La Biennale di Venezia - Danza Musica Teatro 2018




La Biennale di Venezia

Danza Musica Teatro 2018
di Gloria Randisi
 
Un appuntamento internazionale dello spettacolo dal vivo e un centro di attività di formazione e ricerca attraverso i programmi di Marie Chouinard, Antonio Latella, Ivan Fedele, quello che si anima da giugno a ottobre con la Biennale di Venezia, Danza Musica Teatro presieduta da Paolo Baratta;
I festival – afferma il Presidente Paolo Baratta - sono tutt'e tre molto focalizzati: i temi prescelti per la ricerca sono tutt'e tre in qualche modo espressione del desiderio di esplorare i confini, anzi il desiderio di ridurre i confini fin a non considerarli più tali e ciò non certo al fine di una maggior popolarità ottenuta con perdita di rigore ma al contrario nel segno del più aperto rigoroso riconoscimento delle qualità presenti nel vasto mondo della creazione artistica”.
Tutti i settori DMT - prosegue il Presidente - adottano nel loro programma il connubio Festival-College affermato ormai da anni, offrendo non solo ad attori ma anche a registi una palestra di confronto, non solo a danzatori ma anche a coreografi, non solo a compositori ma anche a librettisti e registi del teatro musicale. Questa maggior sistematicità del programma artistico, che è ad un tempo apertura e compattezza, mira anche a fare dei nostri festival-college dei luoghi di scambio sempre più attrezzati per offrire al pubblico occasioni preziose di conoscenza e di frequentazione dei mondi del teatro, della danza e della musica.
Avendo chiaro questo obbiettivo abbiamo ritenuto di avviare una speciale azione di promozione e di accompagnamento a favore del pubblico che intende aderirvi. Presenteremo anche una offerta che va al di là dell'abbonamento e che mira a favorire una presenza al festival-college curata e più partecipata, con occasioni di conoscenza e dialogo con gli artisti, i nostri direttori e tra gli stessi frequentatori. Per descrivere questo progetto ci piace usare l'espressione ‘spettatori in residenza’.

Il programma porta in  scena la 12ma edizione del Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Marie Chouinard, che si svolgerà dal 22 giugno all’1 luglio; Il 46mo Festival Internazionale del Teatro, che quest’anno Antonio Latella dedica al tema dell’attore/performer, è di scena dal 20 luglio al 5 agosto; Il 62mo Festival Internazionale di Musica Contemporanea, che Ivan Fedele ha intitolato Crossing the Atlantic, focalizzandolo sui rapporti tra Europa e Americhe, ha luogo dal 28 settembre al 7 ottobre.
La Biennale promuoverà una nuova iniziativa rivolta a giovani laureati che vogliano cimentarsi con l'arte dello ‘scrivere’ di teatro, di danza e di musica, il programma prevederà per ciascun dei settori e per un dato numero di ammessi un percorso di lavoro di ricerca e scrittura, assistito da un tutor sotto la sorveglianza dei direttori artistici che daranno il ‘tema’ della ricerca.
La coereografia oggi nella BIENNALE DANZA
Dal 22 giugno all’1 luglio, il 12mo Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Marie Chouinard, offre un ampio spettro in cui si declina la coreografia oggi, evidenziando dinamiche e sviluppi della figura di danzatore e coreografo.
Ci sarà Meg Stuart, Leone d’oro alla carriera e capofila di improvisation projects che hanno marcato la sua attività influenzando numerosi artisti, alla Biennale con la prima italiana di Built to Last; e si vedrà il connubio tra il postmodern di Deborah Hay, antesignana della “controcultura” americana raccolta al Judson Dance Theater, e la perfezione dei danzatori del Cullbergbaletten, massima espressione del balletto moderno, insieme per Figure a Sea, sulla musica di un’altra grande sperimentatrice, Laurie Anderson.
L’incrocio fra danza, musica e teatro sostanzia anche il lavoro di Jacques Poulin-Denis, compositore e coreografo, che firma Running Piece, opera per danzatore e tapis roulant, in prima europea per la Biennale.
