L'arte del Piano B, di Gianfranco Franchi

di Gordiano Lupi
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Gianfranco Franchi è un autore lanciato dal Foglio Letterario, una casa editrice nata dall’esigenza di avere un Piano B da tirare fuori al momento opportuno, per non morire tra le pratiche polverose (prima) e telematiche (oggi) di una banca, una casa editrice non profit, elemento fondamentale - credo - per fare cose da Piano B, non condizionate dal profitto. L’arte del Piano B è un testo indefinibile, in parte saggio strategico, ma più spesso romanzo - confessione, che racconta i fatti personali dell’autore ma al tempo stesso narra la vita di chi legge.  Ecco definito in due parole il vero scrittore: ti parla di se stesso ma non te ne accorgi e t’immedesimo fino all’ultima pagina, sperando di poterlo portare a compimento il tuo Piano B, alla faccia dei disfattisti e di tutti i Piano A del mondo. Se proprio non ce la farai, per male che vada ci sarà un Piano C di riserva, avrai sempre qualcosa in cui avere fede per respirare aria nuova e portare entusiasmo nella tua vita.
Gianfranco Franchi insegna come si vive con il Piano B, che va tenuto segreto ma deve essere studiato nei minimi particolari, senza comunicarlo al disfattista, perché è la sola risorsa per cambiare il mondo e per fuggire da un quotidiano che rischia di soffocare i sogni. Da buon editore - scrittore sono rimasto molto affascinato dal Piano B dell’editore, perché in parte mi sono riconosciuto in quel deficiente che apre La Repubblica  e s’incazza mentre legge l’ennesima pubblicità de Il Filo, Gruppo Albatros, Libroitaliano, Premio L’autore, Firenze Libri, Phasar e chi più ne ha più ne metta. Ho riconosciuto l’editore che vende antologie come fossero finti tappeti persiani e ne lancia una al mese, acquistate solo dagli autori a prezzi folli per regalarle ad amici e parenti. Mi sono rivisto ai tempi in cui lanciavo invettive contro Giulio Mozzi, Ivan Cotroneo (non aveva ancora la kryptonite nella borsa) e un sacco d’altri piccoli scrittori che campavano di scuole di scrittura. Ho condiviso l’ironia di Franchi che è più garbato di me e ferisce di più con il suo humour inglese rispetto ai miei sberleffi toscani di Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura (Stampa Alternativa). Che dire, caro Franchi? Ti leggo sempre volentieri e voglio continuare a farlo ancora per molto, così come voglio continuare a tenere tra le mani questo maledetto Piano B. Mi sento sempre più solo, ma che importa? Tanto non frequento disfattisti e la gente del Piano A - ogni giorno che passa - la digerisco sempre meno. Grazie per questo libro. Un antidoto per difendersi dai venditori di tappeti, sempre più utile di questi tempi.

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