Manifesto poesia fenicea





Accogliamo nella nostra rubrica la parte introduttiva del
Manifesto della poesia fenicea


MANIFESTO DELLA POESIA FENICEA

di Massimiliano Antonucci

“Certi poeti rappresentano la realtà

ma questo lo sanno fare tutti.

L’unica lirica in grado di saziare lo stomaco

zampilla acqua e sangue

come una gallina azzannata da una volpe.

Uno scrittore vero s’infila tra le gambe un pugnale

per segnare un suono ignoto”.

Capita che guardi e veda acqua. Le ombre dell’Arno si muovono dentro di me dove si trova sempre presente una dimensione parallela a quella del vivere giorno per giorno. L’acqua è una forza che mi perseguita e mi spezza la schiena, si nasconde ma alle volte fa di tutto per emergere in maniera prepotente sotto forma artistica: una sorta di ribellione e riscatto, una potenza vitale che mi rende elettrico come una gatta prima di mangiare. Nella sua voce si nasconde rabbiosa una disperazione fatta arte. Altri poeti hanno preferito scorciatoie, mezzucci per allietarsi l’esistenza, ma hanno finito per produrre una falsa forma di bellezza. Se sei poeta non sei facchino o imprenditore, non sei avvocato, impiegato o macellaio. Sei ladro. Un ladro che ruba dissonanze dentro le perfette costruzioni della mente. E mentre la notte mi invade con una continua richiesta di morte e di rinascita, lo spirito mi viene addosso in una vestaglia di raso rosso e il suo calore è più appagante di mille vittorie. Non abbiamo bisogno di una vita cauta ed infelice. Non abbiamo bisogno di una felicità vuota alla quale tutti possiamo ambire. Abbiamo bisogno di sentire. Di emergere. Per le strade noi vaghiamo oltre l’istinto in situazioni ai limiti della percezione, in luoghi apparentemente sconosciuti dove bruciamo, bruciamo sempre insieme a moschee piene d’odio e a cattedrali dorate che inneggiano falsi dogmi. Adesso che stiamo per scrivere l’anima della notte giunge e si mostra subito irrequieta. La notte ci invidia...

rimandiamo per la lettura del testo completo alla home page dell'autore: http://www.massimilianoantonucci.it/

Aspettiamo numerosi commenti da lettori reali ma soprattutto potenziali!!

Inoltre, coloro che sono interessati a conoscere Massimiliano e la sua poesia, possono partecipare all'incontro di
Lunedi 2 marzo, ore 17.00, Stazione Leopolda, Pisa
nel corso del quale Marco Ferrari incontrerà Massimiliano Antonucci e Ubaldo De Robertis




8 Commenti

  1. Caro poeta,
    ho letto il manifesto della poesia fenicea e ho visitato il tuo sito.
    Mi ha incuriosito l'elemento acquatico che ricorre perchè l'acqua sento che mi appartiene, e pur essendo come te un segno di terra mi trovo molto più a mio agio in acqua che sulla terra.

    Mi sono sentita, chissà perchè, chiamata e attratta dal tuo manifesto perchè, pur essendo parole scritte evocano anche in me, profana della poesia, potenti immagini che riesco a visualizzare come flash o istantanee a colori luminosi anzi fluorescenti. Nonostante il tuo sito tutto nero, io ho visto quelle luci e quei colori dl sapore quasi manieristico.

    Ma siccome non mi piace parlare di quel che non leggo, anzi mi sembra l'emblema della superficialità, vado a cercare una delle tue raccolte così poi, se hai voglia ne possiamo parlare ma visto che mi sembri un poeta "maledetto" dubito che lo farai.
    Ariel

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  2. ciao arianna,
    la mancanza di acqua produce aridità.
    anche nelle persone.
    mi farà piacere parlare con te a proposito dei miei lavori.
    saluti
    m.

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  3. Caro m.,
    grazie per la celerità nel rispondere.
    Quale raccolta mi consigli per iniziare?
    Tieni conto che di poesia conosco bene pochi (Baudelaire, T.S.Eliot, D'Annunzio, Saffo, la Dickinson, Montale, la Morante) che sono i miei preferiti. Per il resto mi sono sempre buttata sulla narrativa e sul cinema. E non ho mai scritto, neanche quand'ero più piccola, due versi messi in croce.
    Acquatici saluti,

    Ariel

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  4. trovo questo manifesto liberatorio... esprime l'istinto dell'uomo a cercare la propria autenticità per mezzo della la poesia. la poesia infatti, tramite i versi si presta bene a rivelare la verità inconscia dell'uomo. Questo manifesto cerca il contatto con l'onirico perché tocca l'acqua da dove emergono i simboli profondi dell'individuo. anche la scelta della fenice lascia su di me una sensazione molto forte: questo uccello meraviglioso muore per rinascere dalle ceneri e quindi rappresenta quelle verità profonde dentro di noi che si rinnovano continuamente e che rendono l'uomo un essere finito e allo stesso tempo prezioso. indagherò su "materia"...lo cercherò.
    elvezia.

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  5. Sembra di navigare in un mare agitato di parole. La poesia di Massimiliano non mi delude mai!

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  6. Io cerco questo libro, ma dove si trova?
    Datemi una dritta vi prego!!!

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  7. io l'ho trovato!

    https://www.lulu.com/commerce/index.php?fBuyContent=5728947

    ciao Elvezia

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