ROBERT CAPA: LE FOTO A COLORI A MODENA

 ROBERT CAPA: LE FOTO A COLORI A MODENA




Robert Capa è stato uno dei più famosi fotografi di sempre. Robert Capa non esiste.

Robert Capa erano due: giovani, ribelli, comunisti, si chiamavano Endro Erne

Friedmann, ebreo ungherese e Gerda Pohorylle, detta Gerda Taro, ebrea tedesca di

origine polacca. Entrambi di buona famiglia, decidono di diventare fotoreporter e si

recano in Spagna, per documentare la guerra civile, ovviamente dalla parte dei

repubblicani. Pensano che un fotografo americano, con un nome orecchiabile,

potrebbe più facilmente vendere il proprio lavoro e inventano il nome di Robert

Capa, che firma le foto di entrambi. Nel 1937 Gerda muore atrocemente, schiacciata

da un carro armato, e Endro decide di mantenere per sempre il nome che avevano

inventato. Nel 1936 aveva realizzato l’immagine più famosa della storia della

fotografia, quella del miliziano colpito a morte. All’epoca le pellicole a colori erano

ancora in fase sperimentale e i fotoreporter usavano quelle in bianco e nero. Nella

seconda metà degli anni ‘30 Kodak e Agfa cominciarono a realizzarle e Capa, pur

privilegiando ancora il bianco e nero, anche per ragioni di costi e di lentezza di

esposizione, iniziò a sperimentare il colore. Queste produzioni sono assai meno

conosciute e solo da qualche anno si realizzano mostre che documentano questo

aspetto della sua attività. Dopo la seconda guerra mondiale, che seguì

coraggiosamente in Sicilia e poi in Normandia, dove partecipò allo sbarco (purtroppo

quasi tutte le foto di quest’ultimo episodio furono rovinate da un tecnico di

laboratorio) Capa dovette reinventarsi come fotoreporter in tempo di pace, e

realizzò una serie di servizi, con immagini sia in bianco e nero che a colori, per riviste

glamour come “Holiday”. La mostra presenta diverse foto a colori realizzate nella

natia Ungheria, in Unione Sovietica, in Norvegia, in Israele, dove mostrò i primi passi

dello stato ebraico, non disdegnando la documentazione delle vacanze del bel

mondo nelle località europee alla moda, sia in montagna che al mare, e anche la

Roma agli albori della “Dolce vita”. Realizzò anche dei ritratti molto belli su alcuni set

cinematografici, sempre in Europa, da “La rosa nera” con Orson Welles a “Il tesoro

dell’Africa”, a Ravello, dell’amico John Huston, conosciuto durante la guerra, con

uno scontroso Humphrey Bogart, Peter Lorre e Jennyfer Jones. Ritrasse anche

Hemingway, Ava Gardner, Ingrid Bergman, con la quale ebbe una storia d’amore. La

sensazione, però, vedendo le sue foto in tempo di pace, è che Capa rimpiangesse il

suo lavoro di fotoreporter di guerra. In queste foto non si nota la tensione che

caratterizza gli scatti bellici e la frequentazione del bel mondo pare fare emergere

un senso di ironica distanza, se non di aperta critica. Le sue immagini a colori

appaiono a volte un po’ d’occasione, un po’ “turistiche”. Acquistano più senso

impaginate e disposte sulle riviste, dove riescono a realizzare una narrazione, anche

grazie all’apporto di scrittori come John Steinbeck o Irwin Shaw. Interessante un


progetto che realizzò con l’agenzia Magnum, da lui fondata assieme a Cartier

Bresson, David Seymour e altri. Si chiamava “Generazione X” e voleva documentare,

nei primi anni ’50, la vita e le aspirazioni di giovani in molte parti del mondo. Capa

annotò, a proposito di una ragazza francese: “la sua vita è superficiale,

esteriormente vacua, non ha nulla di buono se non gli aspetti materiali”. Vien da

pensare che parlasse un po’ anche di se stesso. E quindi colse con soddisfazione

l’occasione di andare, nel 1954, in Indocina, a documentare la guerra coloniale dei

francesi. La mostra si conclude con alcune foto a colori prese lungo una strada, tra le

migliori di quelle esposte. Purtroppo, poco dopo quelle riprese, Capa finì su una

mina e terminò a quarantun anni la sua vita per entrare nella leggenda.

Sauro Sassi

CAPA IN COLOR

Oltre 150 immagini a colori, lettere, appunti, copie delle riviste pubblicate

Modena, Gallerie Estensi, fino al 13 febbraio 2022

Da martedì a sabato ore 10/19,30 – domenica e estivi ore 10/18

Biglietto intero euro 12, ridotto euro 9 (over 65, ragazzi tra 12 e 25 anni)

 

 


Post a Comment

Nuova Vecchia