Il grado zero della danza è rappresentato da Xavier Le Roy, fra i pionieri dell’anti-coreografia, che spazia dall’operazione concettuale al gesto ironico. A quest’area coreografica, in cui la sfera percettiva prevale sulla virtù tecnica e la sensazione è elemento chiave, si ascrivono le italiane, con numerose esperienze all’estero, Francesca Foscarini e Irina Baldini. Entrambe sono alla Biennale con un dittico: Vocazione all’asimmetria e Animale, novità assoluta, per Francesca Foscarini; per Irina Baldini 7 ways to begin without knowing where to start, con cui si è rivelata a Biennale College – Coreografi lo scorso anno, e Quite now in prima assoluta.
Alla coreografia come esperienza sociale, spazio comune che performer e spettatore modellano insieme si orienta l’opera di Faye Driscoll, già Bessie Award e Doris Duke Artist Award, per la prima volta in Italia con Thank you for Coming: Attendance, capitolo primo di una serie di lavori “fatti per e con il pubblico”.
Energia e vitalità espressiva provengono da un altro continente, dalla capoverdiana Marlene Monteiro Freitas, che la Biennale premia come nuovo talento con il Leone d’argento: Bacchae - Prelude to a Purge, presentato dalla Freitas in prima italiana, è l’originale rilettura del tragico mito euripideo interpretato dai dodici danzatori e i musicisti della sua compagnia.
L’interpretazione e l’elaborazione personale sono oggetto delle attività di Biennale College destinate ai danzatori e ai coreografi. L’obiettivo è di promuovere nuovi talenti offrendo loro di operare a contatto di maestri per la messa a punto di creazioni: l’esito dei due percorsi intensivi dedicati all’arte della danza e all’arte della coreografia con 15 danzatori selezionati quest’anno, tutti dai 18 ai 23 anni (8 italiani, 2 australiani, 1 olandese, 1 greco, 1 israeliano, 1 da Singapore), che al termine di tre mesi che integrano training e interpretazione, saranno protagonisti dei 24 Préludes de Chopin di Marie Chouinard e di una nuova creazione di Daina Ashbee, ideata per Biennale College (29 giugno).
I maestri del College dedicato ai danzatori sono: Judith Koltai (Authentic Movement), Gaby Agis (Skinner Releasing Technique), Tom Koch (Alexander Technique), Ami Shulman (Feldenkrais), Linda Rabin (Continuum), le danzatrici della Compagnie Marie Chouinard.
I tre coreografi under 32 selezionati da Marie Chouinard presenteranno tre creazioni libere e originali di 20 minuti circa (1 luglio). Anche quest’anno la danza esce dai tradizionali spazi dell’Arsenale - Teatro alle Tese, Sale d’Armi, Teatro Piccolo Arsenale – e presenta interventi coreografici a Campo Sant’Agnese, nel cuore della città. Incontri con gli artisti invitati e proiezioni di filmati concorrono a circoscrivere il programma di quest’anno fondato su un’idea della danza “come nutrimento per la psiche e per l’intelletto più che come puro oggetto estetico” (M. Chouinard).
L'attore e il performer nella BIENNALE TEATRO

Secondo atto” di Antonio Latella, il 46. Festival Internazionale del Teatro, a Venezia dal 20 luglio al 5 agosto, si intitola Attore / Performer. “Forse, proprio mentre si fatica a comprendere perché, ad esempio, uno spettacolo di teatro-danza non sia invece definito spettacolo teatrale o viceversa, dove all'interno di uno spettacolo che potremmo definire ‘di prosa’ vediamo all'opera dei performer, credo che il punto di discussione possa essere circoscritto a due fattori – vettori del palcoscenico, l'attore e il performer, in particolare dove si trova e soprattutto se esiste ancora la distinzione tra performer e attore”.
Coreografia, regia, musica, arti plastiche, giocoleria, arte dei burattini, mimo. Le discipline si moltiplicano e si intrecciano negli spettacoli presentati al Festival.
Ne sono autori: Clement Layes, francese di stanza a Berlino, che nei suoi spettacoli esplora con humour la vita quotidiana e i suoi oggetti; Gisèle Vienne, quarantenne franco-austriaca, studi in coreografia e regia e una specializzazione nell’arte dei burattini, Simone Aughterlony, attiva tra Berlino e Zurigo nel campo della coreografia e dell’arte performativa, che costruisce spazi generativi di nuove forme di narrazione; Thomas Luz, regista e musicista che sperimenta una forma personale di teatro musicale; Davy Pieters, video tuber muovendo gli attori come fossero all’interno di un videotape; Vincent Thomasset, autore, regista e coreografo, che lavora sul linguaggio e le sue sfaccettature; Jakob Ahlbom, che propone vicende inquietanti in una narrazione teatrale - definita phyical visual theatre - contigua al cinema di genere hollywoodiano.
