di Alessandro De Sanctis
EFFICIENTAMENTO
ENERGETICO DI EDIFICI ESISTENTI
Come risparmiare sulla
bolletta della luce? In una città come Roma il risparmio energetico deve
necessariamente passare anche per il cosiddetto “efficientamento energetico”:
il recupero dell’esistente in termini di difesa dell’ambiente, risparmio delle
risorse della Terra, e tutela del patrimonio. Con un occhio al benessere e al portafoglio del
singolo cittadino.
L’efficientamento energetico degli edifici esistenti sta diventando prioritario, sia per la necessità di
arginare il consumo di suolo (che in tutto il mondo divora sempre più
voracemente terreni ed ecosistemi), sia per diminuire le emissioni di gas
serra, responsabili dell’innalzamento della temperatura globale, con esiti
futuri rischiosissimi (e costosissimi).
Altro tema da tener presente è il discorso economico locale,
cioè il risparmio economico che possiamo ottenere attuando sistemi edilizi e
impiantistici adeguati, grazie ai minori consumi dati dall’efficientamento energetico (c’è poi il discorso della maggiore
salubrità di ambienti ristrutturati in maniera sostenibile).
In questa sede affrontiamo il caso dell’edilizia residenziale, ma il discorso può essere allargato ad altre
tipologie edilizie.
Isolamento termico degli edifici storici
Il risparmio energetico può essere effettuato in gran parte grazie
all’isolamento termico. Fino agli anni
’50 e ’60 del Novecento il concetto di isolamento
termico (e acustico) non esisteva. Fino agli anni venti e trenta del Novecento
si usava ancora molto il sistema tradizionale a pareti portanti in muratura, che,
con il forte spessore delle pareti, aveva un certo potere isolante nel periodo
estivo, lasciando all’inverno i maggiori problemi di temperatura interna.
Intanto in quel periodo comincia la realizzazione dei primi
edifici in cemento armato, sempre non isolati, ma le pareti si assottigliavano
per la maggiore resistenza delle strutture, facendo diminuire ancora maggiormente
la tenuta termica degli edifici.
Negli anni ’60-’70 comincia
timidamente l’utilizzo dei primi strati di isolanti minerali nelle intercapedini,
alternate a volte a intercapedini d’aria, comunque in maniera sempre inadeguata agli
attuali standard.
Nel caso di interventi
esterni per l’isolamento termico degli edifici del
primo Novecento e anteriori, la migliore soluzione in termini di
efficientamento energetico sarebbe l’isolamento
a cappotto, cioè la realizzazione di uno strato isolante posto dall’esterno, tramite uno o più strati (più o
meno spessi) di isolante termico.
In questo modo si protegge dall’esterno tutta la facciata, globalmente,
come con una pesante coperta (bisogna anche dire che le nuove normative già
consigliano l’isolamento esterno nel caso di interventi importanti sulle
facciate, lastrici solari e su tutte quelle parti che disperdono calore).
Evidentemente non sempre
è possibile l’isolamento integrale delle facciate esterne, sia per motivi pratici
di accordo tra le parti (costo dei ponteggi ammortizzabili solo dall’intero
condominio – per case singole il discorso cambia), sia per la presenza di particolari
architettonici esterni complessi o decorazioni artistiche che non possono (per
vari motivi) essere modificati.
Quindi alcune volte si
preferisce intervenire dall’interno, appartamento per appartamento, in
maniera privata. Questa tipologia d’intervento è più delicata in quanto si
effettua una protezione parziale dell’edificio, si devono quindi attuare alcune
accortezze tecniche che evitino il
più possibile l’insorgere di fenomeni di dispersioni termiche localizzate,
condensa e muffa.
Interventi interni per l’efficientamento energetico degli
edifici
L’efficientamento energetico si
attua inoltre con la sostituzione
degli infissi obsoleti con tipi ad alta tenuta termica ed acustica, con
telai a taglio termico e doppi o tripli vetri, (grande attenzione però va posta negli edifici
storici ai materiali e agli elementi di chiusura utilizzati e da sostituire). A
volte può essere possibile applicare un doppio vetro sugli infissi originali in
legno, se particolarmente interessanti dal punto di vista storico e/o estetico.
