Pillole di BIOARCHITETTURA: La SCELTA DEL SITO

di Alessandro De Sanctis - BioArchitetto


Pillole di BIOARCHITETTURA - ARCHITETTURA BIOECOLOGICA


Con i primi due articoli è stata introdotta la Bioarchitettura, o architettura Bioecologica, con il secondo abbiamo affrontato il tema della città moderna sempre dal punto di vista ecologico.

Cominciamo ora ad affrontare alcuni dei principali temi che caratterizzano il progetto “sostenibile”; vi ricordate i vari modi e sfumature per chiamare l’architettura che usa le energie e i materiali naturali (vedi l’articolo “La città Sigillata”)?

I punti che affronteremo singolarmente nei prossimi articoli:

· Scelta del sito (in relazione ai venti, al soleggiamento, all’umidità, ai campi magnetici…)
· Orientamento dell’edificio
· Compattezza
· Dimensionamento delle superfici vetrate.
· Corretta progettazione di schermature solari fisse.
· Schermature solari mobili.
· Uso di materiali o sistemi che rallentino la penetrazione del calore nel periodo estivo (stratigrafia della parete composta da materiali massicci uniti a materiali isolanti, facciate e tetti ventilati).
· Sistemi di ventilazione naturale.
· Sistemi Attivi.

La SCELTA DEL SITO
La scelta di un sito riguarda principalmente le nuove costruzioni, ma se dovessimo dover scegliere quale porzione di città riqualificare secondo i criteri bioecologici, la scelta dovrebbe tener conto degli stessi criteri del nuovo, dallo studio dei vincoli imposti dall’intorno, naturali e artificiali, al fine di ottenere il migliore rapporto con la luce, all’irraggiamento solare, ai venti, ecc. ecc.

Un tema connesso, e attuale, è il “consumo di suolo” (in inglese Sprawl), che dev’essere limitato al massimo, non si possono continuare a costruire quartieri-villetta con una nostalgica visione bucolica compromettendo la possibilità di un corretto uso delle risorse collettive (vedi la periferia sud di Roma degli ultimi dieci anni, con le villette finto “bucolico” a tappezzare ogni “buco”, oppure mastodontici edifici “monstre” con i multisala e i centri commerciali più grandi d’Europa, in deroga al piano regolatore!). Sono quindi da preferire abitazioni collettive di media medio-piccola grandezza, che condividendo impianti, servizi e aree a verde attrezzato, “impattano” di meno sulle aree nuove.

Gli ostacoli all’irraggiamento solare, naturali (alberi sempreverdi o caducifoglie, rilievi del terreno) e artificiali (altri edifici esistenti), sono i dati da cui partire per posizionare correttamente una costruzione, mirando ad ottenere il pieno soleggiamento (soprattutto in inverno) e illuminazione naturale durante tutto l’anno. Andranno quindi studiate le ombre durante l’anno al variare dell’orientamento dei raggi solari, anche in funzione del passare delle ore. Fondamentali sono i solstizi, 21 giugno e 21 dicembre in cui il sole è rispettivamente più alto e più basso nel cielo, l’ora di massima altezza solare è l’ora 12 solare, le ore mattutine e serali ci danno invece le ombre più lunghe, per mezzo delle quali possiamo valutare le criticità maggiori dal punto di vista dell’eventuale ostacolo all’irraggiamento ad opera degli elementi dell’intorno.
I periodi dell’anno intermedi sono comunque molto importanti dal punto di vista della scelta del sito, in quanto possono produrre temperature impreviste di grande caldo o freddo, fenomeno in sensibile aumento con l’innalzamento della temperatura globale.

Dal punto di vista climatico sono da evitare posizioni a fondo valle: forte umidità e freddo d’inverno e caldo d’estate: Firenze), sulla cima di un’elevazione (forti venti e freddo maggiore: tanti dei nostri piccoli comuni medievali scappati in alto per paura).
La posizione migliore è quella esposta a sud, senza ostacoli, con alle spalle un dolce declivo, in modo da assorbire al massimo i raggi solari, sia direttamente sulle superfici costruite e attraverso le aperture finestrate e indirettamente tramite il calore assorbito dal terreno retrostante, il quale inoltre ci difende dai venti freddi del nord. Vanno comunque valutati i casi singoli e i dati climatici locali.

Nella scelta del sito sono da valutare (negativamente) le fonti elettromagnetiche: emettitori e ripetitori radio, centrali di trasformazione dell’energia elettrica, linee dell’alta tensione, la soluzione migliore è la distanza adeguata da tali fonti, in alternativa ci proteggono solo massicci muri in calcestruzzo, molto dispendiosi e comunque non completamente sicuri.
Evidentemente sono da evitare ogni altra forma di inquinamento: acustico e ambientale.

Le fonti di magnetismo (naturale) terrestre sono prodotte, oltre che dalla terra nella sua globalità, da falde acquifere e discontinuità nelle falde terrestri, discontinuità litologiche, filoni metalliferi, e tutto ciò può essere di forte disturbo per l’essere umano. Va fatto quindi uno studio geobiologicodell’area in oggetto.

La scelta di un sito deve ripondere infine a criteri di armonia e piacevolezza sensoriale, troppo spesso sottovalutati, diventato il massimo profitto l’unica ragione che troppo spesso guida le scelte a tutti i livelli.


Nel prossimo articolo :::: Orientamento dell’edificio

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