#1 La maniera migliore per perdere peso
è alimentare costantemente il tuo metabolismo, quindi devi mangiare
ogni 2-3 ore. (Alla faccia del tuo reale fabbisogno. "Più mangi più
bruci" doveva essere il vecchio "più sudi più profumi").
#2 La maniera migliore per perdere peso
è digiunare, così il tuo corpo mette in atto una serie di
meccanismi per cui brucerai tutti i grassi in eccesso. (Oppure quello
che succede è un'altra cosa molto meno sconvolgente).
#3 La maniera migliore per perdere peso
è stare a dieta durante la settimana e mangiarti questo mondo e
quell'altro durante il weekend. (Così il tuo metabolismo si confonde
e lo prendi in contropiede. Astutissimo.)
Sì sì, ridete. Intanto ci
hanno creduto quasi tutti, a giro. E chi ha creduto alla #1 non
credete che ALLORA sia rimasto fedele alla linea e non abbia creduto
alle altre due.
Basta far passare un certo lasso di
tempo, e puoi dire tutto e il contrario di tutto. E le persone ci
credono, non c'è niente da fare.
Fino a che non chiedi “Scusa. Ma tu
lo sai come funziona il metabolismo? Hai una mezza nozione di
biochimica? Come possono essere vere tutte e tre?”. Dico mezza. Non
serve essere esperti per sentire olezzo di solfatara.
Eh ma tu allora sei una guastafeste
retrograda. Una che sta ancorata a idee vecchie sul metabolismo.
Adesso c'è il Metabolismo Beta, che ne sai, tu. Il metabolismo va
periodicamente svecchiato!
Solo così combattiamo l'obesità del mondo,
che però lei no, non si è aggiornata, dev'essere rimasta alla versione
Alpha e quindi i numeri si sono quasi triplicati dal 1975 nonostante
tutte queste mirabolanti scoperte.
Nel 2016, più di 1,9 miliardi di
adulti erano sovrappeso, 650 milioni di questi obesi. I bambini e
ragazzi sovrappeso con età compresa tra i 5 e i 19 anni erano più
di 340 milioni (WHO, 2018).
Le malelingue diranno: è perché non
seguivano quelle indicazioni! Negli anni '90 e 2000 non mangiavano
ogni 3 ore, e poi non si sono aggiornati intorno al 2010 quando sono
uscite quelle belle scoperte del digiuno (che esiste tipo da sempre
ma vabbè non vogliamo essere troppo pignoli!) e dello sgarro.
Qualcosa nel sistema di comunicazione non ha funzionato. I poteri
forti hanno tenuto troppo a lungo nascoste queste informazioni.
Perché BigPharma doveva vendere la XXX. E comunque, il glutine.
Ora, il punto è questo. La maggior
parte di questi claims di
solito funziona in questo modo: Si prende un concetto più o meno
esatto, lo si semplifica quindi si
sbuccia bene, si passa al colino, poi si aggiunge un po' di polvere
di unicorno, si mescola, filtro bellezza e zac, titolone
acchiappa-click in cui
devono comparire necessariamente le parole: nuovo, reset, riattiva,
trend (o tendenza), senza, healthy (o sano). Se c'è un_a testimonial
poi, hai fatto bingo. Magari hai anche l'esperto_a di turno che ti
supporta e allora vai, sbrigati a scriverci un libro sopra o ad
offrire un servizio personalizzato che si basa proprio su quel nuovo
trend healthy che resetta e riattiva il metabolismo senza sforzo.
Ogniriferimentoapersonerealiofattiavvenutièdaconsiderarsipuramentecasuale.
Per
cui vediamo questi tre esempi, così tanto perché siamo guastafeste
retrogradi e un po' grafomani.
#1
Ci sono persone che vorrebbero
dimagrire, e per farlo si autoinfliggono maratone di ore ed ore senza
cibo. Tengono duro, esercitano la forza di volontà, stringono i
denti.
Facendo questo, fondamentalmente,
rischiano di ottenere l'effetto opposto. Diventano letargiche,
stanche, non si muovono più. L'attività fisica spontanea va a farsi
benedire, figuriamoci quella sportiva. Il metabolismo cala. Poi,
finalmente, arriva il momento in cui possono mangiare, e presi
da un raptus di fame lupesca vanno in black-out e si risvegliano dopo
aver consumato l'equivalente del loro fabbisogno di tre giorni.
