di Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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Luciano Curreri –
professore di letteratura in Belgio - lo conoscevo come forbito saggista e valente
italianista, avevo letto Il peplum di
Emilio (Il Foglio, 2012), L’elmo e la rivolta (Comma 22, 2011), ma
mi ero lasciato sfuggire la sua notevole vena narrativa, che in questo volume –
a metà strada tra il romanzo e la raccolta di racconti – tocca corde proustiane. Forse quando raggiungiamo una
certa età – non giocoforza veneranda, come in questo caso – il ricordo
dell’infanzia si fa pressante e ci chiede di venire fuori, di essere inserito
in una narrazione, di non restare soffocato dal tempo che passa. Ci capita, allora,
di andare alla ricerca del tempo perduto, se siamo scrittori usiamo
l’arma della poesia o della prosa poetica, come nel caso di Curreri, che
racconta i suoi ricordi, ma sono ricordi talmente universali da comprendere
tutti i lettori. Curreri narra una campagna ferrarese che fa venire a mente i
migliori film di Pupi Avati, un’adolescenza che profuma di un Amarcord felliniano, intrisa della
poesia della memoria, ricca di parole evocative e di immagini suggestive.
Protagonista dei ricordi è la nonna dell’autore, ma in primo piano c’è un piccolo mondo antico
irrimediabilmente perduto, un mondo
piccolo abbandonato per sempre, che non può tornare, un’infanzia che più si
allontana più si affaccia con prepotenza alla memoria. Bravo Luciano Curreri
che è andato alla ricerca del tempo
perduto e ha saputo trovare le parole giuste per farlo apprezzare al
lettore. Non era facile.
Luciano Curreri
Quartiere non è un quartiereRacconto con foto quasi immaginarieAmos Edizioni –Euro 12 – Pag. 115
www.amosedizioni.it
Quartiere non è un quartiereRacconto con foto quasi immaginarieAmos Edizioni –Euro 12 – Pag. 115
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