di Gordiano Lupi
Il
vento qui ha le sue pause, nulla del rumore di un torrente gonfio in Val Prino.
Non si espande, non rotola, di fatto agonizza, e non è neanche il vento della
Patagonia di Chatwin, che assomiglia all’avvicinarsi di un camion che non
arriva mai. Qui il vento si ferma e riprende, arranca, frena e stride come se
trovasse dei semafori.
Solo un breve assaggio estrapolato
dalla quarta di copertina dell’ultimo lavoro di Marino Magliani, 54 anni,
ligure come Orengo e Sbarbaro, Biamonti e Novaro, trapiantato in Olanda, dove
svolge i lavori più impensati sul Mar del Nord. Traduce ispanici, scrive
racconti, di tanto in tanto - soprattutto in primavera - torna nella sua
Liguria che non dimentica. Ottimo romanziere, abile nel trasmettere emozioni e capace
di raccontare sia la terra natale che luogo d’adozione grazie a una prosa
forbita, raffinata e molto letteraria.
Il
canale bracco, segue la sceneggiatura del romanzo per
immagini Sostiene Pereira, soggetto
di Tabucchi, disegni di Marco D’Aponte. Magliani racconta la storia
sentimentale di un canale che da tempo segna la sua vita, come aveva fatto in
opere precedenti, si sofferma su istanti e solitudini che scorrono nei lunghi
inverni del Noordzeekanaal, tra il Mar del Nord e Amsterdam. L’Olanda è per
l’autore la terra dove scrivere, ricordando il
tempo perduto della sua Liguria, ma anche narrando il quotidiano olandese,
come un lungo viaggio in bicicletta per raggiungere Amsterdam. La biografia di
un canale diventa materiale da romanzo, il lettore si appassiona alle
vicissitudini di acque silenziose e sognanti - né dolci né salate ma brak, come dicono gli olandesi - dove
vivono pesci ignoti ad altre latitudini. Un nuovo esperimento letterario
riuscito, non molto commerciale, visto il vento che tira in Italia, ma il
prezzo (12 euro) e la veste editoriale sono invitanti. Non perdetelo.
Marino Magliani
Il canale bracco
Euro 12 – Pag. 130 –Fusta Editore
Il canale bracco
Euro 12 – Pag. 130 –Fusta Editore
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