di Roberto Tortora



Autori Vari, Racconti nella rete 2010, Nottetempo, 2010, p. 171, euro 12.

Un’occhiata a volo d’uccello sulla quotidianità che ci circonda, che a volte deprime, ma che lascia aperto almeno uno spiraglio alla speranza.
Questo è quanto emerge dalla lettura dei venticinque testi raccolti nell’antologia “Racconti nella rete 2010”, scritti dai vincitori dell’omonimo concorso letterario sostenuto dalla provincia e dal comune di Lucca.
Uno dei motivi del successo risiede senz’altro nella scelta della confezione antologica. Venticinque autori guardano in venticinque modi differenti l’Italia dei nostri giorni e riescono a rappresentarla con apparati culturali, linguaggi, tagli narrativi e prospettive che ricompongono in un quadro unitario ma coloratissimo la vita nazionale ai tempi della normalità. Gli scrittori si siedono al tavolo di un bar, entrano nelle case di cura, assistono al rito del rifacimento dei letti nelle camere d’albergo, seguono un fotografo nella lenta e sorvegliatissima preparazione del set, ingaggiano stranianti dispute con gli oggetti accumulati in disordine sparso per la casa. Circola in essi una evanescente aura ironica maturata un minuto prima o un minuto dopo aver compreso come stanno veramente le cose. Non c’è rassegnazione. Anzi, gli scrittori sembrano dirci che con le spalle adeguatamente allenate è sempre possibile entrare a testa bassa nella vita per sforzarsi di uscirne ancora vivi e perfino più leggeri. Sono storie brevi eppure dinamiche, esuberanti, capaci di gettare luce sulla strisciante e lineare durezza della disoccupazione, o sul conturbante piacere di ammazzarsi fumando venti sigarette al giorno.
Emanuela Fontana, Francesca Marone, Paola Leardi, Sara Piazza possiedono la rara grazia di condensare un intenso universo in cinque pagine. I loro personaggi e gli snodi della vita in cui si imbattono hanno il potere di insinuarsi sotto pelle e ci restano accanto come un’ombra inquieta anche quando abbiamo chiuso il libro. Penso all’amorevole, coraggioso padre di una bimba nata malata; penso alla prima notte di nozze, onirica e mortifera, di due stralunati coniugi. Penso all’attimo dirompente in cui l’altro (l’altra) irrompe nella vita di un uomo che – assecondando la propria inerzia emotiva – abbia scelto di vivere facendo la statua lungo le vie della città.
Ed ancora una volta è la fase di transizione sentimentale a caratterizzare uno dei testi più interessanti e riusciti della raccolta, Limbo, di Carmina Trillino. L’autrice possiede il coraggio delle scelte a lungo ponderate e impasta la scrittura per effettuare una triplice discesa nel piccolo inferno quotidiano di una giovane parrucchiera: il contrasto col proprio corpo, con l’ambiente in cui si muove, con la vocazione erotica che la frastorna. Eppure è sufficiente che il caso incontri la volontà perché si compia il più prodigioso dei fenomeni datici in sorte, la scoperta di sé.
Piacevolissima sorpresa questa antologia che ogni anno, nel mese di ottobre, conclude il progetto culturale ideato da Demetrio Brandi e giunto alla nona edizione, forte dell’entusiasmo registrato attraverso le visite al sito http://www.raccontinellarete.it/.

1 Commenti

  1. è stato bello far parte dei vincitori, ma ancora di più saper di poter entrare piano piano nella vita di chi vuole conoscerli, questi scrittori.

    E.S.

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