Dall’Italia ci saranno: i Leoni d’argento Anagoor - che inaugurano il Festival con la prima assoluta di Orestea - Agamennone, Schiavi, Conversio -, più che una compagnia un collettivo artistico, dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale entrano in dialogo; la coppia Antonio Rezza – Flavia Mastrella, performer-autore l’uno e artista-autrice l’altra, Leoni d’oro alla carriera, sempre in apertura di festival con i loro originalissimi spettacoli, “quadri di scena” frutto di un linguaggio figurativo che mischia colori forme movimento e parole; Giuseppe Stellato, che indaga sulla fruizione delle immagini; Kronoteatro, il gruppo fondato da Maurizio Sguotti, che fonde la sua attività di regia con le sculture lignee di Christian Zucconi, indagando per lo più la conflittualità dei rapporti generazionali.
Il Festival vedrà inoltre il debutto in prima assoluta di Spettri, un classico del teatro secondo la rilettura di Leonardo Lidi, vincitore del primo bando dedicato ai registi italiani under 30 di Biennale College – Teatro.
Crime story, thriller, mistery, horror e fantasy, slapstick action. Gli spettacoli raccontano spesso microstorie ispirate a scampoli di vita vera e interrogano la nostra percezione della realtà o semplicemente la raccontano in un altro modo.
Gli artisti sono invitati al Festival con più di uno spettacolo nell’ottica delle mini-personali voluta da Antonio Latella già lo scorso anno. Alla centralità del tema Attore – Performer, asse portante del 46. Festival, sono dedicati gli incontri con gli artisti presenti e un simposio.
Biennale College – Teatro. Dare voce e visibilità a chi opera nel panorama teatrale del nostro Paese tenendo conto delle difficoltà di ingresso e del divario generazionale, è alla base di Biennale College – Teatro.
Anche quest’anno, quindi, si avvia una nuova sessione del progetto dedicato ai registi under 30: il regista vincitore, dopo aver passato varie fasi di selezione, realizzerà, con un premio di produzione, il suo spettacolo, sviluppandolo con il supporto del Direttore Antonio Latella per debuttare nell’ambito della Biennale Teatro 2019. Si rinnova, inoltre, la “summer school” di Biennale College: nel corso del Festival, dal 23 luglio al 4 agosto, laboratori di drammaturgia, regia, recitazione, fotografia, arte performativa saranno tenuti da Roberto Latini, Silvia Calderoni, Gisèle Vienne, Guido Mencari, Jacop Ahlbom, Vincent Thommaset, Francesco Manetti e Alessio Maria Romano, Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
Il tema proposto quest’anno ai Maestri di Biennale College è quello del bacio. Bacio come gesto entrato a far parte della nostra quotidianità ma anche come atto performativo che sempre si rinnova fino a rendersi irripetibile e unico. Si potrebbe partire da questa domanda: gli esseri umani si sono sempre baciati? E il bacio stesso, o il gesto del baciarsi, ha conservato negli anni sempre la stessa valenza o il suo significato è andato mutandosi con il tempo?” (A. Latella).
Contemporaneità all BIENNALE MUSICA
Secondo il pensiero del Direttore Ivan Fedele, e dedicato alle influenze musicali tra Europa e Americhe, il 62mo Festival Internazionale di Musica Contemporanea, intitolato Crossing the Atlantic, si svolge a Venezia dal 28 settembre al 7 ottobre.
The Yellow Shark di Frank Zappa, la solo piano performance di Keith Jarrett, Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla, Aliados di Sebastian Rivas, il Victor Wooten Trio sono alcuni esempi di come ogni musica possa arricchirsi dell’esperienza dell’altra, assorbirne la lezione e restituirla in una nuova forma.
Realizzato per la prima volta nel 1992 alla Alte Oper di Francoforte, il capolavoro di Frank Zappa - The Yellow Shark - inaugura il 62. Festival nella versione integrale con i 26 elementi del Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretti da Tonino Battista e la partecipazione di David Moss, uno dei più originali vocalist del mondo, già interprete dell’opera zappiana. The Yellow Shark è considerato la sintesi più alta dell’intelligenza creativa di Frank Zappa, espressione di un pensiero musicale che attraversa in libertà tutti i generi, capace di fondere partitura orchestrale e improvvisazione, rock sperimentale e avanguardia accademica, performance e dettaglio interpretativo.
