UNA FIRMA PER TUTELARE IL TERRITORIO: ecco come Legambiente Lombardia propone un progetto di legge ad iniziativa popolare.




di Chiara Di Salvo


Con lo scopo di fermare l'uso indiscriminato del suolo, Legambiente Lombardia prosegue la campagna informativa con la proposta di legge regionale di iniziativa popolare per la quale Legambiente stessa si impegna a raccogliere almeno 10.000 firme da depositare in Regione entro il 30 giugno 2009.
In Lombardia, infatti, si continua a consumare suolo con una velocità rapportabile a 20 campi da calcio al giorno; si prosegue a progettare nuove espansioni urbanistiche e a eludere la pianificazione territoriale dei Piani di Governo del Territorio prevista dalla normativa regionale (dati: ww.legambiente.org).
Sebbene per lungo tempo l’attività edilizia è stata strettamente associata ad una contestuale attività di costruzione di spazi urbani di convivenza e di socialità, oggi ora questa "simbiosi" è venuta meno: « gli edifici spesso si appoggiano alle infrastrutture come oggetti isolati, senza costruire spazi urbani e l’attività edificatoria è ormai totalmente separata dall’attività di cura del suolo. Le stesse infrastrutture si appoggiano alla terra senza che ci si domandi quali rapporti mutano e quali effetti producono » (Legambiente Lombardia – p.d.l di iniziativa popolare).
Risulta dunque necessario, se non addirittura urgente, ricreare quel circuito virtuoso presente nel passato tra attività edilizia e ricostruzione della natura e non solo per ragioni ecologiche, ma anche perché le aree a contenuto contenuto naturalistico sono, soprattutto oggi, elementi decisivi per definire l’abitabilità e la qualità di un territorio.
A questo proposito, quindi, il progetto di legge di iniziativa popolare sostenuto da Legambiente Lombardia (“Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”) si propone di ottenere un riconoscimento del “bene suolo” quale “RISORSA COMUNE LIMITATA ED ESAURIBILE”. Per questo motivo il “consumo di suolo” viene considerato un danno alla collettività e quindi deve essere controllato e limitato.
Questa “COMPENSAZIONE ECOLOGICA PREVENTIVA” si ispira al principio del “chi inquina paga”, cioè, come spiega bene l'ing. Dell'Orto del circolo Legambiente di Seregno, chi trae un vantaggio a scapito del prossimo, arrecandogli perdipiù un danno, deve pagare il proprio debito sociale. In Europa operano già da tempo leggi che perseguono i medesimi obiettivi ove il principio della compensazione ecologica preventiva è già uno strumento pienamente operativo.
Quindi la futura (si spera) legge agisce su due fronti: 1) disincentiva il consumo di suolo; 2) genera risorse per la valorizzazione del suolo non costruito nella sua funzione sociale.
Materialmente i principi della legge si applicano attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente poiché vengono incentivate le iniziative di ristrutturazione e risanamento disincentivando le edificazioni su suolo “vergine” mai edificato.
Non si pensi, però, che questi ideali divergano dalle esigenze lavorative dei cittani che, imepgnati nell'edilizia da anni, potrebbero temere di accusarne un colpo economico. Infatti i promotori hanno valutato che molti altri posti di lavoro verranno creati grazie a questo uso virtuoso del patrimonio edilizio esistente e la salvaguardia del suolo naturale.
Se questa legge verrà approvata con il contributo di una semplice firma, si raggiungeranno due obiettivi fondamentali: 1) salvaguardare la quantità e qualità di suolo che sarà disponibile anche in futuro costruendo molto meno su suolo vergine ma ristrutturando il patrimonio edilizio esistente, anche demolendo vecchi edifici; 2) ottenere, con la compensazione ecologica preventiva, risorse da dedicare alla realizzazione di aree naturali e spazi per il tempo libero dove l’uomo possa recuperare un giusto rapporto con la natura.
Ad oggi sono state raccolte circa 5.000 firme, serve quindi ancora un grande sforzo da parte di tutti.
Il disegno di legge, come detto, si riferisce alla Lombardia ma nulla vieta che altre regioni possano seguire questa linea guida legislativa...
La terra è di tutti, purtroppo spesso ce lo si scorda etichettandola con la bandiera politica in cui si crede. Ma se non è per noi che si vuole il cambiamento, cerchiamo di farlo almeno per i nostri figli.

Per informazioni e appuntamento per firmare a Seregno contattare il Circolo Legambiente Seregno ONLUS:
info@legambienteseregno.it - 3394573814

Per informazioni sul progetto di legge:
www.legambiente.org/section.php
consumosuolo@legambiente.org

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