IL MUSEO SOMMERSO. Per capire e ricordare.




di Chiara Di Salvo


Torniamo a parlare di patrimonio culturale sommerso. Nel precedente articolo (articolo del 25 marzo 2009 – IN4LATI) ho cercato di spiegare come, a distanza di ben 8 anni, l’UNESCO sia riuscito a raccogliere le 20 firme necessarie a creare la Convenzione per il patrimonio culturale subacqueo.


Mi preme sottolineare che l’informazione che ne viene data a riguardo è parzialmente errata: alcune delle riviste cartacee e on-line che ho letto e consultato parlano di questa Convenzione come fosse stata creata quasi ad hoc per la creazione di un museo sottomarino nella baia di Alessandria d’Egitto.

Non è vero. Anzi, è proprio sull’onda di questa Convenzione e quindi della sempre maggiore sensibilità nei confronti di questo argomento che, nel gennaio 2009 la Convenzione è stata ratificata e, ad oggi (marzo 2009), si contano addirittura 24 Paesi aderenti.

In relazione alla ratifica di tale Convenzione, l’UNESCO, in collaborazione con il Governo egiziano, ha annunciato la costruzione del primo museo sottomarino accessibile al grande pubblico ed in grado di mostrare il patrimonio storico-culturale che giace sul fondo della baia di Alessandria d’Egitto.

L’Egitto, sebbene non abbia né accettato né firmato la Convenzione sulla tutela del patrimonio sommerso, avrà cura della sua progettazione e costruzione mentre l’UNESCO ha istituito un Comitato Scientifico internazionale per contribuire a far nascere l’opera nel pieno rispetto del fondale marino e del suo habitat.
Il progetto è stato affidato all’architetto francese Jacques Rougerie che, non estraneo ad imprese di questo genere (si ricordi SEASPACE, la “Maison sous-marine – Observatoire” di 21x7 metri), ha pensato di estendere il “museo” su una superficie di 22.000 metri quadrati di fondale.

Immenso e grandioso poiché primo nel suo genere, verrà costruito in parte sopra l’acqua ed in parte sotto la sua superficie creando notevoli sfide per i progettisti all’opera.

L’inizio dei lavori è previsto per l’inizio del 2010 e voci non ufficiali parlano di una stima dei costi di circa 140 milioni di dollari, spesa sostenuta dal Governo egiziano.
Ma cosa si potrà vedere a decine di metri sotto l’acqua? L’intero golfo di Alessandria d’Egitto ospita ancora siti archeologici molto importanti. Ci sono aree in cui si trovano resti di antichi Faraoni, oppure il Pharaohs, l’antico faro di Alessandria (una delle sette meraviglie del mondo antico); il Palazzo di Polonike (ovvero il palazzo di Cleopatra) e gli archeologi immaginano ci possa essere anche la tomba di Alessandro Magno. Gli adiacenti siti archeologici comprendono la famosa baia di Abukir, dove si trovano le vestigia delle città sprofondate di Canopo e Herakleion.

Altri manufatti invece, rinvenuti sia nel golfo di Alessandria sia nei siti adiacenti, saranno esposti al pubblico nella parte della mostra che rimarrà sopra il pelo dell'acqua attraverso un percorso itinerante.

Per far conoscere il progetto e le meraviglie che questo esporrà, è stata proposta una mostra a tappe internazionali che presenta parte del patrimonio (500 pezzi) che sarà esposto ad Alessandria a museo ultimato: unica tappa italiana è alla Reggia della Venaria Reale di Torino che, con la mostra “Egitto. Tesori sommersi” (dal 7 febbraio al 31 maggio), dà la possibilità di immergersi (è il caso di dirlo) in un mondo lontano da noi nel tempo e nello spazio con il suggestivo allestimento di Robert Wilson e le ambientazioni sonore di Laurie Anderson.

Provenienti non solo da Alessandria ma anche da città scomparse come Herakleion e Canopo, l’equipe guidata dall’archeologo Franck Goddio ha riscoperto i loro resti e i loro miti: dalla sensualità della statua in diorite di una regina, alla semplice quotidianità di alcuni ami da pesca in bronzo; dalle tre colossali statue in granito di oltre cinque metri, alle piccole monete d'oro; dalla stele di Tolomeo con le sue 16 tonnellate di peso, ad un anello nuziale in oro che porta incisa una frase del
Vangelo.

Con la creazione di questo museo, le ricerche archeologiche daranno alla luce nuovi elementi storici, culturali, religiosi e sociali e, forse, la Storia avrà meno gap e lacune.

Suggerisco dei link per eventuali approfondimenti
- sugli Stati che hanno ratificato o rifiutato questa Convenzione e molte altre:
http://www.unesco.org/">http://www.unesco.org/
http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=29008&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html
- sul genio dell’architetto Rougerie:
http://www.rougerie.com/1.html
- sulla mostra di Torino:
http://www.lavenaria.it/

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