8 MARZO 2021

 

8 MARZO 2021



Vorrei dedicare alla giornata della donna il ricordo di un'artista che, proprio per il suo sesso e a causa di un uomo, vide stroncate le sue potenzialità creative e anche la sua vita. Dora Maar (1907-1997) visse a Parigi nei fantastici anni '30 della città, quando il surrealismo cambiava completamente l'idea di arte. Conobbe Breton, Bataille e tanti artisti, tra cui Man Ray. Avviò un'attività di fotografa professionista, occupandosi di moda, ritratti ma anche temi sociali, documentando i poveri e gli emarginati nelle strade della città. Realizzò anche fotografie surrealiste, in cui l'ironia si univa a un sottile erotismo. La sua vita mutò radicalmente nel 1936, quando conobbe Picasso. Lei era molto bella e affascinante e l'amore scoppiò intenso. Picasso però le tolse la possibilità di esercitare il suo talento per la fotografia, convincendola a dedicarsi alla pittura, e poi la distrusse psicologicamente coi suoi continui tradimenti. Quando la lasciò, Dora subì un tracollo psicologico da cui non si ripresa per gli ultimi cinquant'anni della sua vita. Fortunatamente le sue foto sono rimaste, e ci mostrano la sua bravura nella varietà di soggetti realizzati. Tra l'altro, ha lasciato alla storia dell'arte una formidabile documentazione sulla realizzazione di "Guernica" da parte di Picasso. I primi due ritratti sono immagini di Dora, una solarizzazione di Man Ray e un'opera del fotografo Izis. La prima foto di Dora è surrealista, "Mano e conchiglia", le altre tre sono ritratti femminili, di cui il secondo e il terzo di Nusch Éluard, moglie del poeta. In particolare l'ultimo mi piace molto, perché mi pare mostri la fragilità di Nusch ma anche la sua determinazione, che la portò poi a partecipare alla Resistenza contro i nazisti. Dora riusciva a fare bellissimi ritratti femminili perché entrava in intima sintonia coi suoi soggetti e, da donna a donna, cercava di rappresentare la loro interiorità.

Sauro Sassi

 Foto tratte dal libro "Dora Maar. Nonostante Picasso" ed è il catalogo di una mostra fatta a Palazzo Fortuny a Venezia. Nel 2014






 

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