Giuseppe Gavazza
Il
26 settembre 1940 Walter Benjamin si suicidava a Port Bou, cittadina
catalana sul mare al confine con la Francia: apolide in fuga dal nazismo, dopo aver abbandonato la Germania, dopo aver abitato a
Parigi e poi in altre zone francesi, sempre in fuga, dopo aver
passato nottetempo il confine a piedi, con altri in fuga accompagnati
da un passeur,
su sentieri aspri e impervi, giungeva il 25 settembre a Port Bou con
la speranza di andare in Portogallo per imbarcarsi, come tanti altri,
per l'America.
Proprio
in quei giorni il governo spagnolo aveva emanato una direttiva che
prevedeva il rimpatrio verso la Francia occupata dal nazismo, degli
apolidi in fuga.
Sfinito
da anni di fughe senza fine, scoraggiato e disperato Benjamin si
suicidò nella notte. La direttiva in realtà non venne applicata e, pare, il giorno dopo la sua morte arrivò anche per lui, come per i
suoi compagni di fuga, il visto per espatriare.
Venne
sepolto nel cimitero locale, un piccolo cimitero bianco, appeso a
picco sulla piccola baia: pochi anni dopo Hannah Arendt, legata a lui
da un profondo rapporto di amicizia e affinità culturali, in visita
scrisse : "Il cimitero si affaccia sulla piccola baia,
dirimpetto al Mediterraneo; è scolpito a terrazze nella roccia e in
queste pareti di pietra vengono introdotte le bare. E' sicuramente
uno dei posti più belli che abbia mai visto in vita mia".
Walter
Benjamin, venne sepolto in un primo tempo con il nome Benjamin
Walter, perché non si potesse dedurre dal cognome la sua origine
ebraica; successivamente venne messo in una fossa comune.
Agli
inizi degli anni '90 Dani Karavan venne incaricato di realizzare un
memorial, accanto al cimitero in omaggio al grande filosofo tedesco;
é un lavoro splendido che vale la pena visitare:
Ogni
due anni, a fine settembre, si ritrova un gruppo di persone
(filosofi, scrittori, architetti, urbanisti, musicisti, studenti) in
modo del tutto informale per dedicare qualche giorno a dialogare
nella biblioteca locale, passeggiare, discutere, attorno al pensiero
e nello spirito di Benjamin: i passages, la flânerie, la
poetica del frammento, i confini, le fughe, le migrazioni.
Frammenti: una
valigia sonora. Installazione effimera.
A
fine settembre ero a Port Bou e ho proposto per il breve tempo di una
mattina, nella hall risonante del palazzo civico sede della
biblioteca l'installazione sonora "Frammenti":
una valigia poggiata a terra, contenente cose mie (un passaporto, una
vecchia carta di Spagna e Portogallo, un quadernetto di appunti nero
con una matita) e objets trouvé (una testa di scultura classica in
gesso, una radio ed una Tour Eiffel in vetro, cartoline con vecchie
immagini di Port Bou - la baia e l'immensa stazione - ed una mappa
del villaggio) presi a prestito dalla stanza che avevo affittato. La
valigia era sonora: risonava di suoni registrati nei giorni
precedenti nei miei passaggi fatti nei luoghi della memoria: l'ex
hotel dove, come riporta la targa, "visse é mori"
Benjamin, la rambla, un tunnel, la grande stazione in parte in
disuso, la riva del mare, il Memorial di
Karavan, il cimitero.
Concerto
Personale: un concerto per una sola persona alla volta.
Ho
fatto un Concerto
Personale aperto
ai presenti: chi voleva si sedeva di fronte, prendeva una cuffia
audio (l’altra la indossavo io) e per quella persona, solo per
quella (vietata ogni forma di registrazione: l’unica registrazione
possibile era quella della memoria dei due ascoltatori) facevo un
“concerto” di 3 minuti, costruito con frammenti sonori scelti e
mixati dal vivo.
Quattro
Passeggiate d’Ascolto: documentazione audio
delle flânerie diurne e notturne.
Qui
potete ascoltare le mie quattro Passeggiate d'Ascolto,
registrate facendo flanella nei luoghi sopra citati:
i geotags mostrano i luoghi di partenza delle Passeggiate. La
registrazione é stata effettuata con microfoni binaurali: l'ascolto
ottimale é in cuffia.
1
- Walk-night: https://aporee.org/maps/?loc=38326
2
- Walk-day1: https://aporee.org/maps/?loc=38327
3
- Walk-day2: https://aporee.org/maps/?loc=38328
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