La Boschi - Di Stefano tra le case-museo di Milano




di Alessandra Brescia
foto di: Davidt8

Il circuito dedicato alle case- museo di Milano si arricchisce dal 2008 di un nuovo sito dedicato ai primi del Novecento


La storica dimora dei coniugi Boschi di Stefano, con una collezione di piu’ di 2000 opere d’arte, tra pitture, sculture e arredi costituisce uno splendido esempio non solo di arte dei primi del ‘900, ma anche di quella cultura illuminata che metteva a disposizione degli artisti dell’epoca capitali e ospitalita’.


L’appartamento e’ sito al secondo piano di un caratteristico edificio ad angolo di via Jan, edificato negli anni’30 sotto la supervisione dell’architetto Piero Portaluppi ed e’ ad oggi gratuitamente aperto al pubblico.


La singolare abitazione, caratterizzata dallo stile tipico del Portaluppi con ampie vetrate e ringhiere in stile art deco’, apparteneva alla coppia di collezionisti Marieda Di Stefano e Antonio Boschi che l’avevano trasformata in un salotto per artisti quali Mario Sironi, Alberto Savino, Lucio Fontana, Carlo Carra’ e Arturo Martini.


Proprio la vicinanza agli artisti, l’accoglienza e la disponibilita’ dei coniugi aveva trasformato l’appartamento di via Jan, in uno dei centri piu’ fiorenti della cultura Milanese dell’epoca e gli stessi coniungi in collezionisti, fino a raccogliere in casa un vero e proprio patrimonio artistico che copre cronologicamente un arco temporale compreso tra gli anni ‘20/’30 fino agli anni ’70 del secolo scorso.


Nella casa, trasformata oggi in pinacoteca, e’ possibile ammirare solo una parte della ricchissima collezione, ossia solo circa 200 dipinti oltre ad alcuni arredi originari e ceramiche realizzate dalla stessa Marieda Di Stefano.


Le opere sono ordinate seguendo un criterio cronologico e per correnti; all’ingresso vi sono i ritratti dei coniugi, nell’anticamera si trovano opera risalenti agli anni ’20 tra cui un ritratto di Boccioni, poi si passa alla camera dedicata al Novecento italiano ove sono esposte opere di Funi, Marissig, Tozzi, Carra’ e Carosati.


Di seguito, la “sala Sironi”, cosi’ chiamata perche’ dedicata all’artista; l’ambiente successivo, ex sala da pranzo, contiene il gruppo di Corrente e dipinti di Moranti e De Pisis, nonche’ la radio in radica e il tavolino del Portaluppi. In soggiorno, dalle ampie vetrate decorate, e’ possibile ancora ammirare l’originario pianoforte del padrone di casa e vi e’ esposto, tra gli altri,un De Chirico.


La sala successiva, una volta studio dell’ing. Boschi e’ adesso ampliata e contiene dei Fontana; poi vi e’ un piccolo corridoio dedicato ai Chiaristi e di seguito, le ultime stanze dedicate ai postcubisti picassiani, gli spazialisti, i nucleari e i pittori informali, tra cui Pietro Manzoni con Achrome, raffinata opera in fibra di vetro.

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