SONO SOLO POCHI SCALINI : LA VIA CRUCIS DEL DISABILE NELLE FESTE

UN PEZZO PER FINIRE L'ANNO DI ROSA MAURO CHE COME DISABILE CONOSCO BENISSIMO: L'INVITO PER NATALE E LE FESTE IN LUOGHI INACCESSIBILI E SPESSO INVITI DI FAMILIARI CHE DOVREBBERO ESSERE PIU' EMPATICI DI ALTRI EPPURE NON E' COSI'. QUESTA  SITUAZIONE LA VIVO TUTTI GLI ANNI POICHE' DOVE ABITO OGNI ANNO MIO FRATELLO CHE HA LA CASA AL PRIMO PIANO E PER ACCEDERE VI SONO 19 GRADINI DI UNA SCALA A CHIOCCIOLA, OGNI ANNO C'E' IL TORMENTONE DEL VIENI SU CHE TI PRENDIAMO IN BRACCIO E CON IL TEMPO PESO DI PIU' E NON CAMMINO NEANCHE PIU', SONO IN CARROZZINA E NON C'E' NULLA DI PIU' PERICOLOSO DI PRENDERE UN DISABILE DI PESO E DI PESO SU UNA CARROZZINA E IL TUTTO PER COSA? UNA CENA O UN PRANZO, SARANNO PUR DI NATALE O CAPODANNO MA SONO SEMPRE UNA CENA O UN PRANZO. CIO' CHE RATTRISTA E' CHE NON SI CAPISCONO I PROBLEMI DI AGIBILITA' DEL DISABILE E NON SI AMMETTONO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE E NON SI RISPETTA IL DISABILE COME PERSONA PERCHE' NON PUO' ESSERE PRESO DI PESO COME UN PACCO E TANTO MENO IN MANIERA IMPROVVISATA E PERICOLOSA. OGNI VOLTA CHE ACCADEVA ERO TERRORIZZATA E POI HO DETTO NO, BASTA MI SENTIVO FERITA NELLA MIA DIGNITA', QUANTE VOLTE IN QUESTI FRANGENTI I VESTITI MI SALIVANO SU O FINIVO IN POSIZIONI STRANE PER NON CADERE; VENIVANO VIOLATI IN NOME DELLA CENA O DEL PRANZO I MIEI DIRITTI PIU' INTIMI. BASTA! CI SONO MILLE MODI PER OVVIARE A QUESTE CHE SONO UMILIAZIONI SENZA DOVER ISOLARE LA PERSONA DISABILE. LE BARRIERE ARCHITETTONICHE SONO UNA PARTE MA LE BARRIERE AL RISPETTO E ALLA INTEGRAZIONE SONO PEGGIO.
BUON 2016 A TUTTI



                           






                                 

