Il
vecchio autobus delle sei al capolinea dei pensieri, tra povere case del Cotone
e una famiglia di marmo affacciata su fumose ciminiere, portava nel giorno
appena nato braccia di operai sul posto di lavoro, mascherate nel timore d’un
sogno interrotto, perdute in un’antica paura da poveri, onesti e antichi
forgiatori di acciaio e di stupore. Mattina bruciata da un autobus lanciato
verso l’abisso d’una periferia cosparsa di sole, in attesa di lunghe giornate
sempre uguali, nel verde dei campi, tra girasoli estivi e carciofi invernali,
piantagioni di spinaci, maremme malsane, intorno al Cornia, attendevi l’ora del
giorno rimpiangendo l’odore dei rifiuti. Autobus lungo la vecchia Provinciale,
file di operai scomparse, disoccupati che scendono in città ancora spossati dal
grigio tepore dei letti, stanze polverose dove dormono in troppi, sporche di
periferia decadente, cosparse di sogni smarriti. Il mio Cotone sempre uguale,
in fondo, casermoni come lotti da coltivare, bruciati da un sole troppo caldo,
fabbrica abbandonata, tuguri persi nella luce che degrada verso la fine del
giorno.
Gordiano Lupi (testo) e Riccardo Marchionni (foto)
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