CASE IN LEGNO. Convegno dicembre 2013 – 1ͣ parte

 di Alessandro De Sanctis

Presso i Casali di Santa Brigida sulla Braccianese, a cura dell’Ordine degli Architetti di Roma, si è svolto un incontro molto interessante su vari aspetto dell’uso del legno in architettura, sono stati affrontati aspetti ingegneristici, architettonici, tecnologici, ma anche etici, estetici, antropologici, storici.

Il calcolo delle strutture in legno, analogamente a quelle in cemento armato e alle strutture metalliche, non si esegue più con le tensioni ammissibili ma con il sistema semiprobabilistico agli stati limite (di universitaria memoria..), cioè non si analizzano più le tensioni a cui sono sottoposte le strutture ma le relative deformazioni, applicando ad esse i coefficienti di sicurezza.
L’architetto Franco Laner, studioso di lunga data delle strutture in legno ci spiega che per le strutture in lamellare il calcolo di medie grandi strutture può essere fatto con buona accuratezza, in analogia con il metallo e il cemento, mentre per analoghe strutture in legno segato, naturale cioè, non è possibile applicare metodi della scienza delle costruzioni accurati, vista la disomogeneità del materiale.
Fibre, densità, umidità, parti più o meno resistenti, e poi nodi e fessure rendono il legno naturale (il "segato") più adatto alle piccole strutture, per stare sicuri si dovrebbe in alternativa sovradimensionare tutti i componenti portanti, cosa che con il prezzo di buone essenze diventa abbastanza proibitivo.

Le strutture in legno, come tutte le altre strutture, devono essere verificate al vento e al sisma, ma sempre Laner ci spiega che se la struttura è verificata al vento (è molto leggera e rischia molto di più delle altre da questo punto di vista) lo è anche al sisma.

Grandi travi di legno possono presentare un difetto quasi invisibile ad occhio nudo, nel momento del taglio bisogna prestare grande attenzione alla caduta, se il fusto, soprattutto nella regione più vicina alla base ma non solo, “incontra” un ostacolo importante, come un masso, un dosso, un altro tronco, può fessurarsi per poi ritornare apparentemente allo stato integro, potendo provocare crolli o danni importanti una volta montato in opera.

Le connessioni delle strutture in legno (per esempio il sistema di rivetteria e imbullonatura) devono poter dissipare l’energia di eventuali sismi o eventi traumatici improvvisi (compreso l’incendio), devono quindi essere in grado di deformarsi parzialmente per far resistere meglio la struttura vera e propria, anche se la struttura in legno è già di per se stessa più duttile di quelle "tradizionali", si vedano i complessi e accurati dettagli dei templi shintoisti in legno capaci di resistere a forti scosse.

Principali sistemi di strutture in legno

  •  Balloon frame – il sistema a listelli e tavole diagonali di controventamento molto in uso negli Stati Uniti dall’inizio del novecento, le pareti sono chiuse e ancora controventate da fogli di compensato
  •  il Blockbau – il tradizionale sistema di tronchi appoggiati a formare le pareti
  •  il sistema a Pannelli – in cui le pareti (spesso definite X-Lam dal nome del brevetto) sono formate da pareti massicce di vari strati di pannelli di legno posti con le fibre in maniera perpendicolare l’una con l’altra, uniti da chiodi e bulloni (in metallo o meglio in legno) o da colle
  • il sistema a telaio – una versione simile al baloon frame.
"Alla luce di alcuni parametri di razionalità del processo realizzativo, di esiti tecnologico-architettonici, di qualità-costo sembra essere vincente il sistema a pannelli massicci di tavole incrociate, sia a secco che incollate (citaz. F. Laner).
Il materiale dev’essere sempre certificato a tutti i livelli, della migliore qualità, la struttura dev’essere progettata e collaudata come qualsiasi altra struttura.

Partner del Convegno Percorsi-Legno: CELENIT isolanti naturali, PETER COX tecnologie per il recupero edilizio, USO FIUME USO TRIESTE travi di legno, Morucci LEGNO.

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