Vittorio Miranda
fonte immagine: architetturecontemporanee.beniculturali
Significativo esponente dell’architettura italiana del XX° secolo, Enzo Venturelli è nato e deceduto a Torino, (14 settembre 1910 - 26 giugno 1996). A soli diciassette anni Enzo Venturelli frequenta già lo studio dell’ingegnere Arrigo Tedesco Rocca, lo stesso studio presso il quale lavorò Ottorino Aloisio al suo arrivo a Torino. Dal 1936 al 1940 collabora con diversi
professionisti torinesi, tra i quali gli architetti Melis e Demunari. Ottenne la laurea in architettura del Politecnico di Torino nel 1939.
Sarà quello che portò avanti una visione dell’architettura del tutto personale, chiamandola Architettura dell’era nucleare o anche Architettura atomica, da lui così definita “perché realizzata in un’era che è dell’atomo”. Sintetizzò poi tali ricerche nel Manifesto dell’architettura nucleare e nell’opera Urbanistica spaziale, dalla quale emerge una visione utopica della pianificazione urbana.
I due testi furono elementi importanti del dibattito che all’epoca si sviluppa in Europa sui temi dell’urbanistica e dell’architettura. Tra le sue principali realizzazioni da ricordare sono il teatro Principe (1945, demolito nel 1994), la sala da ballo Eden (1947-1948), la casa-atélier dello scultore Umberto Mastroianni (1953-1954) e, soprattutto, l'acquario-rettilario del giardino zoologico di Torino (1957-1960). Quest’ultimo, dopo la sua chiusura, prende il nome di Cantiere Rettilario e sarebbe un progetto per la creazione della Fondazione Teatro Piemonte Europa. A Parigi, nel 1963, i suoi lavori vennero esposti accanto alle fotografie della Piazza dei Tre Poteri di Brasilia a firma di Niemeyer e suscitarono vasti dibattiti a livello europeo.
L‘eco dei suoi lavori arrivò anche negli USA, in cui si recò dietro invito nel 1958, e gli venne offerta una cattedra di insegnamento a Detroit. Venturelli, in un fulgido esempio di attaccamento al suolo patrio, troppo timido e legato alla sua Torino, rifiutò la carica e diverse commesse estere.
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