Fabio Pandiscia - www.fabiopandiscia.it
fonte: gratisography
Repentine variazioni nella prossemica, come l’improvviso avvicinamento o allontanamento dall’interlocutore, possono generare nell’ascoltatore stati di tensione, che si manifestano in tanti modi.
Possiamo infatti trovare questi scarichi di tensione nei pruriti, ad esempio alle arcate sopraccigliari, nella zona maxillo-facciale (vicino al naso), ma anche nella frontale, variazioni di postura o dondolii, accavallamento di gambe e braccia, contrazioni muscolari del volto, frequente deglutizione salivare, sorrisi nervosi, schiarirsi la voce o ridurne il tono.
Talvolta poi si arriva a reazioni più estreme che possono evidenziarsi con rossore/pallore, tachicardia o anche iper-sudorazione e tremore.
Per quanto riguarda lo schiarirsi la voce, possiamo dire qualcosa in più, infatti questo rappresenta spesso un tentativo di espellere simbolicamente un qualcosa, un allontanare un argomento, un gesto, un segno o una parola; è uno dei scarichi di tensione più usati in un colloquio.
Per quanto riguarda lo schiarirsi la voce, possiamo dire qualcosa in più, infatti questo rappresenta spesso un tentativo di espellere simbolicamente un qualcosa, un allontanare un argomento, un gesto, un segno o una parola; è uno dei scarichi di tensione più usati in un colloquio.
Questi sintomi sono solo i più frequenti, ma lo scarico della tensione si manifesta nelle più svariate forme da persona a persona.
Come possiamo notare dalla foto le gambe accavallate in questo modo non sono indice di buon rapport tra i due personaggi. Entrambi con la loro gamba accavallata formano un barriera verso l’altro, è un tipico segnale di rifiuto gestuale. Possiamo controllare la nostra mimica facciale, possiamo controllare le mani, ma molto spesso i piedi sfuggono al nostro controllo e la foto ne è un tipico esempio. Un altro movimento molto interessante lo troviamo nell’accavallare le gambe nella tipica posizione “a quattro”
È una variante più aggressiva della posizione “gambe accavallate”, perché la caviglia è poggiata sul ginocchio dell’altra gamba. In questa posizione la persona disapprova quanto sta succedendo, ma al momento non dice nulla.
Di certo sarà pronta ad attaccare al più presto, quando se ne presenterà l’occasione, lasciando questa posizione di difesa. Il blocco della gamba può essere ancora più accentuato se entrambe le mani bloccano la caviglia, quasi per impedire di scalciare.
Quando in una situazione di vendita abbiamo il nostro cliente che prende questa posizione, è meglio non sollecitarlo a decidere, perché fino a quando manterrà la sua posizione rifiuterà qualsiasi opinione differente dalla sua.
Esistono comunque vari modi per sedersi, vediamone alcuni tra i più comuni
Chi siede con le gambe larghe, tipico del sesso maschile, mostra un desiderio di dominio sugli altri. In genere si dice che i maschi vogliano mettere in mostra la loro virilità e questo gesto, come per gli animali, è come una sfida verso altri soggetti maschili, come a voler sfidare il branco, specialmente quando si vuole corteggiare un soggetto femminile.
Anche da seduti la direzione del piede indica le nostre intenzioni, infatti mostra la nostra simpatia se punta verso un particolare soggetto, mentre se, stando seduti a gambe larghe, il piede oscilla lievemente con movimenti che sembrano “calci trattenuti”, mostra la nostra aggressività .
Tra i vari modi di sederci, può anche capitare che ci si sieda a cavalcioni sulla sedia, con le braccia sullo schienale, come nella fig. sopra. In questa posizione il gesto esprime una voglia di dominare, come se fosse un’imitazione di una posizione a cavallo, con lo schienale usato come scudo e la sedia come sella. In questa posizione si cerca di prendere il comando della situazione, ma qualcosa impedisce di essere rilassati, quindi la posizione esprime una insicurezza di base. Per disarcionare l’altro da questa posizione aggressiva, è utile mettersi di fianco o leggermente dietro di lui, in modo da metterlo a disagio, costringendolo a cambiar posizione.
Altrimenti, mettersi in piedi davanti a lui fino ad invadere la sua area intima, obbligandolo, se vuole parlarci, ad assumere una posizione del tutto innaturale, cioè con il mento alzato. Comunque sia, conviene cambiare al più presto questo posizione, perché una volta che il nostro interlocutore l’ha adottata può snervarci, tenendo per sé le redini il discorso, per tutto il tempo che vuole. Una variante di questa posizione è la gamba sul bracciolo della sedia, tipico gesto maschile, anche perché implica il divaricare le gambe; questo gesto non solo denota il possesso della sedia da parte di chi lo compie, ma anche un atteggiamento aggressivo, seppur inconscio. Mettere la gamba sul bracciolo può essere irritante in una comunicazione: più si resta in questa posizione, più si avranno atteggiamenti disinteressati e aggressivi.
Altro modo di sedersi che possiamo trovare di frequente è il dondolarsi.
Questo è un gesto che esprime generalmente impazienza, mette anche una diffusa ansia in chi ascolta; spesso chi lo usa desidera concludere il prima possibile un discorso, magari perché si sente di avere già una soluzione, è come se dicesse “Ti lascio finire, però fai in fretta così ti dico cosa devi fare”.
Abbiamo in maggior misura visto i gesti che può compiere un soggetto maschile da seduto, ma per par condicio mi sembra doveroso descrivere il significato di alcune posizioni che le donne vanno ad assumere da sedute. Una tipica è lasciare le punte dei piedi che puntano in fuori.
È una posizione adottata da donne che mostrano in genere un carattere piuttosto istintivo e spontaneo, attive e molto dinamiche che spesso lottano per raggiungere i loro scopi.
A volte però le punte dei piedi sono rivolte all’interno: è una posizione tipo “brava ragazza”, che cerca di fare tutto in modo molto meticoloso e preciso, curando bene i dettagli di ogni cosa.
Se si vuol convincere questo tipo di donna bisogna però fare i conti con la sua timidezza e pignoleria, quindi può diventare difficile convincerla a modificare qualche sua abitudine.
Quando invece notiamo le punte dei piedi unite, generalmente siamo di fronte ad una personalità rigida; spesso questa posizione è accompagnata dalle mani raccolte in grembo. È questa una posizione che comunica l’incapacità di esternare le proprie emozioni in pubblico, adottando un atteggiamento freddo e controllato. Diventa difficile, per queste donne, avvicinarsi agli altri.
Abbiamo visto come l’uomo, per attirare l’attenzione della donna, sieda con le gambe divaricate; la donna invece, da parte sua, esprime il suo desiderio di seduzione accavallando le gambe nella loro posizione parallela, tipica femminile.
La gamba che sovrasta l’altra, lascia il polpaccio premuto sul ginocchio sottostante, conferendo alla gamba un aspetto più turgido.
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