di Marino Girolami
Regia: Marino Girolami. Soggetto: Gianfranco Clerici,
Vincenzo Mannino. Sceneggiatura: Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino, Marino
Girolami. Scenografia. Vincenzo Morozzi. Costumi: Silvana Scandariato. Fotografia:
Federico Zanni. Musica. Berto Pisano (Edizioni Musicali Clitumno). Montaggio:
Alberto Moriani. Direttore di Produzione: Cecilia Bigazzi. Aiuto Regista:
Romano Scandariato. Assistente alla Regia: Ettore Florio. Operatore: Renato
Doria. Produzione: Filmes International, Dania Film, Medusa Distribuzione. Distribuzione:
Medusa. Titoli animati: Penta Studio. Interni: In.Ci.R. - De Paolis. Esterni:
Roma. Negativi: Eastmancolor. Colore: Telecolor. Interpreti: Alvaro Vitali,
Michele Gammino, Michela Miti, Sophia Lombardo, Deddi Savagnone, Cristina
Moffa, Francesca Romana Coluzzi, Vincenzo Crocitti, Diana Dei, Enzo Garinei,
Enzo Robutti, Marisa Merlini, Enzo Liberti, Riccardo Billi, Stefania Di
Giandomenico, Walter Morgara, Giulio Massimini, Attilio Dottesio, Hanry Sigon,
Franca Mantelli, Dino Mattielli, Rina Mascetti, Leonardo Cassio, Elio
Marconato, Guerrino Crivello, Vulsino Adami, Leda Simonetti, Francesco
Caracciolo, Fabio Grossi, Giancarlo Colarossi, Susanna Fassetta, Valerio
Isidori, Luiana Lioni, Leonardo Tucci, Margherita Federiko, Pasquale Valente,
Laura Franci, Gioia Maria Scola.
Pierino contro tutti (1981) è uno dei film per cui sarà ricordato Marino
Girolami, che con questa pellicola rivitalizza il barzelletta movie e apre la strada a una serie infinita di sequel apocrifi. I veri film di Pierino vedono Alvaro Vitali dare
corpo a una serie di barzellette, non tutte di livello alto ma comunque ben
sceneggiate, inaugurando un filone che fa furore per un paio d’anni nel cinema
italiano. Michela Miti impersona la supplente sexy che fa andare Pierino (e il
pubblico) in visibilio quando mostra le gambe dietro la cattedra e concede brevi
sequenze di nudo parziale. La serie ufficiale prosegue con Pierino medico della S.A.U.B. di Giuliano Carnimeo (1981), una
sorta di parodia de Il medico della
mutua (1968) di Luigi Zampa poco collegata a Pierino. Pierino colpisce ancora di Marino Girolami (1982) è il vero sequel, l’ultimo Pierino realizzato da
Girolami che girerà anche una miniserie televisiva diffusa da alcune reti
private laziali. Pierino torna a scuola
di Mariano Laurenti (1990) è il canto del cigno del sottogenere, un remake tardivo che vede l’ex miss Italia
Nadia Bengala al posto di Michela Miti, la sora Lella invece del nonno Riccardo
Billi e Giulio Massimini per Enzo Liberti. Citiamo anche un introvabile Pierino Stecchino, girato nel 1992 da
Claudio Fragasso, che riscuote una fredda accoglienza da parte del pubblico.
Alvaro Vitali prende in giro Roberto Benigni e ironizza su Johnny Stecchino, ma non coglie nel segno. Il successo della serie
ufficiale produce un proliferarsi di falsi pierini
come il terribile Pierino il fichissimo
di Alessandro Metz (1981), sceneggiato da Sacchetti e interpretato da Maurizio
Esposito. Pierino aiutante messo
comunale… praticamente spione di Mario Bianchi (1981) è un altro
imbarazzante prodotto che si salva per la conturbante presenza di Laura Gemser.
Il tremendo (in tutti i sensi) Pierino di turno si chiama Tony Raggetti e i
siparietti comici sono irritanti. Il film è composto da una serie di avventure
scollegate, l’unico interesse resta la dottoressa Gemser, medico condotto a
Bolsena. Forse ce ne saranno altri, non è facile tenere il conto di una serie
di prodotti che fanno il verso all’originale. Tra i Pierini apocrifi Pierino la peste alla riscossa (1982) di Umberto Lenzi è
girato con professionalità e interpretato da attori degni di questo nome. Il
Pierino di Lenzi è il toscanissimo Giorgio Ariani.
Pierino contro tutti (1981) è scritto e
sceneggiato dal regista con la collaborazione di Vincenzo Mannino e Gianfranco
Clerici, che si limitano a raccogliere una serie di vecchie barzellette,
contaminandoli con molta comicità slapstick,
elementi desunti dai cartoni animati e dalla commedia sexy. La fotografia (anonima)
è di Federico Zanni e il montaggio (serrato) di Alberto Moriani. Le scenografie
sono di Vincenzo Morozzi e le musiche (divertenti) di Berto Pisano. Gli
interpreti principali sono Alvaro Vitali (Pierino), Riccardo Billi (il nonno mangione
e sporcaccione), Enzo Liberti (il padre di Pierino) e Michela Miti (la
supplente bona). Da non sottovalutare
le presenze di Sophia Lombardo, Michele Gammino (un atletico professore
innamorato), Enzo Robutti (proprietario pignolo di una ferramenta), Deddi
Savagnone, Cristina Moffa (la sorella di Pierino, una meteora televisivo -
cinematografica), Francesca Romana Coluzzi, Enzo Garinei, Marisa Merlini
(cartomante truffaldina) e il mostruoso Salvatore Baccaro. La genesi del primo
Pierino secondo Alvaro Vitali (dalla rivista Dynamo): “Marino viene da me e mi dice: perché non diamo un volto al mitico Pierino e non mettiamo in scena le
sue barzellette? Comprammo un’intera collana di libri di barzellette, con i
quali andavamo sul set e decidevamo, giorno per giorno, quelle da girare. Avemmo
un successo inaspettato. Mi ricordo che Sergio Leone andò a vedere il film al
cinema e non credette ai suoi occhi, quando gli spettatori si alzarono in piedi
per applaudire una battuta particolarmente divertente”. Pierino è uno studente
ripetente piuttosto pestifero che combina scherzi atroci a compagni di scuola,
insegnanti e genitori, ma anche agli avventori della trattoria del padre. Raccontare
la trama è quasi impossibile, perché non esiste un filo conduttore, il film
termina come comincia: Pierino che combina uno dei suoi tanti guai. Girolami
salva quel poco che resta della commedia sexy inserendo nel cast una sensuale
Michela Miti, quasi completamente nuda durante una parte onirica pensata da Pierino.