Gli impianti hanno
poi un’importanza primaria nell’efficientamento
energetico; la prima cosa da dire è che a conti fatti sarebbe sempre meglio
l’utilizzo dell’impianto centralizzato
per l’intero condominio, magari di ultima generazione, per esempio del tipo
a condensazione.
La caldaia a
condensazione, recuperando il calore dei fumi di scarico, aumenta al
massimo l’efficienza energetica, facendo risparmiare molto sui consumi. Inoltre
si può adottare il sistema di contabilizzazione del calore sui radiatori
(associato alle valvole termostatiche con cui si decide la temperatura stanza
per stanza), facendo sì che i condomini paghino solo quello che consumano, come
con un impianto autonomo ma con tutti i vantaggi dell’impianto centralizzato.
Le caldaie a condensazione possono comunque essere utilizzate anche per gli
impianti autonomi.
Dove possibile (presenza di ampie superfici in copertura e
assenza di vincoli storici ed estetici), si può prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, che producono
energia elettrica, e impianti solari
termici, che producono acqua calda sanitaria, in modo da incrementare
ulteriormente il risparmio energetico (e chiaramente economico). Nel caso di
edifici moderni e già ben isolati è possibile l’utilizzo di un riscaldamento a
pavimento o a parete che funziona con acqua calda a bassa temperatura proveniente dai pannelli solari.
Tutti questi interventi oltre a portare un grande risparmio
energetico e quindi in bolletta possono
essere realizzati agevolmente grazie ad incentivi statali che si scaricano
dalle tasse in più anni.
Piccoli accorgimenti per risparmiare energia all’interno degli
edifici.
Nel caso di grandi aperture come serre o grandi vetrate di
uffici moderni, ma anche nel caso di semplici finestre prive di prive di
oscuranti esterni sarà necessario isolarle tramite infissi efficienti (doppio o
triplo vetro e telai a taglio termico) e schermature
esterne che impediscano che il sole batta sulla superficie del vetro (il
sole va intercettato all’esterno), tramite tende mobili esterne o brise-soleil fissi o regolabili (la
traduzione letterale è frangi-sole).
All’interno degli appartamenti possono inoltre essere utilizzati
piccoli ma importanti accorgimenti atti a prevenire lo spreco di acqua e di
energia elettrica, uniti anche a una corretta
illuminazione con elementi meno energivori e disposti in maniera più
razionale.
Ristrutturare la casa con materiali naturali e sostenibili
In caso di ristrutturazione non dimenticare di utilizzare
materiali naturali e sostenibili (materiali isolanti,
intonaci, pitture e tanto altro), prima di tutto per un fatto tecnico; i
materiali naturali sono spesso degli ottimi isolanti,
impediscono cioè il passaggio del flusso di calore estivo e invernale, e allo
stesso tempo assorbono l’umidità naturale (proprietà igroscopica) che si crea
all’interno degli ambienti abitati, rilasciandola in seguito, quando le
condizioni interne lo permettono, igienizzando e al tempo stesso rendendo più
gradevole la permanenza negli ambienti trattati. Questa categoria di materiali è ecologica e sostenibile perché per la
loro produzione non si consuma petrolio e quindi si emette poca CO2 (anidride
carbonica) responsabile del riscaldamento globale. Sono inoltre materiali
gradevoli per tutti i sensi e molto adatti all’edilizia di tipo storico dei nostri centri, utilizzando malte
naturali e non a base di cementi.
Per quanto riguarda l’isolamento
acustico ricordiamo che questo è risolto in parte già tramite l’isolamento termico, in particolare
quello di tipo aereo, cioè quello
che si propaga tramite onde sonore provenienti dall’esterno, mentre quello di tipo da calpestio o da battito va
combattuto con materiali e pannelli appositi.
Per saperne di più:
Alessandro De Sanctis Architetto bio-edile
Studio in Riva Ostiense 16 - Roma degas67@gmail.com
a.desanctis_2007@pec.archrm.it cell: 338 4641639
blog personale http://ads-pitturarchitettura.blogspot.it/
Posta un commento