Siamo noi il frutto delle nostre decisioni

Fabio Pandiscia

Fonte: Fabio Pandiscia

Se vogliamo essere dove vorremo essere tra qualche tempo, è bene iniziare a prendere da subito le decisioni opportune, strutturando un piano d’azione. Non possiamo pensare di raggiungere un determinato obiettivo affidandoci al caso, alla fortuna o credendo (meglio dire “sperando”) nell’aiuto di altre persone. Faccio un esempio pratico: a chi non è mai capitato di uscire e fare shopping senza avere in mente con precisione cosa acquistare?

Conosco varie ragazze che adorano andare nei centri commerciali, a volte prima di uscire dicono «Esco a fare shopping»; cosa vogliono comprare non lo saprà mai nessuno (a volte neanche loro), ma escono e di sicuro qualcosa comprano.

Se disgraziatamente entrano in negozi dove lavorano venditori particolarmente bravi, capita che tornino a casa con vari acquisti, che dopo breve tempo o smettono di usare, oppure guardandoli dicono: «Ma perché mai ho comprato una cosa del genere?».

Chiaramente non hanno “deciso” loro l’acquisto, ma hanno permesso che qualcuno scegliesse per loro, magari solo per soddisfare inconsciamente bisogni di vario tipo: sicurezza, varietà, desiderio di essere coccolate, ecc.


Diversa cosa è uscire e sapere cosa comprare e a quale prezzo: significa porsi un obiettivo (Comunicare bene, ediz psiconline, Pandiscia, 2009).

L’essere proattivi o reattivi nel modo in cui affrontiamo gli eventi della vita, diventa ciò che contraddistingue coloro che sono artefici del proprio destino e coloro che preferiscono lasciarlo nelle mani di altri o si rimettono al fato.

Norman V. Peal disse che le decisioni possono essere allenate come un normale muscolo.

Il “muscolo” delle decisioni quindi è bene allenarlo tutti i giorni e più decisioni elaboreremo consciamente durante il giorno, tanto più ci renderemo conto che decidere non è poi cosi male, anzi possiamo anche divertirci nel farlo ma, cosa fondamentale, non ci spaventerà più di tanto il fatto di avere una decisione importante da prendere, perché saremo diventati persone abituate a decidere, a prendere delle iniziative.

Dopotutto noi decidiamo ogni giorno: siamo noi che decidiamo cosa mangiare, come vestirci, se andare o no al lavoro, quando uscire di casa, ecc; l’importante, allora, è esserne consapevoli, cioè rendersi conto che in realtà decidiamo più volte al giorno.

Molte volte non diamo peso a queste decisioni, perché non le riteniamo importanti.

Certo, non sono questioni importanti se confrontate con altre quali: fare dei figli, sposarsi, andare a vivere in un’altra città, cambiare casa ecc, ma, se ci pensiamo un attimo, come abbiamo acquistato la nostra casa? Come abbiamo conosciuto quel nostro amico o il nostro partner?

Riporto un esempio personale: sono stato fino a qualche anno fa un pianista di piano bar molto attivo e ho fatto serate in vari locali della mia città e nel centro Italia per circa dieci anni.

Una sera di giugno, insieme al mio collega dovevo suonare in un pub come mille altre volte, ma non mi sentivo molto bene. Dopo varie serate passate a suonare fino a tarda notte dormendo solo poche ore, per poi alzarmi presto la mattina e andare a lavorare, era del tutto normale che iniziassi ad accusare un po’ di stanchezza. Anche se potevamo rimandare la serata alla settimana successiva, ho ritenuto opportuno farla lo stesso, perché l’ingaggio comunque lo avevamo preso e non era molto professionale mollare all’ultimo minuto.

Non era quindi una decisione importante suonare o no quella sera, potevo tranquillamente rifiutare, ma prendere quella decisione mi ha permesso di conoscere durante la serata quella che è oggi mia moglie. Non esistono quindi decisioni importanti o non importanti: esistono decisioni, e prenderle ci porterà comunque da qualche parte, ci farà essere delle persone diverse e ci farà sentire di avere il comando della nostra vita. Non credere che fare una piccola, per te insignificante azione, non ti porti da nessuna parte. Voglio ricordarti che grandi cose sono scaturite da piccole azioni, prendiamo ad esempio la giovane di colore Rosa Parks che nel 1955 decise di salire sull’autobus e di non sedersi nei posti riservati alla gente di colore, è stato forse un gesto insignificante? Il gesto lo è stato senz’altro, ma il significato che ne è scaturito ha cambiato molte cose nei giorni a seguire.


Cosa possiamo dire del giovane che nel 1989 si fermò davanti un carro armato in piazza Tienanmen? Non sono persone che hanno deciso di scalare montagne immense o atleti che si sono preparati fisicamente per anni per vincere un campionato mondiale, non sono capi di governo che hanno preso la decisione di cambiare leggi e costumi del loro Paese.

Sono solo persone, che hanno deciso da quel giorno in poi di vivere diversamente la loro vita. Certo, nessuno può assicurarci che le decisioni che prenderemo saranno quelle giuste, molte volte sperimenteremo dei fallimenti è ovvio, siamo esseri umani.

L’importante non è essere infallibili e raggiungere sempre con successo una mèta, ma sapere quello che siamo diventati grazie all’aver intrapreso le nostre decisioni. È importante essere consapevoli di non essere persone “ferme”, spettatrici del mondo, nel mondo, ma essere protagonisti, persone che agiscono ed ottengono risultati. Abbiamo una sola vita, e personalmente credo che siamo sulla Terra per uno scopo; sta a noi capire quale esso sia, e il sapere quali decisioni intraprenderemo ogni giorno determinerà indiscutibilmente la rotta del nostro viaggio.

È nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino (Anthony Robbins)




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