Sogni e Altiforni
Piombino –Trani senza ritorno
“Ecco, se adesso volessi scrivere la mia vita non farei l’elenco dei
trionfi e delle vittorie, piuttosto parlerei delle sconfitte, chè quando capita
di perdere s’imparano un sacco di cose”, comincio da qui, da queste parole
che piu’ di altre a mio modo di vedere tracciano l’essenza stessa del romanzo Sogni ed Altiforni, un romanzo che
Gordiano mi descrive come il suo romanzo “piu’
sofferto” e leggendolo ritrovo tutta l’amara verità delle sue parole.
Sogni ed Altiforni
non è un romanzo del passato, quello a cui di solito affidiamo il senso della
parola nostalgia, piuttosto è un libro del presente, dove sempre e comunque due
vite a distanza ritrovano valore, anche dopo tempo quasi fossero destinate a compiere un viaggio lungo una vita per la sola casualità di un incontro.
Ma assieme è la narrazione di un non ritorno, dove l’immutabilità degli eventi si cristallizza in una Piombino che “ha i giorni tutti uguali”, un monito e assieme una attesa indefinita di quel momento in cui …”si è qualcuno solo quando un altro pronuncia il nostro nome”.
Una medesima storia, due diversi punti di vista, da una
parte un traguardo ambizioso raggiunto al prezzo di una sconfitta personale, dall’altra
una serenità raggiunta per disillusa accettazione. Ma assieme è la narrazione di un non ritorno, dove l’immutabilità degli eventi si cristallizza in una Piombino che “ha i giorni tutti uguali”, un monito e assieme una attesa indefinita di quel momento in cui …”si è qualcuno solo quando un altro pronuncia il nostro nome”.
«Finalmente Zeus ebbe un'idea e disse: "Credo di aver trovato il modo perché gli uomini possano continuare ad esistere rinunciando però, una volta diventati più deboli, alle loro insolenze. Adesso li taglierò in due uno per uno, e così si indeboliranno e nel contempo, raddoppiando il loro numero, diventeranno più utili a noi» |
( Platone, Simposio, 190c-d, trad. it. Franco Ferrari) |
Autori: Gordiano Lupi e Cristina De Vita
Edizioni: A. car. Srl – Milano, 2018
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