di Rosa Tiziana Bruno
Peldicenere
Un vedovo si risposò e sua figlia, Peldicenere, era infelice. Le sorellastre non la potevano soffrire...era talmente bellina!
La matrigna, poi, le faceva fare una vitaccia infernale.
Peldicenere stava piangendo tutta sola quando la pecora nera, che era sepolta sotto una pietra nel campo, le venne vicino e le disse:
"Non piangere, vai dietro la pietra e ci troverai una canna, e se per tre volte batti la pietra con la canna, ti darà tutto quello che vuoi."
Lei fece come le era stato detto.
Poiché voleva andare al ballo, la canna le donò vestito e carrozza, ma doveva tornare entro mezzanotte o l'incantesimo sarebbe finito, e ogni dono svanito.
La sera del ballo Peldicenere era bellissima, e il principe s'innamorò di lei, e lei si scordò di tornare in tempo.
Fuggendo di gran corsa, perse una scarpina di seta, e il principe mandò i suoi emissari per tutto il paese, alla ricerca della fanciulla a cui andasse bene. Poi cominciò ad andare lui stesso in cerca.
Quando arrivò a casa di Peldicenere, egli la non la vide. Le sorellastre l'avevano mandata perché non si mettesse in mezzo, e le avevano ordinato di badare alle mucche. Poi si erano date un gran da fare a smozzicarsi e a tagliuzzarsi i piedi per riuscire a infilarsi la scarpina di seta, perché il figlio del re aveva dichiarato che amava così tanto quella fanciulla da voler sposare colei a cui la scarpetta fosse andata bene.
A furia di tagliarsi i piedi una delle due riuscì a strizzarsi nella scarpetta. Ma era un'agonia bella e buona, ve lo assicuro.
Ad ogni modo riuscì a partire insieme al Principe. Ma quando passarono accanto al campo, la voce della pecora defunta gridò al principe di fermarsi, e poi disse così, proprio così:
"Un piede smozzicato, un piede tagliuzzato nella carrozza del re ha trovato posto, ma un piedino grazioso e delicato laggiù tra la mandria è nascosto."
E lui tornò indietro e la trovò tra le mucche, e la sposò, e se loro vivono felici e contenti, noi non siamo da meno.
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