di Gordiano Lupi
Credo di aver letto quasi tutta la
produzione saggistica di Domenico Vecchioni, sempre di alto livello,
sia quando parla di spie internazionali che di sanguinari
dittatori. Negli ultimi tempi noto un incremento qualitativo e
quantitativo della sua opera come divulgatore storico che ha
intrapreso al termine della carriera diplomatica. Lavori come
Raul Castro, Pol Pot, Ana Belén Montes e adesso questa saga
dei tre Kim sono dei veri capisaldi della letteratura
biografica, indispensabili per lo studioso e per il semplice curioso
del mondo circostante. La prima dinastia comunista della storia racconta
il pericolo reale per il mondo rappresentato dalla Repubblica Popolare e
Democratica di Corea, un comunismo singolare che non ha niente di
marxista-leninista, se non la facciata, un po' come accade a Cuba, un sistema
paradossale che è diventato una monarchia dai contorni teocratici. La famiglia
Kim guida la Corea del Nord da circa settant'anni, dal Grande Leader
(Kim I), al Caro Leader (Kim II) per finire con il Grande
Successore (Kim III), accomunati dalla volontà di difendere un potere
assoluto che rende paranoici, colpevoli di aver trasformato in triste
realtà il romanzo di Orwell: 1984. La dinastia Kim ha
riscrive la storia, parla di difesa contro la sempre possibile invasione
statunitense, alleva i figli nell'odio contro gli yankee, spende ogni
risorsa in arsenali militari e nucleari, senza badare ai bisogni alimentari
delle persone. Un simile regime fa marciare il popolo al passo d'oca, lo
fa piangere a comando e sorridere per obbligo, non si vergogna di far morire di
fame i poveri, ordina fucilazioni di massa per i dissidenti e dispone di
giganteschi campi di concentramento dove rinchiude gli antisociali. Un
simile regime è una potenza nucleare e un brivido di paura percorre le
membra del lettore quando pensa che il folle Kim III potrebbe -
soltanto per un capriccio - ordinare un'esplosione atomica. Noi che
conosciamo abbastanza da vicino la dittatura cubana - la famiglia Castro
governa dal 1959, i Kim dal 1945 - possiamo dire che i due regimi non sono
neppure paragonabili. Tanto per fare un esempio, se a Pyongyang venisse fuori
una blogger come Yoani Sánchez non solo non sarebbe libera di girare
per il mondo criticando il suo governo, ma sarebbe stata da tempo
internata in un campo di concentramento o - peggio - fucilata. Il governo
coreano pratica l'eugenetica, nel senso che stermina tutta la famiglia del
presunto dissidente, una volta accertato (con torture e metodi disumani) il tradimento,
che consiste anche in un modesto scostamento dalla dottrina della famiglia
Kim. Domenico Vecchioni scrive un ottimo testo, molto utile per che
vuole avere una rapida panoramica di uno dei regimi più feroci dell'epoca
contemporanea. Si legge come un romanzo, ma non come un romanzo di Veronesi,
come un romanzo scritto bene.
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