Cavie umane

di Agatha Orrico  -Paginatre.it


(voce di SopraPensiero)
 
“Servono cavie umane, paghiamo 900 euro al giorno”, ed è boom di candidati. Pare che assumere farmaci in sperimentazione sia uno dei lavori meglio pagati del momento. La richiesta di cavie umane arriva dalla Svizzera ma, come racconta il Corriere della Sera, si candidano molte aspiranti cavie dall’Italia, quasi tutti di sesso maschile, parecchi giovani (tra i quali anche studenti) ma anche gente di mezza età. La cifra viene raddoppiata in caso di degenza lunga.
 
Non sono altrettanto generosi gli americani che sperimentano in Africa, e non c’è da stupirsi. Si apprende da un lungo e dettagliato reportage di un canale francese che la multinazionale farmaceutica americana PFIZER stia sperimentando farmaci anti-Aids in Camerun e probabilmente anche su cittadini di altri paesi africani. I farmaci verrebbero somministrati a fronte di compensi modesti a persone di varie fasce di età. Sarebbe trapelato che siano stati coinvolti nella sperimentazione anche  pazienti siero-negativi con l’assicurazione, da parte della casa farmaceutica, di farsi carico di eventuali cure necessarie in caso di contrazione della malattia. Pazzesco.
 
La cosa si fa ancor più seria e preoccupante quando entra in gioco la sperimentazione sui bambini. Gli stessi di cui sopra – sempre quelli delle PFIZER – nel 2010 avevano sperimentato un antibiotico destinato al mercato occidentale su 200 bambini di Kano in Nigeria, cura che purtroppo ha causato 11 morti e alcuni casi di malformazioni. Perchè l’Africa? Ancora oggi gli addetti farmaceutici si recano nei villaggi sperduti con un basso tasso di alfabetizzazione. Ai genitori non viene data una informazione approfondita e i farmaci spesso vengono scambiati per trattamenti anti influenzali, tant’è che, non sapendo leggere, il consenso spesso viene dato oralmente.
 

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