di Alessandro de Sanctis
Intervista ad un architetto italiano in OLANDA.
L’architetto Luca Coppola si laurea alla Facoltà di Architettura di Roma nel 2002 e dopo un’esperienza di lavoro in Italia si trasferisce nel 2008 in Olanda, vicino la città di Haarlem. Tra il 2008 e il 2009 collabora con vari studi di architettura tra Zandvoort e Den Haag partecipando a concorsi e alla realizzazione di coperture bioclimatiche.
A. D.: L’elemento che a tuo parere differenzia maggiormente il panorama architettonico italiano da quello olandese?
L.C.: L’urbanistica. Ogni nuova edificazione segue necessariamente la realizzazione delle infrastrutture. Prima di tutto i nuovi complessi edilizi sono collocati lungo le principali arterie di collegamento (il più diffuso mezzo di comunicazione è il treno), che seguono le direttrici nord-sud ed est-ovest (cardo-decumano) non avendo impedimenti di natura altimetrica (le uniche colline si trovano nella parte meridionale al confine con la Germania).
Spesso la realizzazione di nuovi nuclei residenziali è accompagnata dall’apertura di nuovi canali, utilizzati sia per attività commerciali che per svago. Nella presentazione che è stata fatta delle varie opzioni progettuali relative all’edificazione del quartiere di Vogelenzang da parte dei tecnici comunali, è stato chiesto il parere dei futuri abitanti, i quali hanno scelto l’ipotesi che prevedeva il minor consumo di territorio, tre piani invece di uno ma con un grande parco e servizi adeguati.
La pianificazione è il punto forte di questa società (proprio come in Italia! nota ironica dell’intervistatore), è già in atto la stesura del Piano per Amsterdam 2040, quando ci sarà un unico grande nucleo urbano attorniato dal verde e collegato dal treno all’aeroporto di Schiphol.
A. D.: Qual è lo stato della professione?
L.C.: E’ pratica diffusa mettere a concorso le opere più importanti, ma anche a livello municipale e regionale, inoltre molte aziende promuovono l’innovazione tecnologica a mezzo di concorsi aperti ai giovani professionisti, ogni anno ci sono iniziative tendenti all’apertura di nuove realtà professionali, ad esempio a Rotterdam e più precisamente a Ahoi, che è il centro più attivo dal punto di vista fieristico, si è svolta nel mese di gennaio la mostra Material EXPERIENCE sull’uso dei nuovi materiali applicati all’edilizia.
Tutto si svolge in maniera conseguente di città in città , creando una continuità spazio-temporale di eventi molto interessanti e apportatori di innovazione.
Nella Giornata dei Giovani Architetti i giovani professionisti vengono spinti e aiutati, anche con l’utilizzo di fondi governativi, alla formazione di nuovi studi associati.
A. D.: C’è attenzione ai temi della bioarchitettura?
L.C.: Si! E non solo a livello di professionisti privati, anche la mano pubblica si avvale delle regole base del buon orientamento solare, del perfetto isolamento, e di una corretta e quanto mai necessaria spaziatura tra gli edifici, gli impianti hanno un forte impatto bioclimatico, con la preferenza per il riscaldamento a pavimento, che crea un diffuso benessere nelle abitazioni.
A. D.: Un’ultimo parere sul panorama normativo?
L.C.: In Olanda ci sono, a differenza dell’Italia, poche regole, ma che tutti rispettano.
Quindi non c’è bisogno né di controlli da parte degli architetti nei confronti delle imprese costruttrici, che si attengono rigidamente ai disegni esecutivi, né da parte delle autorità nei confronti degli architetti che rispettano la normativa edilizia, nonostante questa subisca varie modifiche con scadenze biennali.
Luca Coppola, Architetto in Vogelenzang
lucacoppolarch@yahoo.it
lucacoppolarch@gmail.nl
A. D.: L’elemento che a tuo parere differenzia maggiormente il panorama architettonico italiano da quello olandese?
L.C.: L’urbanistica. Ogni nuova edificazione segue necessariamente la realizzazione delle infrastrutture. Prima di tutto i nuovi complessi edilizi sono collocati lungo le principali arterie di collegamento (il più diffuso mezzo di comunicazione è il treno), che seguono le direttrici nord-sud ed est-ovest (cardo-decumano) non avendo impedimenti di natura altimetrica (le uniche colline si trovano nella parte meridionale al confine con la Germania).
Spesso la realizzazione di nuovi nuclei residenziali è accompagnata dall’apertura di nuovi canali, utilizzati sia per attività commerciali che per svago. Nella presentazione che è stata fatta delle varie opzioni progettuali relative all’edificazione del quartiere di Vogelenzang da parte dei tecnici comunali, è stato chiesto il parere dei futuri abitanti, i quali hanno scelto l’ipotesi che prevedeva il minor consumo di territorio, tre piani invece di uno ma con un grande parco e servizi adeguati.
La pianificazione è il punto forte di questa società (proprio come in Italia! nota ironica dell’intervistatore), è già in atto la stesura del Piano per Amsterdam 2040, quando ci sarà un unico grande nucleo urbano attorniato dal verde e collegato dal treno all’aeroporto di Schiphol.
A. D.: Qual è lo stato della professione?
L.C.: E’ pratica diffusa mettere a concorso le opere più importanti, ma anche a livello municipale e regionale, inoltre molte aziende promuovono l’innovazione tecnologica a mezzo di concorsi aperti ai giovani professionisti, ogni anno ci sono iniziative tendenti all’apertura di nuove realtà professionali, ad esempio a Rotterdam e più precisamente a Ahoi, che è il centro più attivo dal punto di vista fieristico, si è svolta nel mese di gennaio la mostra Material EXPERIENCE sull’uso dei nuovi materiali applicati all’edilizia.
Tutto si svolge in maniera conseguente di città in città , creando una continuità spazio-temporale di eventi molto interessanti e apportatori di innovazione.
Nella Giornata dei Giovani Architetti i giovani professionisti vengono spinti e aiutati, anche con l’utilizzo di fondi governativi, alla formazione di nuovi studi associati.
A. D.: C’è attenzione ai temi della bioarchitettura?
L.C.: Si! E non solo a livello di professionisti privati, anche la mano pubblica si avvale delle regole base del buon orientamento solare, del perfetto isolamento, e di una corretta e quanto mai necessaria spaziatura tra gli edifici, gli impianti hanno un forte impatto bioclimatico, con la preferenza per il riscaldamento a pavimento, che crea un diffuso benessere nelle abitazioni.
A. D.: Un’ultimo parere sul panorama normativo?
L.C.: In Olanda ci sono, a differenza dell’Italia, poche regole, ma che tutti rispettano.
Quindi non c’è bisogno né di controlli da parte degli architetti nei confronti delle imprese costruttrici, che si attengono rigidamente ai disegni esecutivi, né da parte delle autorità nei confronti degli architetti che rispettano la normativa edilizia, nonostante questa subisca varie modifiche con scadenze biennali.
Luca Coppola, Architetto in Vogelenzang
lucacoppolarch@yahoo.it
lucacoppolarch@gmail.nl
Ok. Quando si parte per Amsterdam? :-)
RispondiEliminaSubitooooooooooooooooooooooooooooooo!
RispondiElimina(purtroppo l'ho lettosolo ora, e qundi sono già in ritardo, ma fa niente))
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