Pessima poesia


di Orlando Luis Pardo Lazo

Lunes de post-revolución
http://orlandoluispardolazo.blogspot.com/

Ascoltando Mariela Castro all’UNEAC
In una di quelle omeopatiche battaglie cubane contro l’omofobia
Vedendola ridere linda e pulita
Con la grazia guerrigliera ma borghese di sua madre giovane negli anni 50
Accarezzando il microfono come un miracolo
Tra le sue mani sinonimo di Donna Nuova
Assaporando la retorica della sua visione plurisex
Nel cuore acritico e monocorde di un’istituzione culturale

Ascoltando Mariela Castro all’UNEAC
Penso a tutti i grandi finocchi
Che fecero la storia dell’imene uomo su quest’isola
Tipi fatti tacere a pedate prima
E rinchiusi a mosca cieco dopo
Emarginati all’inizio e isolati in ultima istanza
Corpi che non trovarono posto nel canone bigotto ma promiscuo di Cuba
Uccelli regolamentati in una poesia della vergine Piñera
Compagni di banco di ogni scuola materialistica e dialettica
Glamour di tre per culo con le gengive

Succhiando un fil di ferro spinoso nelle UMAP degli anni 60
Spazzando sale mortuarie o come custodi di bagno
Cammellieri dei loro stessi cadaveri senza vibratore
Nei cinema complici o autobus squallidi di buon mattino
Sopravvivendo al teatro real-socialista degli anni maschilisti
Piccole esistenze mai narrate dalla tribuna stanca della rivoluzioncina mondiale

Ascoltando Mariela Castro all’UNEAC
In una di quelle omeopatiche battaglie cubane contro l’omofobia
Nella stessa cappella dove Padilla si definì etero
Su richiesta della polizia politica degli anni 70
Penso a tutta quella società incivile del piacere in libertà
Dissidenti del desiderio come maledizione da portare dentro

Fino a fuggire dal paese paraplegico in una barca di carta igienica negli anni 80
O aspettando il processo di rettificazione dei giusti e delle tendenze negative
Infiltrati nelle code per le protesi dentarie gratuite in un policlinico degli anni 90

Invecchiati senza essere invitati all’ennesimo Congresso del Partito negli anni zero
Sepolti nella terra santa del post proletariato mondiale
Amabili e pieni di amarezza
Chiedendo al Parlamento di poter potare i loro peni patriottici
Senza una sfilata
Senza una pellicola
Senza una poesia
Dove vomitare tutto l’ingiusto tempo umano che ebbero in sorte.

Traduzione di Gordiano Lupi

In questa poesia Orlando Luis Pardo Lazo (1971) - forse il più letterario dei blogger alternativi cubani – analizza la situazione degli omosessuali a Cuba nel
corso degli anni. Sono molte le allusioni letterarie al destino di Heberto Padilla e di Virgilio Piñera, ma fondamentalmente chiede che non vengano dimenticate vecchie
ingiustizie alla luce di un po’ di retorica contemporanea. Orlando è un poeta che gioca molto sulle assonanze linguistiche, speso intraducibili in italiano. Gestisce due blog: Boring Home Utopics (http://vocescubanas.com/boringhomeutopics/) - che pubblica le sue stupende fotografie dell’Avana - e Lunes de Post Revolución (http:// orlandoluispardolazo.blogspot.com) – che contiene riflessioni poetico narrativa sulla Cuba contemporanea. Scrittore e fotografo di ottimo livello, fuori dai circuiti ufficiali perché non allineato, risiede in Centro Avana. Ha pubblicato alcune riviste cartacee e telematiche uscite irregolarmente. A Cuba ha pubblicato alcune
pregevoli raccolte di racconti: Collage Karaoke (Letras Cubanas, 2001), Empezar de Cero (Extramuros, 2001), Ipatrías (Unicornio, 2005), Mi nombre es William Saroyan (Abril, 2006) e Boring Home (autoproduzione, 2009). Boring Home è la sua ultima opera - polemica e trasgressiva - presentata in maniera alternativa alla Fiera del Libro dell’Avana da Yoani Sánchez, ovviamente non solo fuori dal programma ma persino all’esterno della struttura, nel parco adiacente alla fortezza dove si teneva la Fiera.

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