BIOARCHITETTURA



di Alessandro De Sanctis bioarchitetto


ARCHITETTURA - BIOSOSTENIBILE - BIOECOLOGICA, BIOEDILIZIA, SUSTAINABLE ARCHITECTURE –ARCHITECTURE DURABLE. Varie sfumature che rapprentano una cultura comune del costruire sano, il più possibile naturale, e in modo attento alle ripercussioni sull’ambiente locale e globale (ormai sembra una parolaccia).



I MATERIALI
All’interno dell’ambiente costruito i materiali artificiali (ad esempio cemento, plastiche, vernici, resine e colle sintetiche) hanno influenze (dirette o indirette) sulla salute e sul benessere psico-fisico dell’essere umano; tossicità più o meno alte dei materiali, comportamento fisico innaturale, questi materiali impediscono agli edifici di “respirare”, una certa quantità di vapore acqueo infatti deve poter essere assorbita, rilasciata nuovamente negli ambienti abitati o lasciata fuoriuscire attraverso le pareti (ogni edificio dev’essere comunque progettato e studiato tenendo conto del relativo contesto climatico), al fine di poter regolare naturalmente il livello di umidità. I materiali che hanno questa proprietà vengono definiti igroscopici.

Altro problema dei materiali sintetici, con caratteristica di bassa conduttività elettrica, è la presenza di fastidiosi campi elettrostatici, dei quali si caricano, provocando leggere scosse al contatto. Ci sono poi fenomeni di radioattività, soprattutto per le pietre di origine vulcanica e magmatica.

I materiali sono inoltre fondamentali dal punto di vista energetico; l’energia necessaria per produrli (per i materiali artificiali), ovvero per estrarne la materia prima e trasformarli fino ad arrivare al prodotto finito, viene solitamente prodotta tramite combustibili fossili, responsabili delle ormai temute emissioni di CO2, che concorrono (insieme alle emissioni di clorofluorocarburi, alla deforestazione tropicale, all’agricoltura industrializzata ed all’estensione della zootecnia), all’innalzamento della temperatura globale (conseguenza diretta dell’effetto serra; altra parolaccia, è il fenomeno naturale che ha permesso la vita sul pianeta; solo la sua deformazione quantitativa sta ora mettendo a rischio gli equilibri naturali).

È anche per questo motivo che è preferibile l’utilizzo di materiali naturali (o seminaturali); per il loro utilizzo l’energia incorporata (o Embedded energy; energia necessaria a portare il materiale grezzo allo stato finale) è minima.

Il materiale è ecologicamente sostenibile anche in relazione alla sua rinnovabilità naturale e alla sua presenza in natura. Se distruggiamo indiscriminatamente le risorse naturali non “sosteniamo” certamente il futuro di quelli che ci seguiranno.

Il trasporto è un’altra importante fonte di inquinamento (il famoso Kilometro Zero), quindi va valutata anche l’origine del prodotto ai fini della sua ecologicità, può avvenire quindi che un materiale naturale non sia molto appropriato se per il suo trasporto si deve attraversare mezzo mondo! Il problema si complica..

IL SISTEMA COSTRUTTIVO
Il fine è quello di ottenere il miglior clima abitativo (l’insieme delle caratteristiche fisiche percepibili dall’essere umano, relative a temperatura, umidità, ventilazione e qualità dell’aria) possibile, tramite l’utilizzo di energie naturali, disponibili in quantità pressocchè illimitata.
Le energie naturali non sono inquinanti e sono a costo zero ( stiamo parlando infatti dell’utilizzo diretto del sole, della luce, delle proprietà rinfrescanti del vento e dell’ombra, che non necessitano di trasformazioni in energia elettrica e calorica).

L’organismo architettonico deve essere capace di assorbire la maggiore quantità possibile del calore irradiato dal sole nel periodo invernale, e proteggersi invece massimamente dagli stessi raggi in estate, unitamente all’utilizzo fondamentale della ventilazione naturale.
In inverno, oltre al massimo immagazzinamento dell’energia fornitaci direttamente dal sole per irraggiamento, è fondamentale un adeguato isolamento delle superfici confinanti con l’esterno, per conservare al massimo il calore interno all’ambiente abitato.

