di Laura Benedetti
Sono stata particolarmente affascinata dagli interventi di Luisa Marquardt, esperta a livello internazionale di Donatella Di Nardo, bibliotecaria scolastica presso la Scuola secondaria di primo grado “G. Cavalcanti” di Sesto Fiorentino e curatrice del “Progetto Biblioteca 2011-2012", che hanno ben evidenziato come la biblioteca scolastica sia il luogo deputato a incrementare la cultura del libro e il piacere di leggere, parte integrante del processo educativo. Essa ha come missione fondamentale quella di aiutare gli studenti ad acquisire le abilità necessarie per apprendere lungo tutto l’arco della loro vita (il cosiddetto lifelong learning), di sviluppare l’immaginazione, facendoli diventare cittadini attivi e responsabili.
Lungi dall’essere stato uno sterile incontro tra un gruppo di docenti e di discenti, semplici uditori di notizie, l’iniziativa ha da subito preso una piega molto dinamica e “colorata”, grazie all’entusiasmo con cui le relatrici hanno riportato le loro esperienze in questo settore, sia a livello nazionale che internazionale, rafforzando ancora di più l’idea di information literacy come fattore di crescita culturale. Per essere information literate un individuo deve saper riconoscere il proprio bisogno informativo e avere le capacità di localizzare, valutare e utilizzare efficacemente l’informazione di cui ha bisogno. E la competenza informativa, oggigiorno, deve riguardare non solo gli studenti universitari, ma anche quelli delle Scuole primarie e secondarie; anzi, dovrebbe costituire la base dell’educazione permanente, comune a tutte le discipline, a tutti gli ambienti di apprendimento, a ogni livello d’istruzione.
In contesti in cui la corretta ricerca di dati attendibili rappresenta la soluzione ai problemi legati ai molteplici ambiti della vita quotidiana, diviene essenziale l’alfabetizzazione all’uso delle informazioni al fine di ricercare, selezionare, elaborare, valutare, comunicare correttamente ogni tipo di sapere.
E’ in questa direzione che i bibliotecari scolastici dovrebbero muoversi con il sostegno massimo delle istituzioni che spesso, invece, non comprendono il ruolo di primaria rilevanza ricoperto da ogni biblioteca scolastica, laboratorio privilegiato dell’educazione informale.
Per riprendere il filo della discussione rimandiamo al prossimo appuntamento milanese EMMILE in libraries (and beyond) - European Meeting on Media and Information Literacy Education, che si terrà presso il nuovissimo Auditorium di "Palazzo Lombardia", sede della Regione Lombardia (Via M. Gioia).
Il convegno, reso possibile dalla fattiva collaborazione di una pluralità di istituzioni e associazioni, intende affrontare vari aspetti legati all'educazione alla competenza informativa e mediatica (MIL - Media and Information Literacy) nelle biblioteche di diversa tipologia (scolastiche, pubbliche, universitarie ecc.) e in altri contesti: si rivolge pertanto a un pubblico ampio costituito non soltanto dai bibliotecari già impegnati in progetti e attività di information literacy, ma anche a quanti - docenti, ricercatori, formatori ecc. - sono interessati al tema della competenza informativa, quale risultante di un insieme di competenze trasversali e vitali per esercitare pienamente una attiva cittadinanza (anche digitale), alle sue implicazioni e ricadudte, al sito ufficiale del Meeting:
Nella foto: L. Marquardt e A.M. Tammaro nella Sala delle Oblate
L’ incontro avvenuto a Firenze sulle biblioteche scolastiche è stato un momento di riflessione sul concetto di biblioteca scolastica e su come deve essere il suo sviluppo nel contesto di questa era digitale. Il punto di partenza di alcune di queste considerazione è stata l’ esposizione , o meglio il racconto da parte di una docente che si è dedicata con grande passione alla biblioteca scolastica della scuola Guido Cavalcanti di Sesto fiorentino. Sentire un tempo parlare di biblioteca scolastica , faceva pensare a luoghi noiosi , bui magari nascosti con una scoraggiante raccolta di libri per chiunque si fosse trovato in quel luogo ,a volte usato dagli insegnanti come luogo di punizione per quegli studenti poco disciplinati. Alla Cavalcanti tutto questo è stato totalmente ribaltato. Un luogo piacevole , dove un docente fornisce ai ragazzi consigli di lettura , si occupa di organizzare le presentazioni dei libri e l’ incontro con gli autori , un impegno reciproco e costante tra insegnanti e studenti con l’ organizzazione di giochi e concorsi letterari. Tutto questo nel rispetto delle direttive IFLA nel quale manifesto si sottolinea l’ importanza di tali collaborazioni nell' ambiente scolastico ovvero fra scuola e biblioteca, dimostrando che in tali contesti i livelli di preparazione , di apprendimento , di lettura e di abilità nell’ambito tecnologico e della comunicazione raggiunti dagli studenti si rilevano più alti , per questo è necessario che progetti relativi alla nascita e allo sviluppo delle biblioteche all’ interno degli ambienti scolastici devono divenire realtà da creare e supportare in tutte le realtà scolastiche italiane, anche in quelle di dimensioni più modeste .
RispondiEliminairene B.
parliamo di biblioteche pubbliche a nuoro
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