di Gordiano Lupi
Un
libro che non mi potevo perdere. Fabrizio De André è stato il mito della mia
adolescenza da umile figlio di operai, scoperto quasi per caso nel salotto
buono di un amico ricco che ascoltava Lucio Battisti. Ricordo ancora le sue
parole, mentre scorrevano le note di Non
al denaro, non all’amore né al cielo - album stupendo ispirato dalla
lettura dell’Antologia di Spoon River di
Edgard Lee Master -, parole indimenticabili, per quanto erano intrise di scarsa
cultura letteraria: “Questo disco è troppo triste. Me l’hanno regalato. Lo tengo
solo perché magari a qualcuno piace!”. Erano i tempi che s’invitavano gli amici
a sentire lo stereo, erano i tempi che
si facevano le feste danzanti in casa con le ragazzine e i compleanni senza
affittare le sale. Erano i tempi in cui il massimo della musica melodica era
Modugno, tanto tanto Morandi e Battisti, i
vecchi ascoltavano ancora Claudio Villa. Grande rispetto, per carità. Ma
quel disco emanava una potenza inarrivabile, era lontano anni luce dalla musica
che si ascoltava in Italia nel 1975. Fu così che conobbi De André e la mia vita
non fu più la stessa. Non sto esagerando, ché ancora oggi mi trovo a scrivere e
a citare brani di sue canzoni accanto a frasi di Marcel Proust e di Cesare
Pavese. Non c’è differenza, a mio parere. Non
al denaro, non all’amore né al cielo fu il primo incontro tra me e il
grande genovese cantore di Via del campo,
subito dopo arrivarono La guerra di Piero,
La canzone di Marinella, Valzer per un amore, La città vecchia, Delitto di paese… e
tutti gli altri. Ricordo d’un tratto mio padre: “Questo ce l’ha con tutti”. Era
vero, papà, ce l’aveva con tutti, ce l’aveva con la vita, ce l’aveva con noi
stessi, perché come Pasolini sapeva quel che saremmo diventati. Era un
veggente, come tutti i poeti veri, fatti della stessa sostanza delle loro parole,
come chi prova a vivere come le cose che
dice. E poi hai dovuto cambiare opinione anche tu, prima di morire, pure se
c’è voluto Andrea e quel sognante
ritmo latino che tanto ti piaceva. Grande Fabrizio De André, quanto ci manchi,
anche se ci sono rimaste le tue musiche, i tuoi testi intensi, i libri che
scrivono a raffica sula tua vita e sulle tue opere. Ecco, tra tutti i libri che
ho letto su De André credo che Uomo Faber
sia quello che al cantautore genovese sarebbe piaciuto di più, perché non segue
una consequenzialità logica, ma è onirico e fantastico, proprio come la sua
musica. Testi ispirati di Càlzia che si rifanno al repertorio artistico di De
André ripercorrendo fasi della sua vita, inserendo incontri, brani di canzoni,
personaggi, episodi tristi e felici. Il rapporto padre - figlio (costante della
vita di De André) è sviscerato fino in fondo, in versione figlio e in versione
genitore, con tutte le difficoltà che lo caratterizzano. Si finisce per capirci
solo quando non ci siamo più, solo quando siamo morti, sembra dire l’autore.
Ivo Milazzo - tra l’altro creatore di Ken Parker - mette al servizio del
racconto tutta la sua arte grafica, a base di acquerelli pittorici e di
suggestivi bianco e nero che raccontano il passato. Nicola Pesce è un editore
che se non ci fosse andrebbe inventato, perché pubblica piccoli capolavori,
veri e proprio gioielli della poesia a fumetti, ma anche saggistica alternativa
straordinaria. Basta sfogliare il suo catalogo: Storia del metal a fumetti, Storia
del rock a fumetti, Jacovitti
Proibito Kamasultra, Diabolik - I
Numeri 1, un sacco di classici italiani dimenticati, ma anche giovani
autori da scoprire (Agata Matteucci, su tutti e le sue leggende metropolitane).
Uomo Faber è una delle cose più
emozionanti che mi sia capitato di leggere in questi ultimi tempi, tra i volumi
a fumetti che affollano la mia biblioteca, ma non solo, ché fumetti come questo
sono arte, poesia, letteratura. Non perdetelo, se amate De André.
Fabrizio Càlzia – Ivo Milazzo
Uomo FaberEuro 19,90 – Pag. 112
Formato 210 X300, cartonato a colorihttp://www.edizioninpe.it/product/uomo-faber/
Uomo FaberEuro 19,90 – Pag. 112
Formato 210 X300, cartonato a colorihttp://www.edizioninpe.it/product/uomo-faber/
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