La clessidra dei sentimenti




di Enza Di Lallo



E’ una sensazione bellissima quella di restare di fronte ad una persona a parlare e non accorgersi del tempo che passa. Il tempo che sembra avere diversi ritmi: quando sei felice vola via in un baleno, se invece ti annoi ogni minuto dura ore……
I greci quando volevano riferirsi al rapporto emozionale che legava due persone a livello emozionale, parlavano di empatia : quant’è raro trovare in un’altra persona la predisposizione all’ascolto e la piena disponibilità nei propri confronti?
In pratica vivere con il pieno rispetto verso i sentimenti che prova qualcun altro, sia che sia a noi legato sia che ci richieda un grande sforzo di immedesimazione, imparando la capacità di ascoltare in maniera non valutativa, ma concentrandoci solo su quello che in termini di bisogni e sentimenti è più vivo nell’altra persona.
Parliamo di un’attitudine ad essere completamente disponibili verso l’altro, mettendo da parte le nostre preoccupazioni, i nostri pensieri personali, pronti ad offrire la nostra piena attenzione……Questo è il concetto degli antichi, cosa ne rimane in effetti nei nostri rapporti quotidiani? La mancanza di dialogo è forse l’errore più grande che l’essere umano ripete costantemente, come se fosse la battaglia più difficile di tutte quella di aprire il proprio cuore e sentirsi libero, nei rapporti di qualsiasi genere, fra amici, fra innamorati, fra genitori e figli, fra colleghi d’ufficio…
Insomma ovunque. Perché? Perché se il dono della parola è ciò che ci distingue dagli animali non riusciamo ad esserne pienamente consci al punto da utilizzarlo per difenderci dai soprusi, per esigere una vita nel pieno rispetto dei diritti,che ci spettano in ugual misura, per combattere le ingiustizie, per insegnare ai più piccoli gli errori dei più grandi, per regalare sorrisi, per dare conforto, per lottare e credere che anche i miracoli accadono.
È forse il segreto del benessere, osservare tutto ciò che emerge senza pregiudizi o valutazioni, imparando dagli altri, prendendo le cose per quello che sono senza deformarle con la limitatezza delle proprie vedute, partecipando alla vita , che si ripete coi suoi cicli, con uno spirito nuovo, sincero e in quanto parte di essa.

4 Commenti

  1. Mi fa piacere l'abbia letto e apprezzato...grazie!!

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  2. la capacità di ascoltare l'altro, quella di ascoltare in genere si affievolisce. Il consumismo esige tempi brevi e l'ascolto richiede tempo. Ma così dimentichiamo che l'unico valore è il tempo, perché, oggettivamente, è l'unica cosa che ci sia data: un tempo per vivere. Barattare il tempo per il denaro è un errore grave.

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  3. Antonio da Francavilla9 febbraio 2010 alle ore 18:01

    Gentilissima Enza mi sono immediatamente ritrovato nella sua affermazione iniziale. È davvero come lei assicura. Parlando con una persona che ci è cara, il tempo scorre velocemente e ci troviamo ad essere stupiti come possa essere trascorsa un’ora in un così breve lasso di tempo. Le porto due piccoli esempi a conforto della sua teoria. Oltre alla mia famiglia nel senso stretto del termine, ho una sorella d’elezione. L’incontro spesso virtualmente e posso assicurarle che mi sorprendo sempre nel verificare che un breve colloquio è durato un’ora o anche più. Un’altra mia attività preferita è quella di fare una passeggiata quotidiana in autobus, visto che mi è difficile, quasi impossibile, camminare. Salgo sul mezzo e inizio a leggere. Ad un certo punto, alzo gli occhi e con mia sorpresa constato che sono già arrivato. Senza che me ne accorgessi sono trascorse circa due ore. Capacità di ascoltare. Come lei fa notare ai suoi lettori è una facoltà che poche persone possiedono. Basterebbe portare un esempio. Tante, tantissime persone ricorrono allo psicologo quando soffrono di depressione e disforia di altre simili patologie. Lo specialista, a pagamento, cosa fa, in breve? Si limita ad ascoltare, a dare al suo paziente la possibilità di esporre i suoi crucci e le sue pene, a dargli la possibilità di parlare senza esporsi a ritorsioni, come è accaduto a quel cantante, Morgan mi sembra, che ha confidato ad un giornalista che faceva uso della droga. Conseguenza immediata di aver parlato con la persona sbagliata è stata l’esclusione dal festival di Sanremo.

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