Non solo. Ricordiamo alcune visioni maliziose sotto la cattedra con la
supplente che mostra gambe, calze autoreggenti e slip rosso fuoco. La pellicola
è costruita su una serie di gag e battute, alcune piuttosto volgari, al punto
da far dire a Paolo Mereghetti: “L’ultimo gradino della commediaccia all’italiana
è una regressione all’infanzia e alle barzellette sulla cacca”. Il critico
milanese rimpiange il vecchio Vitali, comparsa
felliniana e splendida spalla di Montagnani e Banfi che non meritava di essere
bruciato così in fretta. Non l’ha visto come spalla di Dario Ballantini nel
televisivo Striscia la notizia (2007
- 2008) altrimenti rivaluterebbe l’interpretazione di Pierino contro tutti, soprattutto per i grandi tempi comici accanto
a un vecchio marpione come Riccardo Billi. Marco Giusti sostiene: “La maggior
parte delle barzellette sono risapute, ma nonostante le banalità il film è
divertente”. Condividiamo il giudizio
del critico romano. Pierino contro tutti
è un barzelletta-movie dotato di
alcune trovate geniali: Chicago di notte, Vengo subito (allora godi poco!), Il
verbo mescere nel senso di m’esce de fora
alla romana, gli escrementi campestri, le palle di Natale e di Superman, la
storia di Giulio Cesare alla moda di Pierino, il 5 maggio osceno, il tassista con il mirino ammazza pedoni, le
medicine da prendere per via anale, il culo della signora che non dice l’ora
giusta a suon di scorregge. Non solo, il collage di barzellette (a tratti
volgare e spesso non di prima scelta) si accompagna a divertenti gag comico -
scolastiche, spesso di natura sexy, ma anche a molta fast-motion da cartone animato e da torte in faccia (atipica la
sequenza con la torta di gesso che esplode), condite di tranelli e infortuni
provocati da Pierino ai danni della professoressa brutta per avere in classe la
supplente bona. Tempi comici perfetti
e colonna sonora dal ritmo indimenticabile.Marino Girolami realizza nel
1982 Pierino colpisce ancora, sulla
scia del successo del film capostipite. La squadra dei collaboratori tecnici
non cambia. Produce e distribuisce sempre Medusa. Il cast degli attori è pressoché
identico, soprattutto per i ruoli principali, ma non è la stessa cosa del primo
Pierino, anche perché il mercato è saturo e le barzellette sono state riciclate
in tutte le salse. Il sequel
originale non riesce ad arrivare nelle sale prima dei sequel apocrifi, anche se Alvaro Vitali si ostina a dire negli spot
pubblicitari che lui è l’unico vero e inimitabile Pierino. Aggiunge che gli altri fratelli sono tutti figli de… e accompagna l’affermazione con la
caratteristica risata come quando domanda se deve andare in un posto col fischio o senza…La trama è una scusa
per dare il via a una serie di barzellette. Pierino è sempre più pestifero, il
padre lo manda prima in collegio, poi gli trova qualche lavoro. Niente da fare.
La sola vocazione di Pierino è combinare guai. Marino Girolami difende un
genere che ha inventato e afferma: “Girerò altri Pierini, se me lo chiederanno,
lo farò fino all’esaurimento…”. Il
genere inflaziona il mercato e si esaurisce nel giro di pochi mesi, al punto
che Girolami abbandona il progetto cinematografico per riversarlo su una sit - com televisiva di poco successo. Giggi il bullo (1982) è il canto del
cigno di un grande artigiano come Girolami che cerca di lanciare Alvaro Vitali
in un ruolo da protagonista con una storia dotata di un minimo di trama. La
pellicola, scritta e sceneggiata dal regista insieme a Carlo Veo, non va oltre
il tentativo di raccontare le avventure di un buffo teppista di periferia.
Battute risapute, dialetto trucido alla Tomas Milian, cazzotti e furberie,
rappresentano il sale di una farsa sguaiata e poco comica che delude tutti.
Fotografia di Federico Zanni, montaggio di Alberto Moriani, musiche di Paolo
Rustichelli, aiuto regista Romano Scandariato. Producono Dania e Medusa (che distribuisce).
Interpreti: Alvaro Vitali, Adriana Russo, Cinzia De Carolis, Marcello Furgiuele
e Susanna Fassetta. Un film che non riscuote nessun successo e che conclude
male l’onesta carriera da artigiano di Marino Girolami.
Gordiano Lupi
www.gordianolupi.it
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