THE BEST IN ART la rivista che non c’è

Giuseppe Salerno



Metti insieme tre artisti dalla forte personalità i cui percorsi e le cui modalità espressive siano tra loro assolutamente distanti e gioca poi su un comune denominatore che funga da legante per una grande esposizione congiunta.
Ecco “Noi Diversi”, la mostra che Luigi Ballarin, Gerardo di Salvatore e Lughia presentano presso lo Spazio Bquadro di Palermo dal 5 ottobre al 4 novembre. Luigi Ballarin affascinato dal mondo arabo ad esso dedica le sue attenzioni pittoriche. Gerardo di Salvatore opera con materiali di recupero e ingenti quantità di piccoli oggetti/paccottiglie del quotidiano. Lughia realizza effimere architetture di sabbia e rappresenta quell’eterno divenire dove la presenza umana è ridotta ad ombra.
Tre artisti profondamente diversi che presentano in questa occasione lavori il cui comune denominatore è nell’uso del proprio corpo. Una mostra, “Noi Diversi”, che giunge a Palermo dopo una prima esposizione presso il Caffè Letterario di Roma. Una mostra che ha avviato una collaborazione stretta da cui è scaturito un nuovo percorso comune ai tre artisti divenuti da tempo i protagonisti di una esperienza on line senza precedenti.
Ballarin, Di Salvatore e Lughia offrono ripetutamente la propria immagine attraverso le copertine di “The Best in Art”, un magazine “dichiaratamente” inesistente. Cover che via e-mail da un anno raggiungono con regolarità un vasto pubblico.
Un’operazione che punta il dito su quella cultura dell’apparenza di cui è intrisa la società nella quale viviamo. Una facciata dietro la quale regna la pressoché totale assenza di contenuti.
Così anche “The best in Art”, al pari di altre riviste, trasmette il vuoto che essa stessa contribuisce a determinare. Una metafora dunque di un mondo nel quale la sola immagine, non importa se reale o frutto di pura invenzione, è sufficiente a generare letture capaci di dare consistenza al vuoto.
Un mix di denuncia e di autoironia origina così mensilmente immagini da copertina dove protagonisti sono sempre loro Gerardo di Salvatore, Luigi Ballarin e Lughia.

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