Ora, considerata l'efficienza pari a
zero (se non addirittura negativa) di questo atteggiamento,
giustamente viene consigliato di mangiare ogni tot ore, per
mantenersi fisicamente e mentalmente attivi e distribuire
razionalmente la quantità di cibo ed energia necessaria durante la
giornata. Ha senso, no?
Peccato che un'indicazione generica
come “mangia ogni 2-3 ore per spronare il tuo metabolismo”
senza dare uno straccio di indicazione sul fatto che comunque
bisogna considerare il proprio fabbisogno energetico, comunque
conta quello che mangi e quanto ne mangi (che sia ogni 2-3 ore o ogni
8), oltre che quanto hai mangiato alla fine della giornata e alla
fine della settimana (idealmente)... un'affermazione simile fatta
senza dire che, se la somma dell'energia accumulata tra pasti
principali e spuntini eccede nel tempo il tuo fabbisogno, non
dimagrisci manco per niente...
Ecco, senza specificare, senza fare
tutti questi noiosissimi e vecchissimi distinguo, questa novità
assoluta nel campo dell'alimentazione che risolverà i nostri
problemi ti si ritorce contro come un mogwai a cui dai del cibo dopo
mezzanotte.
Perché se il tuo spuntino non è stato
inserito all'interno di un piano con una certa coerenza, finirai per
mangiare più di quel che ti serve, e nel tempo altro che pungolare
il tuo metabolismo... mi dispiace, da lì non si scappa, le regole
non le faccio io.
#2
Digiunare.
Una cosa che si è sempre fatta da che mondo è mondo. Come pratica
religiosa, politica, culturale... oltre che quella cosa che facciamo
tutti quando dormiamo (e ok, qui si potrebbe aprire un mondo sul
fatto che alcuni di noi dormono troppo poco ma questa è un'altra
storia)... e ora commercializzata, tra le altre cose (ma non andremo
a sviscerare anche quelle) come pratica per dimagrire.
Parliamone.
Digiunare per un tot di giorni o di ore porta il più delle volte a
questo fenomeno strabiliante e misterioso che nessuno si sarebbe mai
aspettato di riscontrare che è: consumare meno calorie.
Wow.
Metti
Jennifer con un fabbisogno di 1800 kcal/die.
Jennifer
decide per un motivo o l'altro che vuole dimagrire. Prima
dell'avvento del digiuno, consumava tutte le kcal del suo fabbisogno
energetico suddivise in, mettiamo, 350 kcal a colazione, 550 kcal a
pranzo, 500 kcal a cena e 400 kcal suddivise tra due spuntini (queste
cifre sono a caso, ci tengo a precisarlo).
Improvvisamene
decide di provare questo digiuno intermittente per cui, di base,
salta la colazione e passa direttamente al primo spuntino o
addirittura direttamente al pranzo. MAGIA. Jennifer passa da 1800
kcal/die a 1450/1300 kcal/die. Signori, siamo in deficit calorico.
Chi
l'avrebbe mai detto. La nostra Jennifer dimagrisce.
Magari
soffrendo i crampi della fame la mattina, evitando ogni invito di
colazione con le amiche o brunch con gli amici, senza energie
sufficienti per fare il proprio lavoro in maniera serena, con i
pensieri focalizzati sul momento in cui potrà
mangiare...magari andando ad innescare comportamenti alimentari che
possono essere molto pericolosi se fanno presa... ma almeno ha
dimostrato la teoria!
Peccato
che sarebbe arrivata agli stessi risultati se avesse condotto una
dieta equilibrata, ovvero sempre in deficit calorico (più moderato
anche, magari, dipende), con i vari pasti spalmati nel corso della
giornata (Cioffi et al, 2018; Trepanowski et al, 2017)
E
sempre senza arrivare con quel buco allo stomaco all'ora di pranzo
che di base, fa abbassare le probabilità che possa rimanere fedele a
questo tipo di alimentazione abbastanza a lungo da creare un
dimagrimento stabile nel tempo. Ah, la sostenibilità, l'abitudine.
Quanto ci fanno schifo.
Oltretutto,
val la pena ricordarlo così en passant, digiunare può portare a
serie condizioni avverse in persone con certe condizioni patologiche,
tra cui DCA ma anche diabete, oltre che in donne in stato
interessante.
#3
E
veniamo infine allo sgarro, alla supercazzola della leptina e a tutte
queste favole che il vitello dai piedi di balsa al contrario sembra
una storia credibilissima.
