IL NOSTRO INVIATO DELL'ARTE SAURO SASSI IN ATTESA DI DARCI UN BELLISSIMO REPORTAGE DALL'ESTERO CI DELIZIA SU QUANTO ACCADE A FIRENZE
BILL VIOLA A FIRENZE: VIDEOARTE ALLA RICERCA DEL SENSO
DELLA VITA
L’arte visiva, a partire dal Novecento, ha enormemente
esteso i materiali e i mezzi della rappresentazione. Se prima ci si limitava
all’affresco, alla tavola e alla tela,
dipinta a olio o a tempera e alle diverse modalità della scultura (in bronzo,
in marmo, in pietra), poi Picasso e Braque hanno introdotto il collage, Schwitters ha iniziato ad applicare
materiali sulla tela, Duchamp ha
trasformato l’oggetto trovato in opera. Poi, a partire dagli anni ’60, con la
performance e la body art anche il corpo è diventato opera, le installazioni hanno
inserito la dimensione dello spazio
e il cinema (che già si era
mescolato all’arte con le avanguardie storiche) e i video hanno introdotto la dimensione temporale. In particolare il video, che nasce con la televisione
commerciale, si propone come uno strumento del tutto nuovo che, come la
fotografia, non si pone necessariamente in antitesi con le esigenze espressive
dell’artista ma può, anzi, fornirgli un mezzo in grado di ampliare le sue
possibilità. L’uso del video in funzione artistica nasce tra gli anni ’60 e
’70, a partire dalle prove del coreano Nam
June Paik e del tedesco Wolf Vostell.
Inizialmente venivano utilizzati schermi televisivi in bianco e nero, che a
volte venivano proprio usati come nuove icone della modernità, con intenti
anche di critica dello sviluppo; poi, con il progresso tecnologico, si
raggiunse la possibilità di usare proiettori multipli e video ad altissima
definizione, che fecero nascere una nuova schiera di artisti che si
specializzarono nel creare una nuova lingua espressiva. Tra i più importanti
video artisti ricordo l’iraniana Shirin
Neshat, l’inglese Steve McQueen
(entrambi passati al cinema), lo scozzese Douglas
Gordon, l’italiano Fabrizio Plessi,
ma anche un regista cinematografico come l’iraniano Abbas Kiarostami, che non disdegnava di creare opere per le
gallerie d’arte. Tra questi, uno dei più
importanti e famosi è l’americano (di ovvie origini italiane) Bill Viola di cui lo splendido Palazzo Strozzi di Firenze
ospita una importante mostra, intitolata “Bill
Viola, Rinascimento elettronico”.
Il senso di questo titolo è dovuto al fatto che Viola, nato nel 1951, ha trascorso un periodo determinante della
sua formazione, tra il 1974 e il 1976, proprio a Firenze, dove era stato creato
un centro di avanguardia per la sperimentazione sul video, e quindi ha potuto
entrare in contatto con la grande arte italiana. Ciò fece mutare radicalmente
la sua idea che l’arte del passato non fosse più meritevole di considerazione e
gli fece capire che era indispensabile, pure utilizzando strumenti del tutto
differenti, confrontarsi con quelle che erano tra le più alte espressioni della
creatività umana. Viola elaborò nel
tempo questa convinzione, con una maturazione che lo portò a viaggiare
attraverso diversi Paesi e culture, approfondendo le cerimonie sacre di varie
religioni e, in particolare, attraverso ripetuti soggiorni in Giappone, il Buddismo Zen. Così, nel 1995, rappresentando gli USA alla Biennale
di Venezia, presentò un’opera su schermo al plasma ad alta definizione
intitolata “The Greetings”. Si
trattava di un lavoro che riprendeva uno splendido quadro di Jacopo Pontormo, “La Visitazione”, ospitato nella Pieve di San Michele Arcangelo a
Carmignano. L’opera di Pontormo
rappresenta un momento della visita di Maria
alla cugina Elisabetta, per darle la
notizia della propria gravidanza. Anche Elisabetta,
pure anziana, aspetta un bambino (Giovanni
Battista). Le due donne, poste di profilo, si guardano e scambiano un
abbraccio affettuoso, mentre due altre figure femminili, immediatamente dietro,
volgono lo sguardo verso gli osservatori, al di fuori della tela. Pontormo ha reso con grande efficacia
questo momento di empatia tra le due sante donne. Viola, nel suo video, ha riallestito la scena, eliminando una delle
due figure retrostanti, forse in nome della sua predilezione per il numero tre,
e trasformando l’incontro in un momento fortemente emotivo, che comprende anche
