Un anno di suoni

Giuseppe Gavazza


Davvero vecchia storia, direi proprio antichissima, quella dei cicli del tempo: frequenze regolari con cicli diversi che creano ritmi temporali: dai minuti (primi, secondi e frazioni fino ai nanosecondi) alle ore, i giorni, le settimane, i mesi gli anni … e poi i cicli dei corpi celesti che hanno frequenze enormemente piĆ¹ basse. Dalla percussione del Big Bang una risonanza forse infinita di cicli diversi regolari (e meno regolari) che dura ancora oggi dopo miliardi di anni e che forse un giorno tacerĆ  o forse no, se ne discute.
In musica si usa trattare separatamente forma, ritmo, timbro e armonia considerando cicli che si ripetono su scale diverse di tempo: all'incirca minuti per la forma, secondi per il ritmo e frazioni di secondo per il timbro e l'armonia.
Ezra Pound ha precisato con chiarezza questo fatto:
Per dirlo in altro modo: la percussione del ritmo puĆ² entrare nell'armonia esattamente come farebbe un'altra nota. Di solito entra come Basso, un Basso ancora piĆ¹ profondo, dando la forma principale al suono.”
Ezra Pound, Trattato d'armonia, Passigli, 1988, pag.39

Ho preparato un calendario sonoro che potrete scaricare come file audio o ascoltare facendo click, come d'abitudine in Ears Wide Shut, sull'immagine d'inizio o sulla sua didascalia
Immaginatelo come una registrazione molto accelerata: un anno qui dura 365 secondi (6 minuti e 5 secondi): un giorno, nel mio calendario sonoro, dura un secondo, le ore “vibrano” ad una frequenza di 24 cicli al secondo (ĆØ un suono grave ma udibile), i minuti vibrano a 60 x 24 = 1440 cicli al secondo (ĆØ un suono acuto, fastidioso come una zanzara), i secondi non li ho messi, vibrerebbero a 86400 cicli al secondo, ben oltre la capacitĆ  di ascolto del nostro orecchio (un orecchio giovane e sano percepisce come suoni le vibrazioni regolari comprese tra 20 e 20.000 cicli al secondo circa). Facile dedurre che ho accelerato il tutto di 86400 volte.
Se avrete pazienza di ascoltare tutti i 365 secondi ecco una legenda utile a decifrare l'ascolto:
1 – i minuti sono il suono acuto fastidioso: una frequenza di 1440 Hz (Hz sono gli Hertz, cioĆØ i cicli al secondo)
2 – le ore sono il suono grave: 24 Hz
3 – il ticchettio, tipo metronomo, uno ogni secondo (1 Hz) sono i giorni; ogni 7 c'ĆØ un “tin” piĆ¹ acuto, segna le settimane e coincide con le domeniche, a partire dal secondo n.3 (3 gennaio 2010)
4 – i mesi sono segnati da un suono risonante di corda pizzicata che cresce di un semitono ogni mese, quindi ritorna allo stesso suono (un'ottava sopra) ogni anno. Questi suoni si succedono ad ogni primo del mese, dunque ai giorni (cioĆØ minuti secondi) n.1 (Gennaio), 32 (Febbraio), 60 (Marzo), 91 (Aprile), 121 (Maggio), 152 (Giugno), 182 (Luglio), 213 (Agosto), 244 (Settembre), 274 (Ottobre), 305 (Novembre), 335 (Dicembre). La nota di arrivo acuta coincide con la frequenza di 1440 Hz dei minuti.
5 – un suono grave glissa (aumenta di frequenza) poco a poco regolarmente nel corso dell'anno: dalla frequenza delle ore (24 Hz) a quella dei minuti (1440 Hz). E' la freccia irreversibile del tempo che cresce, come anche i rintocchi dei mesi.
PuĆ² interessare sapere che 24 Hz ĆØ un fa diesis crescente (il pianoforte avrebbe bisogno di 4 tasti in piĆ¹ in basso per arrivare a questo suono) e 1440 Hz ĆØ un fa diesis calante, 6 ottave sopra 24 Hz (sul pianoforte il penultimo fa diesis acuto).

Buon ascolto e buon anno.



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