di Chiara Di Salvo
Iniziato nel 1995 con la scoperta dell'insediamento di Mavroraki (nei pressi del villaggio di Pyrgos – Limassol - Cipro), lo scavo archeologico è diventato continuativo dal 1998.
La ricerca archeologica, cofinanziata dall'Ufficio V Culturali del Ministero degli Affari Esteri, dall'Associazione culturale Tuscia Cultura, dal Centro per l'Archeologia Sperimentale "Antiquitates" di Blera e dalla Municipalità di Pyrgos, sta lentamente portando alla luce un vasto insieme architettonico unitario, proto palaziale, risalente alla metà del III millennio a.C. e distrutto da un terremoto nel 1850 a.C. circa.
La ricerca archeologica, cofinanziata dall'Ufficio V Culturali del Ministero degli Affari Esteri, dall'Associazione culturale Tuscia Cultura, dal Centro per l'Archeologia Sperimentale "Antiquitates" di Blera e dalla Municipalità di Pyrgos, sta lentamente portando alla luce un vasto insieme architettonico unitario, proto palaziale, risalente alla metà del III millennio a.C. e distrutto da un terremoto nel 1850 a.C. circa.
Il sito si estende per un'area di circa 4000 m² e comprende un'interessante area industriale organizzata intorno alla produzione di olio d'oliva, vino, rame, tessuti preziosi come la seta selvatica (ricavata dal bozzolo di un lepidottero endemico dell’Egeo) e profumi di cui sono stati individuati i componenti ed addirittura riprodotte le fragranze di base.
La dott.ssa Maria Rosaria Belgiorno dell’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali (Itabc) del CNR e responsabile del sito, sostiene che l'importanza della scoperta non risiede solo nella sua peculiarità di complesso industriale ma nell'integrità dei livelli preistorici rinvenuti. Infatti tali resti sono stati portati alla luce a distanza di 4.000 anni e dopo essere stati sepolti da un devastante terremoto che ne causò la fine definitiva.
Questa integrità sta consentendo ai professionisti di settore di ricostriure, attraverso le indagini archeologiche, archeometriche, paleobotaniche, paleozologiche ed etnoarcheologiche, le metodologie di produzione metallurgica, agricola, medicinale e tessile risalenti all'inizio del II millennio a.C. La scoperta la si deve considerare un'occasione di ricerca unica nel suo genere poichè non ha, per ora, confronti mediterranei tangibili ma solo testimonianze epigrafiche relative alle registrazioni amministrative, conservate nei sistemi palaziali dell'Egeo, del Vicino Oriente e dell'Egitto.
In ordine di tempo, l’ultimo ritrovamento è individuabile in un edificio molto particolare, il cui perimetro risulta essere triangolare e risalente a 4.000 anni fa circa. La particolare forma geometrica dell'edificio porta a ricondurlo alla struttura di un tempio, ipotesi avvalorata anche dalla presenza di frammenti di ceramiche databili 2.500-2.350 a.C. (Bronzo Antico) e 1800 a.C. (Bronzo Medio II).
Tra i reperti più antichi, si considerano: un ago di bronzo con foro perfettamente rotondo sulla cruna (tipico ago x cuoio), due rarisssimi orecchini di bronzo del tipo Philia (2350 a.C.) e molti frammenti diagnostici di vasi in Red Polished I e II dalla caratteristica base piatta.
Secondo la dott.ssa Belgiorno « ... la destinazione dell’edificio sembra culturale, data la presenza di un altare fiancheggiato su due lati, da un canale costruito in blocchi di basalto e intonacato di calce per la fuoriuscita del sangue e dell’acqua lustrale. Appaiono di grande interesse, soprattutto per la datazione estremamente alta del complesso, i confronti con aree simili, benché non triangolari descritte in diversi passi della Bibbia ».
La scoperta è ben esposta nella mostra "Cipro: un sito di 4000 anni fa e l’archeologia sperimentale", visitabile gratuitamente a Viterbo presso il Museo Nazionale Etrusco nella Rocca Albornoz, fino al 31 maggio 2009.
Purtroppo, sebbene il Museo in questione risulti di valenza nazionale, non si riescono a visionare i dati della mostra se non attraverso il sito del Ministero dei Beni Culturali:
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_1299079187.html
peraltro di difficile reperimento...
Scoperte così importanti e, ci tengo a sottolinearlo, coordinate da un'equipe italiana, dovrebbero essere più valorizzate dagli enti che le realizzano.
