L’Ordine dei giornalisti siciliano nega l’iscrizione a Pino Maniaci: speriamo sia solo una bufala




di Paolo Cirica


PALERMO, 28 aprile 2009 - Qualche settimana fa la magistratura palermitana, sulla base di una denuncia per ora senza firma, aprì un procedimento contro Pino Maniaci, giornalista di Telejato più volte minacciato dalla mafia, per esercizio abusivo della professione, in quanto non aveva e non ha in tasca il tesserino professionale, anche perché, come era già noto a tutti, Maniaci aveva riportato delle lievi condanne in gioventù per reati non connessi alla professione: anche in questa ultima occasione, tuttavia, non erano mancati gli attestati stima per il coraggio civile, professionale e umano che ha sempre caratterizzato l’attività professionale di Telejato e di Maniaci in particolare.
Per stemperare il clima e per non prestare il fianco a polemiche tese a oscurare il merito delle sue denunce, Pino maniaci aveva annunciato la sua disponibilità a richiedere formalmente il benedetto tesserino e porre fine ad una lunga telenovela.
A questo punto, stando alle indiscrezioni odierne, si sarebbe consumato un nuovo colpo di scena. L’ordine siciliano dei giornalisti, con la sola astensione del presidente, avrebbe deciso di negare il riconoscimento e di costituirsi, addirittura, parte civile nel procedimento a carico di Maniaci.
Come sottovalutare il rischio che questo gesto possa essere interpretato come un atto di sfiducia verso chi non ha mai piegato la testa di fronte alle prepotenze? Come dimenticare che dentro la professione restano invece giornalisti che nascondono, omettono, si prestano persino a diventare postini delle lettere spedite dal carcere dai mafiosi e che spesso trovano compiacente ospitalità sulle pagine di alcuni giornali siciliani. Per cui speriamo davvero che si tratti solamente di indiscrezioni o voci che lasciano il tempo che trovano e che siano, soprattutto, non corrispondenti alla realtà. Anche perché, se così fosse, sarebbe davvero una brutta pagina di storia del giornalismo italiano.
Dall’intera redazione di TerPress, inviamo i nostri più solidali auguri a Pino, e ci auguriamo che possa presto ritornare a fare quello che ha sempre fatto: denunciare le illegalità senza sottomettersi a nessuno.

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