Luca Coppola
il nostro inviato dall'Olanda
Nel lontano 1994, mentre a Roma si discuteva di Corviale, a Berlino veniva inaugurato il complesso
di Potsdamer Platz, in un paese vicino Utrecht invece, al Centro dell'Olanda, cominciava a
prendere forma un intervento rivoluzionario da un punto di vista sociale e
sostenibile da un punto di vista bioclimatico: EVA LANXMEER a Culemborg, nella provincia del Gelderland, al
confine settentrionale con la quella di Utrecht. In poche parole cominciava un
processo che avrebbe portato alla realizzazione, sei anni dopo, di un complesso di circa 200 abitazioni, immerse
nel verde, dotate della possibilita' di autoprodurre sia energia che
coltivazioni.
Queste abitazioni sono state nel piano divise per categorie: 30%
destinate al sociale, 20% per la classe media e 50% destinate ad abitazioni di
lusso ed affidate alla matita di circa 20 studi di architettura. Ma partiamo dall'inizio.
1) Il Piano urbanistico.
Premesso che l'intervento si colloca ai m
argini del Centro abitato di Culemborg
(27.650 ab.), in un rettangolo compreso
tra la strada provinciale e la ferrovia, alla fine degli Anni '90 vengono
portati a termine gli Studi sulle
infrastrutture e sulla mobilita'. Il motto dell'intera operazione e' co-productie:
gli abitanti sono chiamati a realizzare un'operazione
a misura d'uomo che porti i suoi frutti alla collettivita'. Le funzioni che
per questo vengono inserite all'interno del comprensorio; vanno dal lavorare all'abitare, dal divertirsi e
persino al coltivare cibo, creando serre all'interno del comprensorio
stesso, generando una sorta di oasi autosufficiente.
2) Gli studi di architettura chiamati alla realizzazione delle
abitazioni per la maggior parte erano
quegli stessi che avevano partecipato alla formazione della cooperativa e
compiuto le ricerche iniziali: studi che avevano messo a punto il progetto
con gli abitanti, ed avevano innestato un circolo virtuoso che se da una parte
consente di risparmiare il denaro dovuto alle agenzie immobiliari, che in
questo caso non esistono, dall'altra consente di realizzare delle abitazioni
completamente a misura degli occupanti.
E' l'esperienza dell'architetto che in questo caso viene
utilizzata per confrontarsi con la volonta' del committente (pratica nota come
PO, letteralmente proprieta' privata, ma che ha un altro significato relativamente
alle imprese coinvolte nel processo produttivo: una sorta di casa autocostruita
con l'aiuto del professionista.
3) Esaminiamo un caso concreto,
quello delle abitazioni con le serre,
le kaswoningen. 24 unita'immobiliari
disposte lungo n.3 file, 18 committenti privati, uno studio di Architettura,
KWSA di Rotterdam., un'impresa di Utrecht, la Van Hoogevest. Abitazioni
intonacate di bianco, nella prima; rivestite in legno nella seconda e fatte di
mattoni nella terza, ma sempre separate le une dalle altre da filtri in acciaio
e vetro, dotate di spazi comuni coperti
e di grandi aree verdi tutto intorno. Piste ciclabili ovunque, la viabilita' carrabile
ridotta al minimo, quando non inesistente tra gli edifici. E comunque
parcheggi corrispondenti rigorosamente al numero delle automobili.
Tetti giardino, pannelli solari, scheletro in legno e riscaldamento a
pavimento per tutte le file di n. 6 abitazioni. Realizzazione primo blocco:
2002, secondo: 2005, terzo: 2009. Insomma, in circa quindici anni si e'aperto
un mondo, dove gli uomini possono vivere piu' sereni ed in simbiosi con la
natura, sfruttando la tecnologia per avere dei benefici reali. E non magari
l'interruzione della libera circolazione del "ponentino", quel
venticello fresco che la "stecca" abitativa di Corviale pare abbia ostacolato. Una realta'
dove convivono innovazione tecnologica e risparmio energetico. Una periferia senza
segni di degrado, dove la vita puo' scorrere normale, senza troppe
preoccupazioni. Quindici Anni, appena il tempo per l'Italia di tornare nella regressione piu' profonda.
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