di Bartolo Lorefice
Alla fine, i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, hanno avuto un sussulto, ascoltando le loro coscienze, e hanno annullato la nomina di nuovi dirigenti alla Regione siciliana, prevista dalla nuova legge Finanziaria in discussione.
Sarebbe stata una offesa per tutte quelle famiglie siciliane martoriate dalla crisi e che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.
Sono stati stralciati quindi gli articoli 10 e 11 che prevedevano la nomina di qualcosa come 400 nuovi dirigenti regionali. Al momento del voto è stato assunto l'impegno di affrontare la materia in un altro disegno di legge che prevederà anche le norme sul personale, come quelle dei precari della protezione civile. E' stato infatti cancellato per intero l'articolo 9 che avrebbe stabilizzato circa 70 precari della protezione civile nei ruoli regionali.
I nuovi ruoli da dirigente sarebbero stati coperti da altre 250 persone dichiarate idonee anni fa al concorso per storici dell'arte, architetti, archeologi e archivisti, a cui si sarebbero aggiunti altri 150 vincitori del concorso già inquadrati ai Beni Culturali con contratti da funzionari direttivi.
Approvato invece l'articolo 8, che istituisce un fondo per il trattamento il Fondo per il pagamento del trattamento di quiescenza e dell'indennità di buonuscita del personale regionale. Il Fondo ha una dotazione iniziale di 885 milioni di euro. L'impegno della Regione durerà 15 anni, per il momento, per uno stanziamento annuale di 59 milioni di euro. Il provvedimento prevede che la Regione può provvedere alla dotazione finanziaria del Fondo anche con eventuali conferimenti di beni immobili individuati con decreto del Presidente della Regione su proposta del Ragioniere generale. E' stato cancellato il comma che avrebbe determinato un riconteggio del calcolo pensionistico di alcuni dipendenti regioanali anticipando l'entrata in vigore della norma Dini che in Sicilia é stata recepita nel 2003.
Soppresso il comma 16 dell’articolo 8 della Finanziaria che applicava una norma statale, la legge 449/97, sul trattamento previdenziale dei dipendenti regionali. Tutti i lavoratori regionali con meno di 32 anni di servizio nel sistema contributivo avrebbero avuto un taglio netto di oltre il 40% della pensione.
Approvato anche il pacchetto di misure per l'agricoltura, cioè gli articoli dal 13 a 16. Previsti finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese agricole finalizzati all'acquisto di prodotti e materiale di consumo funzionali all'esercizio dell'attività agricola. Al fondo di 15 milioni di euro potranno accedere anche le cooperative e le cantine sociali. Innalzato il limite del finanziamento per le cooperative: gli interessi saranno abbattuti per programmi di spesa fino a 500 mila euro. Passa anche il credito agrario di esercizio a tasso agevolato. Per queste aziende ci saranno agevolazioni nel pagamento degli interessi sul tasso di riferimento sui prestiti agrari di conduzione di durata non superiore a dodici mesi e sul pagamento degli interessi sul tasso di riferimento sui prestiti agrari ad ammortamento quinquennale destinati alla ristrutturazione dei debiti di natura agraria a breve termine. La Regione sosterrà la ristrutturazione e la riorganizzazione delle imprese del settore agricolo aventi sede in Sicilia, con contributi per il pagamento di interessi sui prestiti e passività. Prorogata la scadenza dei termini delle esposizioni agrarie e ristrutturazione delle passività a tasso agevolato.
Sarà previsto qualche aiuto ai Comuni, la Regione concederà anticipazioni di cassa ai Comuni siciliani, nel limite del 30 per cento del fondo per le autonomie locali. Approvato anche l'emendamento per dare sostegno agli industriali siciliani in merito ai crediti vantati dagli imprenditori nei confronti degli Enti pubblici, misura sollecitata nei giorni scorsi da Confindustria. Il provvedimento permetterà di accelerare il pagamento alle imprese e di consentire la prosecuzione dell'attività. Varato anche un emendamento che prevede la stipula di convenzioni con Inps, Inail e Cassa edile per potere consentire alle imprese la compensazione dei crediti vantati con la Regione.
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