Piacere fisico del suonare nella performance di fronte al pubblico, Keith Jarrett è il destinatario del riconoscimento istituzionale alla carriera e al 62. Festival regala una delle sue leggendarie improvvisazioni soliste al pianoforte che lo hanno reso celebre e popolarissimo in tutto il mondo.
Il tango, quello di un altro eretico come Astor Piazzolla, che innerva il genere da ballo più popolare al mondo con strumenti, tecniche, stili diversi che ne rivoluzionano e arricchiscono la gamma espressiva. A Venezia ci sarà Marcelo Nisinman, compositore, arrangiatore, direttore e fuoriclasse del bandoneón per una nuova edizione della più famosa opera-tango di Piazzolla, Maria de Buenos Aires, storia che sgorga dal realismo magico sudamericano, con la caratteristica mescolanza di sacro e profano, per la penna del poeta uruguaiano Horacio Ferrer.
Sebastian Rivas – Leone d’argento del Festival – si muove disinvoltamente tra sperimentazione digitale, acustica ed elettronica: alla Biennale porta Aliados, un’opera multimediale, con suoni immagini e voci manipolati in tempo reale e insieme un’opera del nostro tempo.
Un mago del basso è Victor Wooten, che ha dato un contributo essenziale all’innovazione della tecnica esecutiva di uno strumento indispensabile ad ogni band ma rimasto a lungo marginale. Nella lista dei 10 migliori bassisti di sempre secondo “Rolling Stones” e tre volte bassista dell’anno per i lettori di “Bass Player”, Victor Wooten presenta in prima europea il suo ultimo CD, Trypnotyx, accompagnato da due musicisti magistrali: il batterista Dennis Chambers, session man con Scofield, McLaughlin, Santana, e il sassofonista e flautista Bob Franceschini.
Sull’ampio versante della musica arricchita e creata da dispositivi tecnologici, i concerti diventano sempre più spesso teatro, con interpreti-performer, ambienti sonori scenografici e installazioni immersive che trasformano lo spazio scenico e d’ascolto della musica: accade in Nidra del trentacinquenne Giacomo Baldelli, concepita come opera multisensoriale, e accade in Le chant de la matière di Laura Bianchini e Michelangelo Lupone del Centro di Ricerca Musicale di Roma, che inventano grandi tamburi fatti di membrane interattive e dal fusto di metallo in grado di far risuonare la voce segreta della materia, nei concerti dedicati al contrabbasso solo: di Dario Calderone, interprete di Ur, due riti per contrabbasso solo di Giorgio Netti in una versione amplificata che avvicina, allontana, immerge lo spettatore nel suono e nello strumento; di Florentin Ginot, che presenta Not Here, un concerto-scenografia in situ secondo lo stesso Ginot, dove trovano spazio ai quattro lati della scena altrettanti contrabbassi, uno per ogni brano; di Charlotte Testu, che utilizza dispositivi elettronici per reinventare la tecnica strumentale del contrabbasso. Infine il duo di violoncelli aumentati di Norman Adams e Nicola Baroni: nei loro concerti partitura, programmazione computazionale dove il suono “virtuale” emerge come un’effettiva conseguenza delle azioni che avvengono sul palco.
Applaudita come “la diva del pianismo d’avanguardia, interprete d’elezione di Cage e di Crumb, prima a coltivare l’arte del pianoforte giocattolo, Margaret Lang Ten porta nel programma del 62. Festival il peso di una biografia artistica che è storia. Il suo concerto – con musiche di Cowell, Cage, Crumb - presenta i pionieri che hanno gettato le basi di ogni estensione linguistica del pianoforte, avviando una ricerca strumentale che è centrale ancora oggi.
Biennale College – Musica. La presentazione di brevi opere di teatro musicale proposte da team variabili – quest’anno compositore e librettista under 35 - selezionati tramite bando internazionale, è ormai appuntamento fisso del Festival. Il Festival di Musica presenta 18 concerti per un totale di 40 prime esecuzioni: 18 assolute, 1 europea e 21 italiane.
Da oggi tutte le informazioni sulle attività 2018 dei Settori Danza Musica e Teatro sono disponibili sul sito della Biennale di Venezia www.labiennale.org

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