di Patrizia Lùperi
Iin questi ultimi giorni ho letto due libri parallelamente
non mi succede quasi mai, cerco sempre di mantenere la separazione tra ogni lettura, in quanto ciascun libro richiede il proprio tempo e le proprie attenzioni
ma questa volta non è stato così e i protagonisti di ambedue i testi si confondono spesso nei miei pensieri
Floren Green è la protagonista del romanzo "La libreria" di Penelope Fitzgerald (Sellerio, 1999); è una donna di piccola statura, di aspetto "alquanto insignificante davanti e totalmente dietro"
E' vedova e non è più giovane ma lotta contro tutti i cittadini di Hardborough per aprire una piccola libreria in un vecchio edificio vicino al porto. Dopo molte vicende e un temporaneo successo di vendite del romanzo Lolita, dovrà abbandonare la sua impresa e in una fredda mattina dell'inverno del 1960 prende il treno delle 10.46 per Liverpool, accompagnata da un sentimento di vergogna perché la città dove ha vissuto per dieci anni non ha voluto la sua libreria
Il secondo romanzo ("La casa di carta" di Carlos M. Dominguez, Sellerio 2011) è più complesso e si situa in quella linea segnata dai libri che cambiano il destino delle persone: Carlos Brauer è un celebre bibliofilo, divorato dalla passione per le collezioni, per le prime stampe, per le vecchie edizioni tanto che finirà per costruirsi una casa di cemento e carta sulla costiera di una finisterre sudamericana, utilizzando proprio con le amatissime pagine dei suoi carissimi libri
La letteratura universale intrappolata nell'arenile... tra conchiglie e licheni mescolati a carta, inchiostro e parole
La letteratura universale intrappolata nell'arenile... tra conchiglie e licheni mescolati a carta, inchiostro e parole
Floren e Carlos viaggiano silenziosamente nei miei pensieri, a fianco a fianco, facendosi compagnia...due vite vissute all'insegna della passione e dell'amore per la carta stampata, alla ricerca di buoni libri, linfa vitale anche per le generazione "digitali" di questo nuovo millennio
Capita spesso di vivere quell’ attimo quasi magico in cui iniziando a leggere un romanzo sembra essere sempre stato lì ad aspettarci per trascinarci nella intimità delle sue pagine e della sua storia. Questo è quello che mi è successo nel momento in cui ho iniziato a leggere uno dei migliori romanzi degli ultimi anni: “La nuova vita”, di Orhan Pamuk, celebre autore turco premiato nel 2006 con il Nobel per la Letteratura, il quale inizia con un incipit che mi ha sorpreso e subito catturato “Un giorno lessi un libro e tutta la mia vita cambiò”. Con queste incredibili parole l’autore è riuscito a coinvolgermi nella sua storia e tramite quelle poche, trascinarmi in un altro mondo: quello di Osman, uno studente universitario nella Istanbul degli anni ’70, il quale è a sua volta viene rapito da uno strano ed inquietante libro trovato per caso al mercato delle pulci. Un romanzo destinato a cambiare per sempre la sua esistenza, spingendolo in un viaggio per le strade polverose della Turchia alla ricerca di quel miraggio di libertà e felicità intravisto tra le pagine del libro; una nuova vita, il cui senso si nasconde in mezzo alle parole lette. Al suo fianco si muove Canan, la giovane ragazza per la quale Osman nutre una passione struggente e non corrisposta: come lui, ha letto il profetico romanzo che ha il potere di spalancare le porte di un mondo nuovo e sconosciuto, come Osman anche lei, è pronta ad abbandonare ogni cosa per inseguire il senso stesso della vita. Molto spesso è la nostra ansia di vivere a spingerci verso la ricerca di un nuovo senso da dare alla nostra esistenza,con tutto l’amore e la sofferenza che provoca, è tale ricerca che ci spinge a muoverci alla volta dell’immenso potere dei libri che ci spingono ad aprire le loro pagine nello stesso modo in cui apriremmo una porta, verso ignote conoscenze e rivoluzionarie coscienze, anche in un era digitale come la nostra. La lettura , rimane l’ unica garanzia di libertà !!
ردحذفirene
purtroppo in questimesi autunnale i commenti sono veramente pochi...
ردحذفsite stanchi? siete reduci da un trasloco?
patrizia
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