Purtroppo, accade ancora troppo spesso di cercare dati, informazioni o semplicemente orari di apertura di musei che sono ancora sprovvisti di un loro sito internet, sebbene il progetto internazionale Minerva "Museo&Web" (progetto di equipe italiana) ne sottolinei l'importanza rilasciando semplici linee guida per la realizzazione di sito web culturale.
Consiglio di provare a digitare in internet la dicitura "Museo Nazionale Etrusco". Il rimando al primo link è quello di un servizio ticket di un'agenzia privata.
Per maggiori e dettagliate informazioni, è possibilie visionare i risultati preliminari delle ricerche che sono pubblicati sul sito web www.pyrgos-mavroraki.eu
La dott.ssa Maria Rosaria Belgiorno dell’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali (Itabc) del CNR e responsabile del sito, sostiene che l'importanza della scoperta non risiede solo nella sua peculiarità di complesso industriale ma nell'integrità dei livelli preistorici rinvenuti. Infatti tali resti sono stati portati alla luce a distanza di 4.000 anni e dopo essere stati sepolti da un devastante terremoto che ne causò la fine definitiva.
Questa integrità sta consentendo ai professionisti di settore di ricostriure, attraverso le indagini archeologiche, archeometriche, paleobotaniche, paleozologiche ed etnoarcheologiche, le metodologie di produzione metallurgica, agricola, medicinale e tessile risalenti all'inizio del II millennio a.C. La scoperta la si deve considerare un'occasione di ricerca unica nel suo genere poichè non ha, per ora, confronti mediterranei tangibili ma solo testimonianze epigrafiche relative alle registrazioni amministrative, conservate nei sistemi palaziali dell'Egeo, del Vicino Oriente e dell'Egitto.
In ordine di tempo, l’ultimo ritrovamento è individuabile in un edificio molto particolare, il cui perimetro risulta essere triangolare e risalente a 4.000 anni fa circa. La particolare forma geometrica dell'edificio porta a ricondurlo alla struttura di un tempio, ipotesi avvalorata anche dalla presenza di frammenti di ceramiche databili 2.500-2.350 a.C. (Bronzo Antico) e 1800 a.C. (Bronzo Medio II).
Tra i reperti più antichi, si considerano: un ago di bronzo con foro perfettamente rotondo sulla cruna (tipico ago x cuoio), due rarisssimi orecchini di bronzo del tipo Philia (2350 a.C.) e molti frammenti diagnostici di vasi in Red Polished I e II dalla caratteristica base piatta.
Secondo la dott.ssa Belgiorno « ... la destinazione dell’edificio sembra culturale, data la presenza di un altare fiancheggiato su due lati, da un canale costruito in blocchi di basalto e intonacato di calce per la fuoriuscita del sangue e dell’acqua lustrale. Appaiono di grande interesse, soprattutto per la datazione estremamente alta del complesso, i confronti con aree simili, benché non triangolari descritte in diversi passi della Bibbia ».
La scoperta è ben esposta nella mostra "Cipro: un sito di 4000 anni fa e l’archeologia sperimentale", visitabile gratuitamente a Viterbo presso il Museo Nazionale Etrusco nella Rocca Albornoz, fino al 31 maggio 2009.
Purtroppo, sebbene il Museo in questione risulti di valenza nazionale, non si riescono a visionare i dati della mostra se non attraverso il sito del Ministero dei Beni Culturali:
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_1299079187.html
peraltro di difficile reperimento...
Scoperte così importanti e, ci tengo a sottolinearlo, coordinate da un'equipe italiana, dovrebbero essere più valorizzate dagli enti che le realizzano.
Purtroppo, accade ancora troppo spesso di cercare dati, informazioni o semplicemente orari di apertura di musei che sono ancora sprovvisti di un loro sito internet, sebbene il progetto internazionale Minerva "Museo&Web" (progetto di equipe italiana) ne sottolinei l'importanza rilasciando semplici linee guida per la realizzazione di sito web culturale.
Consiglio di provare a digitare in internet la dicitura "Museo Nazionale Etrusco". Il rimando al primo link è quello di un servizio ticket di un'agenzia privata.
Per maggiori e dettagliate informazioni, è possibilie visionare i risultati preliminari delle ricerche che sono pubblicati sul sito web www.pyrgos-mavroraki.eu
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