e perciò va punita


Leggo qui ( http://www.fondazioneprometeo.org/piove-sul-bagnato.html  una risposta intelligente all'articolo di Nicola Campogrande pubblicato su la Lettura del 28 gennaio scorso, il supplemento settimanale del Corriere della Sera: «Le cinque vie della classica». 
https://www.pressreader.com/italy/la-lettura/20180128/282144996778506 
 
Gaber ne Il corrotto cantava: ( https://www.youtube.com/watch?v=p06_IRmCFfA )

quando parla
è un po' troppo agguerrita
e perciò va punita.
Io ci tengo al rapporto umano
però va punita.
Il perché non lo so nemmeno
però va punita.
Sono peggio di un talebano
però va punita... punita... punita...  

Qualcosa di simile nell’atteggiamento di Campogrande: machismo (che Gaber mette in farsa) applicato alla musica. La musica intelligente, colta e impegnativa non ha il diritto di esistere: la musica "deve" essere facile, seducente e accessibile, deve concedersi subito a chiunque, pagando una cifra ragionevole di impegno. Appunto: "deve".
 
L'avanguardia sotto accusa non ha potuto ne voluto togliere spazi alla musica d'intrattenimento e ha sempre occupato spazi minuscoli nel mondo musicale; spazi che potevano sembrare grandi, o importanti a chi, con ambizioni intellettuali, ambiva al "successo" pur non avendo i numeri per proporsi al grande pubblico, competendo con chi davvero arriva a tutti, dona emozioni, fa danzare, propone melodie che catturano e ti entrano dentro.
Arroccarsi nel termine "Musica Classica" dice tutto; la cravatta buona ed il biglietto da visita, dove si esibisce che siamo Laureati, usati per prendere le distanze da quel mondo “basso” cui concediamo il privilegio di accedere al nostro salotto per poi vantarci di essere “popolari”: nulla di più snob (nel senso pieno di Sine Nobilitate).
 
Ai numeri di pubblico scarso per la musica difficile (comunque all'estero non é affatto come la racconta NC) si contrappongono i “grandi numeri” raggiunti dal diversamente nuovo. Visto che si tratta di coinvolgere con la musica attingendo ai finanziamenti pubblici allora ci si metta in gioco con tutti davvero: ed il concerto di Vasco Rossi a Modena della scorsa estate potrebbe bastare da solo a dare buoni motivi per tagliare tutti i finanziamenti alla musica classica. 
 
E forse sarebbe giusto farlo a questo punto.


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