Enza Di Lallo
Se stando seduto guardi in basso, sul pavimento, e vedi un minuscolo moscerino, quello che percepisci è solo un puntino scuro che si muove. Il fatto di calpestarlo con il piede, con una certa noncuranza, da questa ottica non rileva assolutamente alcun problema….. e dei suoi estenuanti faticosi movimenti per sopravvivere , a dire il vero, neppure lontanamente ce ne accorgiamo.
Distese infinite di mattonato lucido, intervallato in modo geometrico da solchi scuri e più profondi , è tutto quello che alla sua vista si propone , mentre corre lungo il pavimento della sala….. non sceglie di volare, eppure potrebbe, perché è ansioso e curioso e nello stesso tempo desideroso di scoprire “oltre” cosa c’è, e quell’ oltre non arriva mai.
Grandi e voluminosi ostacoli, a volte in movimento, lo bloccano, lo depistano e la sua corsa spesso viene interrotta, ma non si arrende. Qualcuno sa bene dove sta andando, e soprattutto in cerca di cosa, qualcun altro lo fa senza meta, per il solo gusto di esplorare, di conoscere e di godere della propria libertà. In un certo senso quella sensazione è piacevole, perché lo fa sentire grande e onnipotente, la voglia di sperimentare l’incerto e di sapere che , forse, il viaggio sarà di sola andata , rende tutto estremamente affascinante; tutto è straordinario in confronto ad una statica visione del mondo,quella privilegiata , fatta dallo spigolo di una finestra, appoggiati ad osservare la vetrina che c’è davanti, scaldati dal sole primaverile e spaventati da ogni rumore. Niente vale altrettanto la pena come quel momento di libertà assoluta, la libertà di scegliere la direzione da prendere, costi quel che costi, e la sensazione di sapere di averci comunque provato.
Ci sono giorni in cui mi sento proprio come quel moscerino: un puntino minuscolo in balia del vento , del sole , della pioggia , in continua sopravvivenza per evitare di essere in qualche modo “calpestata”: in corsa verso un orizzonte lontano e indefinito, con la faccia rossa e accaldata dalla voglia di arrivare da qualche parte , alla ricerca di un sogno, di un sentimento, e….quanto è bello sentirsi addosso l’adrenalina e la voglia di vivere.
Ci sono giorni in cui mi sento addosso, invece, la capacità di calpestare e , anche se tutto quel potere dovrebbe darmi la massima espressione di felicità, quanto poco mi piace l’idea di rovinare il volo di qualche moscerino, quanto mi scoccia il fatto di non dovere correre troppo per cambiare stanza e scenario o per sognare un misterioso sentiero…..
Se stando seduto guardi in basso, sul pavimento, e vedi un minuscolo moscerino, quello che percepisci è solo un puntino scuro che si muove. Il fatto di calpestarlo con il piede, con una certa noncuranza, da questa ottica non rileva assolutamente alcun problema….. e dei suoi estenuanti faticosi movimenti per sopravvivere , a dire il vero, neppure lontanamente ce ne accorgiamo.
Distese infinite di mattonato lucido, intervallato in modo geometrico da solchi scuri e più profondi , è tutto quello che alla sua vista si propone , mentre corre lungo il pavimento della sala….. non sceglie di volare, eppure potrebbe, perché è ansioso e curioso e nello stesso tempo desideroso di scoprire “oltre” cosa c’è, e quell’ oltre non arriva mai.
Grandi e voluminosi ostacoli, a volte in movimento, lo bloccano, lo depistano e la sua corsa spesso viene interrotta, ma non si arrende. Qualcuno sa bene dove sta andando, e soprattutto in cerca di cosa, qualcun altro lo fa senza meta, per il solo gusto di esplorare, di conoscere e di godere della propria libertà. In un certo senso quella sensazione è piacevole, perché lo fa sentire grande e onnipotente, la voglia di sperimentare l’incerto e di sapere che , forse, il viaggio sarà di sola andata , rende tutto estremamente affascinante; tutto è straordinario in confronto ad una statica visione del mondo,quella privilegiata , fatta dallo spigolo di una finestra, appoggiati ad osservare la vetrina che c’è davanti, scaldati dal sole primaverile e spaventati da ogni rumore. Niente vale altrettanto la pena come quel momento di libertà assoluta, la libertà di scegliere la direzione da prendere, costi quel che costi, e la sensazione di sapere di averci comunque provato.
Ci sono giorni in cui mi sento proprio come quel moscerino: un puntino minuscolo in balia del vento , del sole , della pioggia , in continua sopravvivenza per evitare di essere in qualche modo “calpestata”: in corsa verso un orizzonte lontano e indefinito, con la faccia rossa e accaldata dalla voglia di arrivare da qualche parte , alla ricerca di un sogno, di un sentimento, e….quanto è bello sentirsi addosso l’adrenalina e la voglia di vivere.
Ci sono giorni in cui mi sento addosso, invece, la capacità di calpestare e , anche se tutto quel potere dovrebbe darmi la massima espressione di felicità, quanto poco mi piace l’idea di rovinare il volo di qualche moscerino, quanto mi scoccia il fatto di non dovere correre troppo per cambiare stanza e scenario o per sognare un misterioso sentiero…..
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