di Gordiano Lupi
Multiverso
è una raccolta composita che si pone come obiettivo la dimostrazione
dell’utilità di scrivere ancora poesia come forma letteraria contemporanea e
soprattutto che si possa partire da quotidiano, da ogni piccolo particolare,
usando la giusta sensibilità. Si comincia alla grande con la citazione di Beppe
Costa (Che sia l’alba l’unica assassina/
della mia notte insonne) e si comincia con la serie dei multiversiprogettuali, raccolti in tre
sezioni: Percorsi Contrari, Parole Scorticate ed Esplorando. Percorsi Contrari contiene al suo
interno un’ampia sezione dedicata al poeta per eccellenza del cinema italiano,
quel Pupi Avati pascoliano cantore
delle piccole cose e proustiano
ricercatore delle radici e del tempo perduto. Suggestioni poetiche che
provengono da visioni filmiche (La casa
dalle finestre che ridono, L’arcano
incantatore, L’amico d’infanzia,
Festival …), un esperimento insolito
e originale, soprattutto riuscito. Il
successo non chiede/ cosa pensa un cuore./ Arriva rapido e mischia le priorità/
l’onore presta emozioni alla vergogna/ e pretende un interesse elevato./ Si
elemosina con dignità/ anche se il ruolo richiede impegni d’artista/ e
l’amicizia muore strangolata./ Una notte cinematografica/ porta alla deriva
speranze di creta/ altrove si festeggia/ gli applausi parlano/ a luci che non
riflettono./ Il successo non chiede/ come muore il cuore. (Festival, pagina 10). La sezione Regia d’Autorelascia il posto a Versi Derivati, ispirata dalla musica e
dall’ascolto di Beethoven e Mozart, ma anche dalla visione di dipinti di
Chagall, Van Gogh e Kaholo, come una sorta di imput romantico per innescare il
detonatore poetico. Parole Scorticate
(il titolo ricorda un libro minore di Morozzi: Storie da una terra scorticata, Edizioni
Il Foglio) si compone di Ambiguazione, Resilenza, Contra Academicos, Dio e(d) io. Brandelli di pura poesia
anche in queste sezioni - quasi sillogi autonome - come Sono vecchio/ ho voglia di parlare./ Sono
stanco/ ho voglia di dormire. Ma anche: Siamo alle solite/ continuo a salvare i
ricordi/ per evitare l’esilio/ su quest’isola chiamata terra,/ scasso il cranio/
scelgo lacrime da togliere/ così prevengo l’alluvione d’amore/ che non potrei
contenere.Chiude l’opera Esplorando che contiene Versi selvaggi, resoconto di viaggi in
ambienti naturali, compreso tra due liriche scritte in corsivo. Pure qui
intuizioni felici: L’amore ha l’aspetto
di un bruco/ si insinua fra le consuetudini/ e le stravolge. Poesia vera e
matura quella di Iago, che afferma: “Pratico la scrittura poetica dal vivo, in
presa diretta, in ogni dove e ovunque ci sia posto per il mio strano progetto”.
Portare la poesia tra la gente, è il suo progetto, che condividiamo, in giorni
cupi come i nostri vale per ogni proposta culturale, purtroppo. Ma non
disperiamo, forse è la nostra fortuna, perché noi piccoli cantori della realtà
quotidiana non viviamo nelle torri eburnee dei grandi letterati, ma – come Iago
– lottiamo, giorno dopo giorno, lungo le strade della nostra esistenza.
Iago
Multiverso
Etabeta
Poesia – pag. 110 – euro 12
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