Francesco
De Luca mi ha parlato spesso di questo libro che ha curato, del poeta che ha
tradotto, del suo amore per la cultura cinese (che conosce a fondo) e che conta
di diffondere anche in Italia, ben oltre i soliti stereotipi. L’esistenza di
Hai Zi presenta molte analogie con la vita di Arthur Rimbaud (citato in
epigrafe), perché anche lui produce l’essenza del suo corpus poetico in pochi
anni, quindi muore suicida. Lascio la presentazione del lavoro alle parole
della Casa Editrice, molto esaustive.
A trent’anni
dalla sua morte arriva anche in Italia la raccolta completa del lavoro del
grande poeta cinese Hai Zi, pubblicata per la prima volta in Italia da Del
Vecchio. Hai zi si suicida appena venticinquenne sui binari del treno il 26
marzo 1989. Di fianco al suo corpo viene trovata una borsa che contiene una
Bibbia, i racconti di Conrad, Walden di Henri David Thoreau e Kon-Tiki di Thor
Heyerdahl. Un gesto simbolo da cui nasce il suo successo e che crea un vero
culto intorno alla sua figura. La sua lirica senza tempo affonda le sue radici
nella tradizione poetica cinese e si rivela al contempo incredibilmente
attuale. Forse a causa della sua intrinseca dicotomia ha faticato, e
fatica ancora, a trovare una collocazione univoca nonostante il grande successo
di pubblico che lo ha portato a essere in Cina tra gli autori più letti e
conosciuti di tutti i tempi. Prima della sua morte i lavori di Hai Zi erano
pressoché sconosciuti, è solo in seguito al suo suicidio, che il culto attorno
alle poesie e alla vita/morte del loro autore inizia a svilupparsi.
Parallelamente cresce anche l’interesse accademico per il lavoro svolto da questo
giovanissimo poeta che sviluppa la sua consistente produzione nell’arco di soli
6 anni. Pur essendo un artista figlio della rivoluzione culturale, i suoi
lavori sembrano non avere alcun appiglio con la realtà politica e sociale del
suo tempo, e questo gli valse e gli vale tutt’ora non poche critiche, ma a ben
guardare nei versi di Hai Zi si nasconde un messaggio universale che parla
all’umanità intera, al di là dei momenti storici, con una spinta trascendentale
impossibile da ignorare che quindi parla di vera e universale libertà . La
poetica di Hai Zi sfugge alle categorizzazioni, non si piega alle necessitÃ
piccine, perché nella sua autenticità sta la sua potenza, nella ricerca di sé
in quel collegamento che unisce l’individuo al tutto, quindi nella poesia che
forgia il mondo risiede il suo vero e profondo messaggio.
Francesco De Luca (scrittore, poeta e traduttore dal cinese)
nel 2019 ha pubblicato il romanzo Karma
hostel con Il Foglio Letterario. Il libro narra le vicissitudini di un
ragazzo italiano che, deluso dall’esistenza che conduce in patria, decide di
trasferirsi in Cina e di aprire un piccolo albergo per surfisti. Il romanzo fa
capire molte cose della cultura cinese, affrontando il tema dei movimenti di
opposizione e dei dissidenti.
Le
poesie sono tutte edite con il testo cinese a fronte. Vediamone alcune.
Agricoltori
Nel fiume blueggiante
lavo le mani
lavo le mani dalle antiche guerre
combattere è già qualcosa di lontano
di non più adatto
il mio sangue
afferra la mia preziosa spada
l’armatura
finanche la corona
per nasconderli tra alte montagne
carrozze da Nord
si arrestano nell’affetto della terra gialla
ma la terra tramandata di generazione in generazione
sta dormendo nel sacco di semi
lavo le mani
lavo le mani dalle antiche guerre
combattere è già qualcosa di lontano
di non più adatto
il mio sangue
afferra la mia preziosa spada
l’armatura
finanche la corona
per nasconderli tra alte montagne
carrozze da Nord
si arrestano nell’affetto della terra gialla
ma la terra tramandata di generazione in generazione
sta dormendo nel sacco di semi
(1983)
In mare
Tutti i giorni son giorni in mare
povero pescatore
povero pescatore
grumi di carne come una fune
maldestra
lanciato sulle onde
lanciato sulle onde
vuole afferrare terre lontane
oggetti luminosi
anche solo i finti sorrisi del
sole
ma afferra solo assi di legno
marce:
capanne, barche e bare
dorsi di pesci migrano in branchi
senza fine e senza inizio
della giovinezza solo si può dire
quanto sia fragile
(Giugno 1984)
Natura
Lascia che io dica
è una donna forte e bella
pesciolini blu sono i suoi orci
e sono i suoi svestiti abiti
lei sa amarti con la carne
nelle canzoni popolari da tempo ti ama
Guardando in alto in basso
talvolta ne accarezzi il corpo
seduto sul tronco la baci
ogni foglia è le sue labbra
ma non la vedi
come sempre tu non la vedi
ma lei da lontano ancora t’ama.
(1984)
è una donna forte e bella
pesciolini blu sono i suoi orci
e sono i suoi svestiti abiti
lei sa amarti con la carne
nelle canzoni popolari da tempo ti ama
Guardando in alto in basso
talvolta ne accarezzi il corpo
seduto sul tronco la baci
ogni foglia è le sue labbra
ma non la vedi
come sempre tu non la vedi
ma lei da lontano ancora t’ama.
(1984)
Villaggio
Nel villaggio abitano
madre e figlio
il figlio tranquillo cresce
la madre tranquilla osserva.
Tra i fiori d’amento
il villaggio è una barca bianca
le mie sorelle si chiamano fiori d’amento
le mie sorelle sono splendide.
(1984)
madre e figlio
il figlio tranquillo cresce
la madre tranquilla osserva.
Tra i fiori d’amento
il villaggio è una barca bianca
le mie sorelle si chiamano fiori d’amento
le mie sorelle sono splendide.
(1984)
Autoritratto
Lo specchio è una ciotola
sul tavolo
il mio viso
è la patata nella ciotola
Ecco, escono da terra
queste dolci ossa
sul tavolo
il mio viso
è la patata nella ciotola
Ecco, escono da terra
queste dolci ossa
(1984)
Sguardi
Fiori di pero
sul muro di terra scivolano
suoni di campane di armenti
Zia ha portato due nipotini
ritti davanti a me
come due tozzi di carbone nero
forte davvero il sole
di tutto il creato in crescita, frusta e sangue!
sul muro di terra scivolano
suoni di campane di armenti
Zia ha portato due nipotini
ritti davanti a me
come due tozzi di carbone nero
forte davvero il sole
di tutto il creato in crescita, frusta e sangue!
(1985)
Mezza
poesia
Sei mia
mezza poesia
ami metà col cuore
nascondi metà col corpo
sei mia
mezza poesia
che nessuno cambi una parola.
mezza poesia
ami metà col cuore
nascondi metà col corpo
sei mia
mezza poesia
che nessuno cambi una parola.
(1986)
Antologia
d’amore
Seduto sul candeliere
sono una corona di fiori
penso a un’altra corona di fiori
non so quando offrire
non so come porre.
sono una corona di fiori
penso a un’altra corona di fiori
non so quando offrire
non so come porre.
(1986)
Le traduzioni sono di Francesco De Luca.
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