                                    Sono solo pochi scalini: la via crucis del disabile nelle feste

Ah, le feste: le luci, i suoni, il calore..
La famiglia, i pranzi di natale, le cene di capodanno..
Tutto bello, meraviglioso, almeno all’apparenza!
Ci avete fatto caso? Nei pranzi, nelle cene pubblicitarie, come d’altronde anche in film, cartoon e altri, a parte pochissime eccezioni, noi non compariamo mai.
Noi , i disabili motori, quando ci avete visti con berretto rosso e barba finta, augurare buon natale dalla nostra amata/ odiata sedia?
Naturalmente questa è una prima riflessione di avviso ai naviganti, per così dire:
Pubblicitari? creativi che avete inventato il tormentone di “A natale puoi?”
Che ne dite di aggiungere un poco di verità alle vostre perfette feste natalizie aggiungendoci, come NON fate per tutto l’anno?
Magari a natale potete anche voi!
Tuttavia, quello di cui volevo parlare è altra cosa: per le feste, si ricordano comunque che esisti.
Il fratello, il cognato, il cugino, vi telefoneranno magari per dirvi:
“Che fai a Natale?
 E a capodanno?
Perché non vieni da me?”
Di solito, a questa ineffabile domanda, vi viene in mente perché da tanto tempo non andate a casa di quel fratello/ cognato, cugino: e ve ne balena per la mente il motivo con una chiarezza maggiore delle lucine lampeggianti che avete appeso all’albero di natale.
E infatti rispondete, con ancora la cordialità delle feste: “Ma casa tua ORA è accessibile?”
Perché avete chiara in mente la rampa, o le rampe di scale che separano voi e la vostra sedia dall’appartamento in questione, e sperate che con quel tipo di osservazione se lo ricordi anche lui.
Di solito dopo un momento di silenzio la voce dall’altra parte, ancora cordiale, pronuncerà la fatidica frase:
“Bè.. insomma.. ci sono solo pochi scalini!”
L’idea che chi cammina ha degli scalini è davvero ottimistica, sopratutto quando parliamo di una fascia di età cosiddetta spensierata, diciamo tra i venti e i settant’anni, prima che artrosi e artrite facciano la loro comparsa anche nelle vite di chi non aveva prima problemi di movimento.
Come minimo, pochi scalini corrispondono a dieci scalini, una rampa.
Ma c’è chi arriva a dichiarare serenamente “ pochi scalini”  ben due rampe di scale, con una pendenza da discesa libera.
A quel punto, lo spirito natalizio di chi sta dall’altra parte si è drasticamente ridotto, e la risposta sarà leggermente più acida: " Guarda che anche un solo scalino crea problemi ad una sedia a rotelle.. La tua casa purtroppo non è accessibile!"
A questo punto, se si è molto fortunati, l'interlocutore desiste, ma succede davvero raramente.
Se succede, consideratelo un miracolo di natale, o di capodanno, a scelta.
L'80% purtroppo, a questo punto, risponderà con sicurezza:" Non ci sono problemi, ti facciamo salire!"
Ora, la maggior parte delle persone non ha idea di cosa significhi trasportare una persona disabile su per gli scalini. La loro idea è che sia una specie di comodino, o al massimo l'equivalente di un paio di casse ingombranti.
Naturalmente non è così: lo sanno bene gli operatori, quanta cautela ci vuole nel trasporto di una persona! Però, vallo a dire al tuo entusiasta futuro ospite: davvero una impresa titanica.
Ci provi comunque: educatamente, lo informi che la faccenda non è semplice, non basta la forza fisica, e i rischi sono alti sia per chi è portato sia per chi porta.. Ma l'entusiasta non ci crede e, sopratutto, sottovaluta il tuo imbarazzo che sarebbe massimo nell'essere portato, come un pacco, a casa sua.
Nei tuoi occhi scorre un film già visto: persone ingrugnite che mentre ti portano sbuffano perché sei pesante, scusate se non sono Kate Moss, improvvisi cedimenti ora da una parte ora dall'altra... Dall'altra parte però, l'altro non intende rinunciare a quello che spesso ha interpretato come la sua buona azione per le feste, o magari ha una gran voglia di vederti.
Ma questo non significa reale empatia con te, purtroppo.
Succede, anche se è un tuo familiare, è davvero difficile, a volte, credere sulla parola di chi le cose le passa sulla sua pelle, e rilancia con l'ultimo, pesante ricatto emotivo:
"Se non vieni mi offendo!"
SI è ottenuto finalmente il ribaltamento del problema: non è la sua casa ad essere inaccessibile, siete VOI a non volere andare e a ingigantire il problema!
Ora che abbiamo fatto un esempio pratico, però, rimane il problema: come fare per risolvere il dilemma?
Dovrebbe essere ovvio, cari i miei ospiti sicuramente volenterosi ed entusiasti, ma poco informati, se proprio volete, andate voi a casa del vostro fratello/ cognata/ cugino.
Se nel vostro condominio non c'è un disabile motorio, e il problema accessibilità è irrisolvibile, questo è l'unico modo per risolvere.
Se non potete farlo, perché organizzate una festa, non mettete in imbarazzo noi invitandoci: non possiamo venire, non è il caso di insistere o addirittura minacciare una offesa inesistente.
In fondo, ci si può incontrare anche in giorni diversi da quelli canonici: meglio una torta alla frutta a metà novembre che un invito che non è possibile onorare il 31 Dicembre.
Se poi la casa è accessibile e quegli scalini non ci sono fuori, fate in modo che non ci siano nemmeno dentro: se la casa è 50 mq e ci sono 50 ospiti è chiaro che non mi sentirò a mio agio, perché rimarrò intrappolata in un angolo, magari senza nemmeno l'accesso al buffet che avete preparato con cura.
E per favore, per favore, per favore, guardate quante volte lo dico, non ovviate al problema portandomi qualcosa voi: non c'è niente di peggio di sentirsi trattati quasi come bambini sul seggiolone, ti porto un poco di pappa e stai tranquilla, senza rompere le scatole agli altri.
Questo vale sempre: se si invita un disabile motorio, perché si goda la festa, ci si deve accertare che ci sia lo spazio vitale per girare in sedia.
A me è capitato in occasione di un incontro: gentilissimi e cordiali gli ospiti mi hanno portato il cibo, e poi mi hanno lasciato da sola in un angolo, perché ovviamente non mi era possibile muovermi nello spazio. Non ho potuto socializzare né parlare con le persone, solo con quelle che di tanto in tanto si avvicinavano, per poi allontanarsi a fumare o chiacchierare con chi poteva muoversi nello spazio.
Non ho potuto più di tanto scegliere il cibo, né sentirmi davvero a mio agio girando per l'ambiente, ero come in una scatola e questo condizionava anche il mio umore.
Festa significa poter godere in autonomia e serenità OGNI aspetto dell'incontro: quindi metteteci in condizione di farlo, e finalmente, potremmo dire tutti, con gioia e senza riserve, che camminiamo con le gambe o con la sedia a rotelle, buone feste!

Rosa Mauro

foto dal link eco di bergamo http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/la-mia-odissea-quotidiana-con-i-disabilitra-scale-bagni-e-porte-pesanti-da-apri_1157151_11/

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