sostenibile, unita a quella concretezza che permette di vedere in qualsiasi oggetto una funzione ed un'utilità anche diversa da quella per cui originariamente è stato pensato.

Coltivare l'uso di pratiche sostenibili in ogni attività ed in qualsiasi momento della giornata, lavoro compreso, è un ottimo esercizio per rafforzare e sensibilizzare questa cultura in tutto il proprio macro-ambiente, un primo passo verso la diffusione su larga scala di una nuova mentalità e di nuovi comportamenti più attenti e responsabili.


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