Vogliamo il Nobel per Eugenio Corti

Eugenio Corti

di Chiara Di Salvo

Brianza. Continua la raccolta firme per la futura condidatura al Nobel di Eugenio Corti. Oggi sono state toccate le 1.000 firme e la sua pagina di Facebook ne proclama la vittoriosa riuscita. Eppure...è ancora uno sconosciuto.


“Da antifascista, ritengo sia intollerabile l'assenza del nome di Eugenio Corti nelle Garzantine”. Appare risoluto il dott. Sergio Mandelli, Presidente del Comitato per per l’Assegnazione del Premio Nobel a Eugenio Corti, risoluto e fiero di avere un connazionale così prestigioso. “Lo scopo di questa associazione, aconfessionale, apartitica e apolitica” - continua Mandelli - “è di lavorare affinché la proposta per la candidatura vada a buon fine ma soprattutto perché riteniamo necessario far conoscere la figura di Corti, il suo lavoro e la sua personalità culturale, ai giovani e a tutti coloro che in libreria cercano libri da legge, non considerando che Corti è veramente uno scrittore di notevole spessore. Purtroppo è da sempre straniero in Patria!”. Questa è la dura verità soprattutto se prendiamo in considerazione cosa accade oltre le Alpi: nel volume 'Les romanciers et le catholicisme' di Claude Barthe, Corti è l’unico scrittore italiano a cui è dedicato un capitolo, accanto a Huysmans, Bloy, Proust, Malègue, Claudel, Bernanos, Jouhandeau e Boll. Ma se questo non bastasse si consideri che Etienne de Montety, direttore del prestigioso 'Figaro Litteraire', ha definito 'Il Cavallo Rosso' (il capolavoro di Corti del 1983, edito da Ares e tradotto in otto lingue), uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni, accostandolo a opere come 'Il nome della rosa' di Umberto Eco. Ancora: Francois Livi, ordinario della Sorbona di Parigi, ha trovato un parallelismo tra la saga de 'Il Cavallo Rosso' e 'Guerra e Pace' di Tolstoj; Jorge Ipas, direttore della Gran Enciclopedia Rialp, è giunto ad affermare “Ho letto Mann, Hemingway, Camus, Lampedusa, Kafka, Musil e più della metà dei premi Nobel per la letteratura: Corti li supera tutti”.

Sembra incredibile che di tutta quest'attività in Italia se ne sappia poco o niente. A proporre la candidatura all’Accademia di Svezia è stato il Comitato, con il contributo fondamentale dell’Associazione Culturale Eugenio Corti (Aciec), l'Istituto di studi economico sociali della Brianza (Iseb), la Provincia di Monza con la collaborazione di Confindustria di Monza e Brianza.

È dunque arrivato il momento che a Eugenio Corti venga dato, di diritto, il posto che gli spetta nella storia della Letteratura Italiana.

Post a Comment

Nuova Vecchia