IMMIGRATI CLANDESTINI SCARICATI ALLA PERIFERIA DI MATERA

Dal Coordinamento materano di Associazioni e Singoli
sulle tematiche dell'Accoglienza

Istituzioni impreparate, necessario l'intervento di volontari.
Il coord. "A Cì Appartn" chiede l'avvio urgente di una politica per
l'immigrazione a Matera.
Sabato 9 febbraio 2008, numerosi stranieri (varie decine secondo i testimoni oculari), fatti scendere da un camion, sono stati abbandonati davanti alla Cementeria, sulla strada per Laterza.
Dopo l'intervento di polizia e carabinieri, il grosso del gruppo è¨ riuscito a fuggire, mentre dieci persone sono state condotte alcune in Questura, altre alla Caserma dei Carabinieri.
Poichè sprovvisti di documenti, solo in base alla lingua è stato possibile ipotizzare che si trattava di kurdi iracheni e afgani; solo uno di loro conosceva un pò d'inglese. Alcuni erano vestiti decentemente, altri affaticati e chiaramente reduci da un lungo e faticoso viaggio.
La Questura ha richiesto l'intervento di alcuni volontari sia per la traduzione dal kurdo,sia per cercare loro un alloggio in città; non è stato possibile, invece, trovare un traduttore afgano.
Quali sono stati le loro sorti? I tre giovani kurdi hanno ottenuto un permesso di soggiorno come richiedenti asilo politico e sono stati ospitati in una struttura di accoglienza gestita dalla Caritas; gli altri sette hanno passato la notte in caserma e poi hanno avuto il decreto di espulsione.
Ai volontari coinvolti rimane il forte dubbio che questi ultimi abbiano realmente compreso il contenuto delle istruzioni che la Polizia ha fornito loro circa le conseguenze dell'espulsione.
Nel giro di ventiquattr'ore, i ragazzi sono andati via senza esplicitare la loro destinazione.

Ci chiediamo:

per quale motivo il camion è arrivato dalla Puglia per fermarsi proprio dinanzi alla Cementeria?
Qual era la destinazione di questi giovani stranieri? Perchè tutti erano sprovvisti di documenti?
Si potrebbe ipotizzare che qualcuno li abbia trattenuti a causa di un traffico clandestino di esseri umani?
In mancanza della disponibilità di volontari, come sarebbe stato possibile fornire il servizio di mediazione linguistica, pasti caldi e un'accoglienza quanto meno dignitosa?
A chi altri avrebbe potuto rivolgersi la Questura?
Questo episodio ha messo in evidenza la completa assenza di risorse da parte delle Istituzioni locali, in primis del Comune, confermando la denuncia avanzata già nel 2001 dal Rapporto Censis ( totale mancanza di servizi di accoglienza pubblici e stabili in Basilicata ).
E' evidente che la presenza degli stranieri a Matera sta crescendo e molto spesso le Associazioni devono fronteggiare da sole delle emergenze con richieste di pronta accoglienza.
Organismi associativi di Matera e privati cittadini nella primavera del 2007 hanno deciso di unirsi nel Coordinamento à ci Appartn, per affrontare insieme le questioni legate al disagio di tanti cittadini stranieri.
A settembre scorso il gruppo ha presentato all'Amministrazione Comunale un documento in cui si proponevano, tra l'altro, l'introduzione di figure di mediatori culturali operanti presso le Istituzioni cittadine, la costituzione dell'Ufficio Immigazione del Comune e la creazione di una struttura di prima accoglienza.
Sono passati vari mesi da quando i nostri amministratori hanno preso visione di tale documento, il Coordinamento non è stato ascoltato, eppure le istituzioni continuano a contare sull'apporto dei volontari per affrontare -in termini di pura emergenza- una questione oramai strutturale e di portata sociale considerevole.
A questa città e alla sua Amministrazione chiediamo di organizzarsi e dare delle concrete risposte per superare gli atteggiamenti di delega e farsi davvero carico di tutti i cittadini.

Viviamo in una città definita "patrimonio mondiale". Ma è¨ evidente che per ora il Mondo non sappiamo riceverlo.

"A Cì Appartn" sono: AltroVerso, Associazione Loe, Caritas Diocesana
Matera Irsina, Chiesa Evangelica Battista di Matera, Emergency, Intercultura, Scout CNGEI, Tolbè, UISP

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