Sono quindi prioritarie le seguenti caratteristiche costruttive;
• Scelta del sito (in relazione ai venti, al soleggiamento, all’umidità, ai campi magnetici…)
• Orientamento dell’edificio Sud-Nord, con gli ambienti di soggiorno e riposo verso sud,(sud-est riposo, sud soggiorno, sud-ovest studio), e gli ambienti tecnici e di rapida utilizzazione verso nord (ripostigli, garage, bagni…)
• Compattezza dell’edificio (rapporto Superficie/Volume), un edificio molto articolato disperde più energia di un edificio compatto.
• Dimensionamento delle superfici vetrate; massima apertura verso sud, minima a nord. Le superfici vetrate permettono ai raggi del sole invernali di scaldare gli ambienti interni, soprattutto in presenza di corrispondenti superfici pavimentate e di pareti divisorie realizzate con materiali massicci (mattoni pieni, pietra, terra cruda, argilla) che accumulano il calore e lo rilasciano lentamente negli ambienti interni, fin nelle ore serali e notturne, quando la temperatura si abbassa.
• Corretta progettazione di schermature solari fisse, adeguate a bloccare i raggi solari nel periodo estivo e lasciar passare al massimo gli stessi raggi in inverno (ciò può avvenire perché i raggi solari hanno una diversa inclinazione nel periodo estivo e in quello invernale),
• Schermature solari mobili (tende, brise-soleil mobili, avvolgibili, persiane, sistemi scorrevoli, ribaltabili…) per i periodi e le ore in cui i raggi solari hanno inclinazioni intermedie e in cui le schermature fisse non permettono un’adeguata protezione.
• Adeguato isolamento delle superfici confinanti con gli ambienti esterni o non riscaldati (sottotetti non abitabili, cantine, garage..)
• Uso di materiali o sistemi che rallentino la penetrazione del calore nel periodo estivo (stratigrafia della parete composta da materiali massicci uniti a materiali isolanti, facciate e tetti ventilati).
• Sistemi di ventilazione naturale.

Solo dopo aver messo in atto tutti questi accorgimenti progettuali, definibili Sistemi Passivi, è corretto intervenire con l’uso di impianti che trasformano le energie naturali in energia elettrica o calorica; impianti fotovoltaici, solare termico, geotermico, biomassa, impianti di cogenerazione, eolico, impianti ad alta efficienza con recupero del calore dai gas o vapori di scarico, impianti di produzione combinata energia elettrica-calore), e dovrebbero servire a coprire il rimanente fabbisogno enrgetico. Questi sono definiti Sistemi Attivi.
Un “organismo architettonico” ben progettato e ben costruito è già di per se “sostenibile”.

Nella maggior parte dei casi l’utilizzo delle Energie rinnovabili (d’ora in poi ognuno di voi può cominciare ad intuire perché un termine scientifico diventa una parolaccia,,) è l’unico elemento spacciato per il rimedio a tutti i mali, un po’ alla moda e sulla bocca di tutti, o almeno di molti.
Sono sicuramente importanti e da scegliere rispetto alle energie derivanti da combustibili fossili, ma senza una corretta progettazione del “sistema” edificio non sono che un palliativo.

Se in una fredda giornata d’inverno doveste scegliere tra lo stare sulla cima di una collina in faccia al vento, nudi, all’ombra, o al sole avvolti da un caldo maglione di lana e riparati dal vento, che fareste?

Guardate i gatti

Nella prox puntata:::: Città e Qualità ambientale, gli Isolanti, Massa termica, Facciata ventilata.

4 Commenti

  1. Grazie, ottimo articolo per familiarizzarsi con la bioarchitettura-aspettiamo i prossimi

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  2. penso che sia più costruttivo osservare l'asinello
    in via di affogalasino è un bellissimo esemplare
    da osservare che ci riporta ai tempi andati di una
    salutare vita rurale. complimenti!!!

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