l’arrivo della prima donna e il riconoscersi e abbracciarsi delle due. Le
protagoniste non sono più Maria ed Elisabetta: Viola riprende diversi elementi del quadro di Pontormo, soprattutto i colori, ma allestisce una scena in cui le
due donne (che vengono filmate con una cinepresa a 300 fotogrammi al secondo in
una azione che dura 45 secondi ma i cui tempi di rappresentazione risultano
dilatati a oltre 10 minuti) mettono in scena una storia che noi non siamo in
grado di comprendere pienamente e in cui ciò che importa è, appunto, la resa
emotiva e la dilatazione temporale. Questa metodologia verrà applicata
dall’artista in diverse altre opere, dove, partendo da quadri della grande
tradizione artistica occidentale, Viola
allestisce storie che parlano della vita e della morte, dei cicli del tempo,
della sofferenza umana, della solitudine, del dolore e dell’empatia. Così, a
Firenze, è possibile confrontare molti suoi video a fianco delle opere a cui si
è ispirato: la Visitazione di Pontormo, le Stanze di Caterina da Siena di Andrea
di Bartolo, la Pietà di Masolino da Panicale, il Diluvio
di Paolo Uccello, Adamo e Eva di Cranach il Vecchio. In altri lavori non c’è un riferimento diretto
alla tradizione delle arti figurative ma Viola
continua a esplorare i grandi temi della vita e della morte, della nascita e
della fine, del passaggio umano e della ciclicità del tempo. L’artista usa
molto spesso l’acqua come elemento per rappresentare il passaggio dalla vita
alla morte, ma anche il ritorno alla vita (da bambino gli accadde di cadere in
un lago e di essere salvato da un parente. Dice però che, mentre era sott’acqua,
non provava panico ma un grande senso di pace). Vorrei infine citare due opere
che trovo particolarmente intriganti. La prima si intitola The Path; anche qui ci sono riferimenti pittorici (Botticelli che aveva ripreso una
narrazione di Boccaccio): su una
lunghissima parete, nel contesto di una pineta, sfila una sequenza di persone
di tutte le età, razze, ceto sociale, che camminano verso la stessa direzione.
Tutto avviene in modo molto naturale, senza dramma. Sono le persone che
attraversano la vita, metafora facile ma di grande efficacia. L’ultima opera
che vorrei segnalare è The Deluge,
anch’essa ispirata a un affresco di Paolo
Uccello. Lo schermo mostra, ripresa in piano fisso dalla strada, la
facciata bianca di una bella casa a due piani: esternamente, davanti alla porta
aperta, passano persone, si intrecciano esistenze ciascuna con la propria
storia. Col passare del tempo i passaggi sono più concitati, la calma
precedente comincia a spezzarsi, si crea una tensione, come l’attesa di
qualcosa che muti una situazione apparentemente statica. Poi dalla casa comincia a uscire dell’acqua.
Il flusso dell’acqua è sempre più forte, fino a divenire una cascata che
fuoriesce da porta e finestre, spazza via cose e persone sia all’interno che
all’esterno: poco alla volta si placa e torna la quiete. L’idea
di un diluvio che non venga da fuori ma da dentro le case e tutto travolga mi
pare estremamente consona a questo tragico tempo che viviamo. Penso che la grandezza di Viola consista nella sua capacità di
rappresentare emozioni, stati d’animo che riguardano tutti noi e di farceli
riconoscere, visualizzarli grazie alle sue doti di artista.
Sauro Sassi
BILL VIOLA: RINASCIMENTO ELETTRONICO
FIRENZE, PALAZZO STROZZI FINO AL 23 LUGLIO 2017
CONSIGLIO VIVAMENTE IL BIGLIETTO INTEGRATO DA 12 EURO
CHE CONSENTE ANCHE LA VISITA AL BELLISSIMO MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, DOVE
SONO ALTRE DUE OPERE DI VIOLA IN RAPPORTO CON LE SCULTURE DI MICHELANGELO E
DONATELLO, E AL BATTISTERO.
SE SI VISITA SOLO LA MOSTRA A PALAZZO STROZZI E’
PREVISTO UN BIGLIETTO RIDOTTO A 9,50 EURO PER GIOVANI FINO A 26 ANNI, MAGGIORI
DI 65 ANNI, SOCI ARCI, COOP, FAI; 8,50 PER I CLIENTI DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO
(MOSTRARE IL BANCOMAT); 6 EURO PER CHE ABBIA UN BIGLIETTO DELLA GALLERIA DEGLI
UFFIZI; 2X1 (DUE A 12 EURO) PER POSSESSORI CARTA FRECCIA E BIGLIETTO FRECCE
DESTINAZIONE FIRENZE.
ORARI: TUTTI I GIORNI 10-20 – GIOVEDI’ 10-23
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