Già
perchè peccato che sia vero, che i livelli di leptina (ormone che
regola metabolismo e appetito) scendono quando uno sta a dieta,
quindi mettiamo dal lunedi al venerdì in ipocalorica, e poi
risalgono rispondendo ad un periodo di surplus calorico, tipo lo
sgarro del weekend (detta molto semplice, in realtà spesso ci
vogliono più giorni di ipercalorica per registrare una reale
variazione dei livelli di leptina). Ed è vero che la leptina
influenza il metabolismo. Ve l'ho detto che spesso si parte da fatti
più o meno corretti.
Poi
però vai a vedere che i livelli di leptina sì, salgono i giorni
dello sgarro, ma
riscendono immediatamente quando si riprende l'ipocalorica
(Chin-Chance et al, 2000; Cooper et al, 2009). Oltre a questo
risultato un po', come dire, poco stabile e su cui si può fare ben
poco affidamento come reale strategia, la leptina sembra salire ed
accelerare il metabolismo solo se l'ipercalorica rispetta determinati
presupposti (prevalenza di carboidrati e non di grassi) e per di più,
alla fine, il metabolismo accelera in quei giorni di un mirabolante s
e t t e p e r c e n t o (Dirlewanger et al, 2000). Cioè i soggetti
di questo studio per esempio bruciavano, durante una tre giorni di
ipercalorica (40% al di sopra del loro fabbisogno), 125 kcal in più
rispetto a quanto bruciavano durante i giorni di ipocalorica. In
termini di calorie, dovevano consumare 2500 kcal per bruciarne 1915
kcal.
Non so
se è chiaro quello che sta succedendo qui. Esattamente far
accelerare il metabolismo del 7% per tre giorni, a cosa ci ha
portato? Semplicemente e puramente a farci due, tre giorni di
ipercalorica (pur aumentando il metabolismo, stiamo sempre mangiando
più di quel che bruciamo), quindi non dico che abbiamo azzerato il
“vantaggio” della settimana in ipocalorica, ma come minimo
abbiamo rallentato il processo.
E si
potrebbe continuare anche qui, come al punto 2, con i rischi di
sviluppare DCA (Murray et al, 2018), ma non vogliamo infierire oltre,
almeno non in questa sede.
Certo,
per tornare al fatto che queste dichiarazioni generiche partono anche
da qualche base più o meno vera, si possono trovare dei lati
positivi. Si può dire che molte di queste strategie riducono le
smangiucchiate notturne fatte più per noia che per fame, e che
pianificare delle pause da una dieta più o meno aggressiva (ma
sicuramente
pianificata da un_a professionista!), sia una buona strategia ma per
un aspetto più psicologico e di aderenza al piano, oltre che perché
si riesce così a non diminuire troppo l'attività fisica spontanea
(Byrne et al, 2018).
Ma vi
assicuro, nessuno di questi nuovi, strabilianti metodi che escono
ogni 5 anni, resetterà o riattiverà (ma cosa vuol dire poi?) in
maniera magica il vostro metabolismo. Il rischio è che si passi più
tempo a concentrarsi su queste piccolezze, occhio all'orologio in
maniera ossessiva, che su quello che realmente ingeriamo.
Purtroppo
la noiosa morale è sempre quella: far merenda con... cognizione di
causa.
Ovvero
conoscersi, conoscere un minimo il proprio fabbisogno (anche in
maniera intuitiva e non necessariamente kcal alla mano), avere delle
basi di educazione alimentare, e mantenersi attivi. E rimanere
critici. E infine, se volete affrontare una dieta dimagrante, smettere
di cliccare su questi titoloni e andare da un_a professionista che sa
due cose due su come funzioni il metabolismo Alpha.
Gira
voce che questa dieta funzioni, io farei un tentativo.
PS: per spiegoni su Metabolismo, Sgarro, Diete Crash et similia, ci sono sempre me le mie mille storie in evidenza su Instagram
Fonti:
Intermittent energy restriction improves weight loss efficiency in obese men: the MATADOR study.(Byrne et al, 2018)
Twenty-four-hour leptin levels respond to cumulative short-term energy imbalance and predict subsequent intake.(Chin-Chan et al, 2009)
Intermittent
versus continuous energy restriction on weight loss and
cardiometabolic outcomes: a systematic review and meta-analysis of
randomized controlled trials.(Cioffi
et al, 2018)
Serum Leptin Levels in Obese Males During Over‐ and Underfeeding(Cooper et al, 2009)
Effects
of short-term carbohydrate or fat overfeeding on energy expenditure
and plasma leptin concentrations in healthy female subjects.
(Dirlewanger et al, 2000)
(Dirlewanger et al, 2000)
Divertente, interessante, analitica, documentata.
ردحذفGrazie!
حذفإرسال تعليق