SCRIVERE PER RICOMINCIARE


di Patrizia Lùperi


Si è appena concluso "La Repubblica delle idee", appuntamento svoltosi a Firenze dal 6 al 9 giugno, con il preciso intento di smuovere il paese, ricominciando proprio dalle parole, dalle idee, dai giovani ma anche dai quei saggi che con i giovani dialogano...

Numerosissimi gli appuntamenti e i personaggi presenti, da Enrico Letta a Giorgio Napolitano (in un video intervistato da Eugenio Scalfari), da Roberto Vecchioni a Michele Serra, da Paolo Sorrentino a Jovanotti, da Natalia Aspesi a Lucia Annunziata, da Umberto Eco all'immancabile Matteo Renzi 

Tutti hanno parlato e dibattuto, sostenuti da un pubblico enorme e da una cornice ambientale suggestiva (il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, l'altana della Biblioteca delle Oblate, Teatro Verdi), sulla nuova Italia che dovrebbe nascere alle soglie del terzo millennio, ricominciando proprio dalle "parole nuove": merito, pari opportunità, unioni gay

Un lessico, dunque, dei tempi nuovi quello raccontato da Ilvio Diamanti, che ha chiarito lo scopo dell'indagine DEMOS-COOP sul linguaggio, effettuata su 1500 soggetti, con la collaborazione di Luigi Ceccarini e presentata nel corso de La Repubblica delle idee
A Palazzo Vecchio, prima di esporre a insegnanti, genitori, studenti e cittadini, le loro mappe lessicali, Diamanti ha dichiarato:
"Le parole non sono importanti. Esse sono la realtà. Il potere stesso è dettato dall'uso delle parole, con la centralità delle parole tu controlli il potere, la lotta di parole è lotta di potere"
Quanti anni sono stati riempiti di parole ormai "out" come federalismo, presidenzialismo, partitocrazia...e oggi non hanno più alcun significato 

Per Alessandro Baricco le parole esatte da cui ricominciare sono: educazione, cittadinanza, cattiveria, speranza; sulla cattiveria si è concentrata un'attenzione speciale che mi ha coinvolto in prima persona, come mai avrei pensato...
Per lo scrittore torinese la cattiveria è sinonimo di determinazione, di qualcosa che dentro di noi che deve essere ucciso, eliminato, con un minimo indispensabile di cattiveria alla base di leggi fondamentali, come ad esempio la legge Basaglia, con la quale sono stati chiusi i manicomi italiani, uccidendo contemporaneamente l’idea di matto e rimettendo in discussione i principi su cui si basava l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica nell'intero paese
 “Ricominciare significa essere capace di ricostruire emergenze che tu stesso crei”.
Distruggere quindi per costruire, afferma Baricco mentre Renzi prende appunti: "Creare shock e disagio. Dobbiamo mettere le nostre intelligenze insieme per creare reti sociali che ammortizzino questo shock, perché se non abbattiamo qualcosa qui non ricominciamo"

A questo punto a me e a molti partecipanti è sorto un dubbio: a livello politico nessuno ci parla di shock, determinazione, rischio ma di riforme, riforme, riforme...

Siamo sicuri di essere sulla giusta via per la ripresa? Siamo sicuri che basterà scrivere
per entrare nel nuovo mondo annunciato anche da Jovanotti nel suo intervento conclusivo?

Nella foto, per chi non l'avesse riconosciuto, Alessandro Baricco a Firenze







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