LA PERSIANA IN LEGNO. Piccolo grande problema d’architettura.

                                                              
di Alessandro De Sanctis
Elemento architettonico tradizionale, originariamente in legno massiccio, nata per tenere fuori la luce e il calore nelle stagioni calde, e permettere allo stesso tempo di poter guardare all’esterno.
Concepite quando la manutenzione era la prassi, e i falegnami avevano tanto lavoro. Una persiana di cento anni che non sia mai stata revisionata comincia ad essere un pericolo, cominciano a cadere a pezzi, i falegnami sono sempre di meno, sempre più cari e in più da alcuni decenni vengono prodotte bruttissime persiane in plastica (o alluminio) che anche da lontano si notano per la loro brillantezza innaturale. Il nuovo materiale inoltre non ha proprietà termiche e acustiche isolanti, né alta massa termica, costa solo di meno.
Le scelte di risparmio immediato però si pagano nei tempi lunghi, mentre un elemento tradizionale in materiale isolante protegge dal caldo (e dal freddo), l’inserimento di elementi dozzinali implica l’uso di impianti di aria condizionata con relativi aumenti di spesa e maggiore inquinamento da combustibili fossili.
Così come è successo con l’utilizzo di pareti in pannelli di cemento prefabbricato, a basso costo perchĂ© di rapido montaggio ma pessimi dal punto di vista termico-acustico e igrometrico, nonchĂ© della qualitĂ  sensoriale e della tenuta nel tempo.
Un materiale nuovo andrebbe testato almeno per dieci anni prima di essere utilizzato commercialmente, e andrebbe fatta sempre un’analisi dei costi-benefici globali relativi al suo utilizzo, anche in relazione a tutti gli altri elementi dell’abitazione.
Per realizzare nuove persiane in legno massiccio o la loro revisione si potrebbero abbattere i costi con le economie di scala, programmando la revisione di tutti gli elementi oscuranti di un palazzo tradizionale si potrebbe sicuramente risparmiare, unendo poi i numeri delle finestre di due o tre palazzi simili si avrebbero sconti ancora maggiori.
Ho tenuto per ultimo il problema filologico, cioè della necessitĂ  che l’originalitĂ  dell’opera (il palazzo) non venga tradita da falsi inserimenti che nulla hanno a che vedere con l’idea e l’essenza dell’epoca a cui si riferiscono.

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